lunedì 21 luglio 2025

Nella ricorrenza della sua morte ricordiamo Long John Baldry, il gigante del blues britannico




Vent'anni senza Long John Baldry. Ricordando il gigante del blues britannico che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica, mentore di intere generazioni…


Vent'anni fa, il 21 luglio 2005, il mondo della musica perdeva una delle sue figure più imponenti e influenti: John William "Long John" Baldry. Scomparso a Vancouver all'età di 64 anni a causa di una grave infezione polmonare, Baldry non era solo un talentuoso cantante e chitarrista, ma un vero pioniere del blues britannico, un mentore per generazioni di musicisti e una presenza carismatica che ha lasciato un segno indelebile.

Nato a East Haddon, Northamptonshire, nel 1941, Baldry si distinse fin da giovane per la sua statura imponente (2 metri e 1 centimetro, da cui il soprannome "Long John") e per la sua voce potente e roca. La sua passione per il blues americano, in particolare per artisti come Leadbelly, Muddy Waters e Howlin' Wolf, lo portò a immergersi nella nascente scena blues di Londra alla fine degli anni '50.

Fu una figura centrale nello sviluppo del British blues. All'inizio degli anni '60, Baldry fu uno dei primi vocalisti britannici a cantare il blues nei club, condividendo il palco con figure che sarebbero diventate leggende. Fu membro dei Blues Incorporated di Alexis Korner, una band seminale che vide tra le sue fila artisti come Mick Jagger, Charlie Watts e Jack Bruce. In seguito, assunse la guida dei Cyril Davies R&B All Stars, ribattezzandoli Long John Baldry and his Hoochie Coochie Men, dove diede spazio a un giovane e sconosciuto Rod Stewart. Successivamente, formò i Bluesology, un gruppo in cui militava un pianista di nome Reg Dwight, che in seguito sarebbe diventato famoso come Elton John.

L'influenza di Baldry sui suoi contemporanei fu profonda. Non solo fornì opportunità a molti futuri giganti del rock, ma fu anche un punto di riferimento per la loro crescita artistica. Rod Stewart ha spesso citato Baldry come colui che lo introdusse al blues, affermando: "In quei giorni l'unica musica di cui ci innamorammo era il blues e John, con la sua voce meravigliosa, fu il primo bianco a cantarla." Elton John, a sua volta, riconobbe Baldry per averlo aiutato ad accettare la sua identità e per avergli dato il nome "John" in omaggio a lui. L'episodio in cui Baldry lo salvò da un tentativo di suicidio ispirò la celebre canzone "Someone Saved My Life Tonight".

Nonostante la sua profonda immersione nel blues, Baldry raggiunse il suo maggiore successo commerciale nel 1967 con la ballata pop "Let the Heartaches Begin", che raggiunse il primo posto nelle classifiche britanniche. Questo dimostrò la sua versatilità e la capacità di attraversare i generi. Negli anni '70, cercò di tornare alle sue radici blues, pubblicando album acclamati dalla critica come It Ain't Easy (prodotto da Elton John e Rod Stewart) e Everything Stops for Tea.

Negli ultimi decenni della sua vita, Baldry si trasferì in Canada, dove continuò a registrare e ad esibirsi, rimanendo una figura rispettata nel circuito blues e folk. La sua voce distintiva trovò spazio anche nel doppiaggio, prestando la sua voce a personaggi animati, tra cui il Dr. Robotnik in "Sonic the Hedgehog".

Oggi, a vent'anni di distanza, il suo ricordo non è affatto sbiadito; al contrario, celebra un impatto duraturo e inconfondibile che il tempo non ha scalfito, un'eredità che continua a vibrare nel cuore del blues e del rock.