sabato 30 maggio 2020

Mott the Hoople


Riesumo un vecchio post per ricordare i Mott the Hopple...

Fondati dal chitarrista Mick Ralphs, i Mott the Hoople furono inizialmente una band hard-rock blueseggiante, ma la voce di Ian Hunter (una chiara imitazione di Bob Dylan) fece la differenza rispetto alla media del genere.



Mott the Hoople” (Atlantic, 1969) ispirato da ” Blonde On Blonde” di Bob Dylan, contiene la loro solenne “Rock and Roll Queen” e la lamentosa “Sweet Angeline” di Hunter.

La band transitò poi verso uno stile più blando, con una serie di album mediocri: “Mad Shadows” (1970), “Wildlife” ( 1971), ed il più hard-rock di tutti, “Brain Capers” ( 1972).
Il glam rocker David Bowie lì salvò offrendo loro “All The Young Dudes” (1972). 
Mott” (1973) conteneva “The Ballad Of Mott The Hoople”, il trascinante “All The Way From Memphis”, “Honaloochie Boogie” e un inno proto-punk, “Violence”.

Ben presto Hunter lanciò la sua carriera solista con un libro, Diary Of A Rock Star; Ralphs lasciò il gruppo per formare i Bad Company, mentre una nuova formazione, con Luther Grosvenor alla chitarra e il tastierista Morgan Fisher, registrò “The Hoople” (1974).
Gli ultimi album dei Mott The Hoople furono “Drive On” (1975) e “Shouting And Pointing” (1976).


Spostatosi a New York, e assoldato Mick Ronson alla chitarra, Hunter riscosse molto più successo rispetto al gruppo con “ Ian Hunter” (1975).
“Overnight Angel”s (1977) fu il suo ultimo decadente album ma, in termini di valore artistico, “You're Never Alone With A Schizophrenic” (1979) fu il vero affare di successo.
Le pose da ribelle diedero ad Hunter le attenzioni della generazione punk. “Shades” (1979) è una retrospezione a Ian Hunter e “Welcome To The Club” (1980) è un album dal vivo.
Hunter e Ronson continuarono a cooperare con “Short Back N Sides” (1981), “All Of The Good Ones Are Taken” (1983), “Y U I Orta” (1989).

Ronson morì di cancro nel 1993. La morte del partner aiutò sorprendentemente Hunter a creare uno dei suoi migliori album da solista, “Dirty Laundry” (Norsk, 1995).
Il tastierista Morgan Fisher continuò a creare uno dei tipi di musica più avventurosa sul pianeta con “Hybrid Kid”s e “Claws” (1980), due album eccentrici che predatarono gli anni ‘90, e “Miniatures” (1980), un lavoro per 50 esecutori (tra cui Lol Coxhill, Fred Frith, Robert Wyatt, Robert Fripp, Pete Seeger, etc), a ciascuno dei quali venne assegnato solo un minuto.

Band significativa!

martedì 26 maggio 2020

Delirium al ProgLiguria del 21 gennaio 2012



Ancora un video inedito relativo a quanto avvenuto sabato 21 gennaio 2012 al Centro Fieristico di Spezia Expo, luogo in cui è andata in scena una kermesse musicale realizzata a scopo benefico per aiutare concretamente gli alluvionati colpiti dal tragico evento del 25 ottobre 2011 nel Levante ligure, in particolare nella zona di Spezia.

Una manifestazione legata alla musica progressiva, dal momento che il livello organizzativo parlava quella lingua. Il nome scelto non poteva andare troppo lontano dalla musica proposta: ProgLiguria.

Un po' di dettagli - e ricordi - si possono ricavare da questo articolo dell’epoca:



Tante band, tra storia e novità, e una maratona che permise di realizzare 12 ore di musica non stop.


Ecco gli articoli - e i video - già proposti:











Oggi propongo un video inedito relativo all’esibizione dei Delirium, band storica genovese che, nell’occasione, presentò un paio di ospiti piemontesi di area “Jethro Tull”, Franco Taulino (voce e flauto) e il chitarrista Marcello Chiaraluce.



