Ieri mattina ho ricevuto una mail in cui il mio amico Wazza, romano de Roma, mi ricordava un importante compleanno, quello di Rodolfo Maltese.
Era scritto:
“Compie gli anni oggi, 26febbraio 1947, Rodolfo Maltese, mitico chitarrista del Banco, Indaco, e ... un'altro milione di progetti.
Una delle persone più disponibili e umane che ho incontrato nel mondo della musica.
Buon compleanno "fratello" Rudy ,ti vogliamo bene!!!
Aldo”
Spesso ricorro all’aiuto del web per fornire elementi oggettivi, perché il mio scopo è quello di rendere omaggio, di ricordare e di far ricordare, e laddove non ho esperienze personali, ricorro all’esistente.
Nel caso di Rodolfo Maltese ho invece qualcosa di mio, che parte dagli anni ’70 ed arriva ai giorni nostri, con un mio grande buco temporale, periodo in cui Maltese ha continuato ad occuparsi di differenti progetti.
Nel corso della mia adolescenza, quando si viveva a pane e “Ciao 2001”, le vicende dei musicisti erano vissute intensamente, e il bisogno di notizie superava a volte la voglia di musica. Si desiderava conoscere molto di più di quei ragazzi, poco più grandi di noi, ma inarrivabili, e in loro spesso si trovava una proiezione personale on stage.
Dalle vicende apprese da Ciao 2001, venni a sapere di un certo rumore di fondo che dava per certa la “partenza” di Marcello Todaro dal Banco del Mutuo Soccorso. Senza neanche troppa diplomazia (potrei sbagliare, ma sono questi i miei ricordi), veniva messa in evidenza l’inadeguatezza del chitarrista, presentato come freno all’evoluzione del gruppo, e si sapeva già chi sarebbe stato il sostituto, tale Rodolfo Maltese, proveniente dagli Homo Sapiens. Anche alla PFM accadde una cosa simile, col bassista Giorgio “Fico” Piazza sostituito da Patric Djivas degli Area.
In quei giorni mi capitò di vedere un concerto del Banco, a Genova, e sul palco c’era il nuovo chitarrista. Probabilmente fu il momento del passaggio, perché mi pare che Marcello e Rodolfo si esibirono assieme in un brano, “Non mi Rompete”.
Per il resto del tempo Todaro stazionò dalle parti del mixer, e forse per un po’ di tempo seguì il gruppo come tecnico del suono.
Sono ricordi lontani, e potrei quindi non essere preciso, ma è invece ancora oggi presente quel senso di disagio che provai nell’occasione, certo che un’ingiustizia era stata fatta e che non c’erano motivi validi per accantonare uno del gruppo iniziale.
Rigidità e inesperienza di un adolescente!
Rodolfo Maltese quindi mi risultò antipatico, e ad un bambino tutto questo può essere concesso.
Col tempo, abbandonata la rigorosità tipica dell’età, ho imparato ad apprezzare Rodolfo, ovviamente.
Sino a che l’ho conosciuto personalmente, ad Alba, in occasione di un concerto, nel 2009:
http://athosenrile.blogspot.com/search/label/Concerto%20di%20Alba
Ci siamo lasciati nei camerini, con l’intenzione di realizzare una piccola intervista by mail, cosa risultata poi difficile per la sua scarsa propensione alle nuove tecnologie, ma forse, insistendo ci saremmo anche riusciti, sino a che Rodolfo non ha incontrato importanti problemi fisici.
A distanza di mesi l’ho reincontrato, più volte, e ho avuto la fortuna di vederlo sul palco Romano, assieme a tanti musicisti italiani e stranieri, in occasione della celebrazione dei 40 anni di prog italico.
Ma il momento più emozionante riguarda un evento davvero speciale, avvenuto nel giugno scorso, a Volpedo, nell’alessandrino.
Concerto organizzato per lui, per il suo ritorno alla scena. Concerto speciale che ha rivisto sullo stesso palco, dopo molti anni, anche Gianni Nocenzi, oltre al resto del BANCO, a Bernardo Lanzetti e ad altri artisti.
Emozionante il duetto tra Gianni e Rodolfo, loro due soli sul palco, nella splendida piazza di Volpedo, adatta a celebrare due ritorni forse insperati.
Dopo quella performance di inizio estate il passaggio a Roma, in un mese di novembre che lo vede di nuova di scena al nord, Novi Ligure, ancora acclamato dal pubblico, nel suo habitat naturale, il palco.
I miei più sentiti auguri a Rodolfo Maltese, grande musicista, e grande uomo, toccato dalla cattiva sorte, come spesso accade nella vita.
Ma la musica aiuta chi vive per lei ed è probabile che anche in questo caso tutto, alla fine, andrà per il verso giusto.