Il resto del gruppo vedeva in quel momento Ettore Vigo alle tastiere, Pino Di Santo alla batteria, Martin Grice ai fiati, Fabio Chighini al basso e Roberto Solinas alla chitarra.

Ascoltiamo/vediamo un paio di brani…



sabato 23 maggio 2020

Norman Greenbaum e “Spirit in the Sky”


Norman Greenbaum, nato il 20 novembre 1942, è un cantautore statunitense.
È conosciuto soprattutto per aver scritto e interpretato la canzone “Spirit in the Sky”, riproposta nel 1986 anche dal gruppo Doctor & the Medics.

Greenbaum nacque a Malden, Massachusetts, e crebbe in una famiglia ebrea ortodossa frequentando la scuola ebraica alla Congregazione Beth Israel.
Il suo interesse iniziale per la musica iniziò con il blues del sud e con la musica folk che è stata popolare tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60.
A quei tempi si esibì con varie band al liceo e successivamente studiò musica alla Boston University per due anni. Al college si propose in caffetterie locali, ma alla fine si trasferì a Los Angeles, nel 1965.

Il simbolo di Greenbaum è, come già sottolineato, la canzone “Spirit in the Sky”, pubblicata dalla Reprise Records nel 1969. Vendette due milioni di copie nel 1969 e nel 1970, e ricevette un disco d'oro dalla RIAA. Successivamente è stata utilizzata in molti film, pubblicità e spettacoli televisivi.

Greenbaum disse di aver trovato l’ispirazione dopo aver visto cantanti country cantare una canzone in televisione. In un'intervista Greenbaum ha dichiarato che i film western sono stati la vera ispirazione per "Spirit in the Sky".

Anche se Greenbaum è generalmente considerato come un cantante da una sola hit, molti dei suoi dischi successivi si sono posizionati in cima alle classifiche, tra cui “Canned Ham” nel 1970, che ha raggiunto la posizione numero 46 nella classifica pop di Billboard. Nel 1966, come leader e compositore del Dr. West's Medicine Show and Junk Band, registrò "The Eggplant That Ate Chicago".

Ma "Spirit in the sky " resta insuperabile!


Album

Spirit in the Sky (1969)
Norman Greenbaum with Dr. West's Medicine Show and Junk Band (1969)
Back Home Again (1970)
Petaluma (1972





venerdì 22 maggio 2020

La Corte dei Miracoli, band savonese dei primi anni '70


Nella fotoMario Alessi al basso, Alessandro Della Rocca di schiena alla chitarra, a destra la testa di Michele Carlone e Flavio Scogna dietro alle percussioni. (Festival Pop di Altare 1973)

Anche la mia città, Savona, ha dato il suo buon contributo alla causa al rock progressive.
Parlo di anni lontani, ma essendo musica fatta di impegno, qualità, tecnica e fantasia, non è stata dimenticata. Di fatto siamo davanti alla riscoperta di quel genere, e anche le ultime leve, quelle che vivono attivamente le loro passioni, quelle che non si accontentano di ciò che viene imposto dai media e sono alla costante ricerca della novità (anche musica antica può essere sinonimo di “nuovo”), ascoltano e propongono ciò che sembrava una moda passeggera, ma che evidentemente era molto di più. 

Ho vissuto con molta passione musicale la mia adolescenza, e ho avuto la fortuna di vedere da vicino i protagonisti della scena internazionale dell'epoca, ma anche quelli di casa nostra e, come accennavo inizialmente, anche Savona è stata testimone della nascita di “attori” importanti: Joe Vescovi e i Trip sono un esempio, ma non l’unico.

La Corte dei Miracoli”, band molto conosciuta, non ebbe lunga vita, ma era tipico di quei giorni.
A fine post è segnalata la loro discografia.
Io li ascoltai un paio di volte, ed ero particolarmente affascinato dal batterista, Flavio Scogna, per almeno due motivi… era mio coetaneo (e questo mi autorizzava a pensare che anche io avrei potuto essere un musicista come lui), e poi suonava lo strumento che ho sempre amato, segretamente.

La strada di Flavio Scogna ha subito un’impennata incredibile, e a distanza di anni l’ho ritrovato Compositore e Direttore d’Orchestra di fama internazionale:
L’incontro casuale ha messo in moto l’effetto domino che caratterizza le mie ricerche in rete, ma ho trovato davvero poco sul gruppo, e le notizie che ho reperito mi sono sembrate vaghe e a volte contraddittorie.
Questo è bastato per accendere la mia curiosità e ora tento di fornire un piccolo quadro della situazione, utilizzando una delle fonti più autorevoli possibili, Mauro Scogna, fratello di Flavio, autore dei testi e ideatore della CDM. E’ lui che mi ha fornito le seguenti informazioni:

"La prima uscita ufficiale risale al Festival Pop di Altare, luglio 1973, nella seguente originaria formazione:

Mario Alessi basso e voce solista
Alessandro della Rocca chitarra
Michele Carlone tastiere
Flavio Scogna batteria e percussioni

I brani eseguiti in quella prima occasione furono gli stessi (con diversi arrangiamenti) dei brani contenuti nell'unico Lp, "Corte dei Miracoli" (Grog). Gli autori erano Flavio Scogna per le musiche, Mauro Scogna per i testi e il gruppo intero curò gli arrangiamenti.


Per inciso, il nome del gruppo fu inventato da Flavio che successivamente, nel 1976, quando lasciò la band, ne vietò l'uso alla formazione rimasta, che poi si sciolse, e che riprese vita con altro nome.

Il cd "Dimensione Onirica", pubblicato (da Alessio Feltri ) nel 1992, è il frutto di registrazioni su cassetta realizzate nella sala prove sala di Mario Alessi, ad Albisola, con la prima formazione.


Un paio di anni dopo l’esibizione di Altare, si aggregò al gruppo il tastierista Alessio Feltri e la line up assunse il seguente sviluppo:

Mario Alessi :basso e voce
Alessandro della Rocca: chitarra
Michele Carlone: tastiere
Flavio Scogna: batteria
Alessio Feltri: tastiere

In seguito uscirono dal gruppo Alessi, Della Rocca e Carlone, e la nuova line up diventò:

Gabriele (Lele) Siri al basso
Graziano Zippo alla voce
Riccardo Zegna al pianoforte
Flavio Scogna alle percussioni
Alessio Feltri alle tastiere

Con questa formazione fu inciso l'unico disco ufficiale, "Corte dei Miracoli" dove, come si legge all'interno della copertina, risultano autori delle musiche Flavio Scogna e Alessio Feltri, con i testi di Mauro Scogna.

Dopo pochi mesi, con la partenza di Scogna (ormai impossibilitato nel proseguire su questa strada a causa del gravoso corso di studi presso il Conservatorio “N.Paganini” di Genova), La Corte dei Miracoli concluse il suo ciclo".

Questa la discografia.

Corte dei Miracoli
Grog (GRL 04)
1976
copertina apribile
AMS/BTF (AMS 26LP)
2010
ristampa dell'album del 1976 - copertina apribile
CD
Dimensione onirica
Mellow (MMP 104)
1992
registrato nel 1973-74
Live at Lux
Mellow (MMP 138)
1993
registrazioni live del 1976
Corte dei Miracoli
Vinyl Magic (VM 040)
1994
ristampa dell'album del 1976


PARTECIPAZIONI A RACCOLTE DI ARTISTI VARI
Progressive voyage
(con Plinto, Lontano da qui, Xaito, Il silenzio di cristallo)
Mellow (MMP 164)
1993
CD compilation contenente anche Quella Vecchia Locanda, Il Giro Strano, Dietro Noi Deserto, Zauber ed altri

E con ciò speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza.

Immagini di quei giorni...








giovedì 21 maggio 2020

Atomic Rooster



Gli Atomic Rooster nascono nel 1969 su iniziativa di Vincent Crane e Carl Palmer, che già suonavano insieme nei Crazy World di Arthur Brown.
A Crane (tastierista) e Palmer (batterista) si aggrega il bassista Nick Graham.
Così assestato il trio incide il suo primo disco, che porta come titolo il loro stesso nome, e che la critica considera il loro miglior lavoro.
La musica è riconducibile a un certo rock duro con risvolti satanici (modello che riprenderanno poco dopo i Black Sabbath).
Subito dopo l’incisione, a breve distanza l’uno dall’altro, Graham e Palmer se ne vanno.
Palmer raggiungerà Keith Emerson e Greg Lake per dare vita ad uno dei più famosi gruppi di rock progressivo degli anni ‘70.



Crane raduna attorno a sé altri musicisti e prosegue azzeccando nel 1971 un paio di brani che, oltre ad accrescere la fama del gruppo, regalano un certo riscontro commerciale.
Dura poco però. I dischi che seguono non si discostano molto dalla sufficienza, ma le difficoltà sono soprattutto di carattere personale, a causa dei disturbi caratteriali di Crane che lo portano a cambiare in continuazione i musicisti attorno a sé. In tal modo non si crea il necessario affiatamento e la qualità del gruppo scade sempre più.
Per di più nel 1975, durante una tournée degli Atomic Rooster in Italia, Crane si defila con la cassa, piantando in asso gli altri.

Tra i musicisti rimasti a piedi si trova Rick Parnell, batterista, che deciderà di conseguenza di fermarsi in Italia e finirà per suonare prima con i Nova e poi con i New Trolls.
Da ricordare come artisti di passaggio Ginger Baker (batterista, ex Cream) e Chris Farlowe, cantante che raggiungerà una certa fama collaborando con altri musicisti celebri (notevoli soprattutto le sue prestazioni nei Colosseum).


Gli anni succesivi vedranno Vincente Crane coinvolto in diversi progetti, tra i quali un altro album con Arthur Brown e una collaborazione con Peter Green, oltre alla partecipazione al musical Rocky Horror Show.

Tra il 1984 e il 1986 entrerà a far parte dei Dexy's Midnight Runners coi quali andrà in tour in Europa. Ma la sua vita turbolenta e i problemi psichiatrici lo porteranno al suicidio nel febbraio del 1989.


Una band storica che merita rispetto e spazio nella storia del rock.

mercoledì 20 maggio 2020

CCLR al ProgLiguria del 21 gennaio 2012

Gigi Cavalli Cocchi, Bernardo Lanzetti e Cristiano Roversi

Ancora un video inedito relativo a quanto avvenuto sabato 21 gennaio 2012 al Centro Fieristico di Spezia Expo, luogo in cui è andata in scena una kermesse musicale realizzata a scopo benefico per aiutare concretamente gli alluvionati colpiti dal tragico evento del 25 ottobre 2011 nel Levante ligure, in particolare nella zona di Spezia.

Una manifestazione legata alla musica progressiva, dal momento che il livello organizzativo parlava quella lingua. Il nome scelto non poteva andare troppo lontano dalla musica proposta: ProgLiguria.

Un po' di dettagli - e ricordi - si possono ricavare da questo articolo dell’epoca:


Tante band, tra storia e novità, e una maratona che permise di realizzare 12 ore di musica non stop.

Ecco gli articoli - e i video - già proposti:






Oggi tocca al supergruppo CCLR, band formata dalla collaborazione di musicisti affermati (Gigi Cavalli Cocchi, Bernardo Lanzetti e Cristiano Roversi) che, nel 2011, realizzarono un album, omonimo, di cui il brano proposto nel video a seguire fa parte. 

Ascoltiamo uno stralcio di quell’esibizione…






lunedì 18 maggio 2020

Il Giro Strano, band savonese degli anni '70


Primi anni Settanta, sono un adolescente che sente nell’aria il profumo della musica, attratto da quanto sta nascendo intorno, affascinato da ogni aspetto al contorno.
Non può sfuggirmi quel ragazzo che ogni giorno esce dal portone vicino al negozio di alimentari dei miei zii, con il “permesso” di portare lunghi capelli, ed una “valigia” che suggerisce che all’interno è presente uno strumento a corda, che successivamente scoprirò sia un basso elettrico. E io suoi colleghi di avventura, sono come lui… come sembrano alternativi!
Quel bassista era ed è (anche se ha da tempo appeso lo strumento al chiodo) Mario Pignata, e ha fatto parte di uno dei gruppi più importanti del prog rock savonese. Mi capitò anche di fare una piccola jam con lui (e Beppe Aleo alla batteria), ma questa è un’altra storia.
Ho ritrovato Mario in altri ambiti in periodi recenti, ma questo ricordo mi permette di proporre quella band.

Il sestetto de Il Giro Strano - era questo il nome - non riuscì mai a pubblicare un Lp durante la propria attività, come già sottolineato temporalmente focalizzata nei primi anni ’70.

Un minimo di storia…

Il gruppo si forma a Savona nell’estate del 1971 sulle ceneri dei Tramps e dei Voodoo, due band piuttosto conosciute nella zona, e inizia subito a farsi notare in svariati e importanti festival pop, tra cui quello di Villa Pamphili e il Pop Meeting di Genova.
Quando finalmente arriva la proposta contrattuale, viene chiesto alla band di trasferirsi a Roma per le session d’incisione, ma nessuno dei componenti si sente pronto, e il loro rifiuto al trasferimento determina la fine della loro “carriera” in gruppo.

Il cantante Mirko Ostinet tenterà senza riscontro la carriera solista, mentre Alessio Feltri formerà La Corte dei Miracoli nel 1976 e successivamente una nuova edizione de Il Giro Strano.

L'ultima versione della band risale al 1978-79, quando Feltri, unico componente originale, formò un trio ispirato da Emerson Lake & Palmer con il bassista Silvio Melloni e il batterista Mauro Biglietto (poi sostituito da Beppe Aleo). L'attività di questo gruppo è documentata da quattro brani che compaiono nella compilation Progressive Voyage, accreditati però sul disco alla Corte dei Miracoli, oltre ad brano inedito del 1972, “Shadow of a dream”.

Fortunatamente, alcune registrazioni del gruppo, risalenti al periodo ’72-’73 e rimaste per anni nel cassetto, verranno recuperate nel 1992 dalla Mellow Records che le sintetizzerà in un album intitolato “La divina commedia”, disco per addetti ai lavori e appassionati specifici.

La riflessione oggettiva è quella che se la band avesse potuto incidere in modo professionale probabilmente non avrebbe affatto sfigurato rispetto a colleghi ben più blasonati, le capacità tecniche e creative di certo non mancavano.

Ascoltiamo frammenti delle loro incisioni…


Il Giro Strano - “La Divina Commedia”
Mellow Records (1992), 56 minuti

Tracklist:

1. 13th Transistor
2. Corridoio Nero
3. Vecchio Oldsea
4. La Divina Commedia
a) Inferno
b) A Riveder Le Stelle
c) Purgatoria
d) Paradiso
5. Il Pianeta Della Verità
Formazione:

Mirko Ostinet - vocals
Alessio Feltri - keyboards
Mariano Maio - sax, flute
Valentino Vecchio - guitar
Mario Pignata - bass, guitar
Delio Sismondo - drums

DISCOGRAFIA:

CD

La Divina Commedia - Mellow -1992, registrazioni del 1972-73

PARTECIPAZIONI A RACCOLTE DI ARTISTI VARI

Progressive voyage
(con Shadow of a dream)   Mellow -1993
            CD compilation comprendente anche Quella Vecchia Locanda, Corte dei Miracoli, Dietro Noi Deserto, Zauber ed altri