Da alcuni giorni non riesco a staccare l’orecchio
dalla musica di Umberto
Pagnini, il cui progetto, Active Heed, ha portato alla realizzazione del suo
primo album, Visions from Realities. Eppure, stando
alle parole di Umberto, il suo impegno in campo musicale è relativamente recente,
e il risultato sembrerebbe al contrario il frutto di un lungo percorso alla
ricerca, anche, dell’originalità.
Gli ho chiesto: “Se dovessi definire a parole la tua musica che termini useresti?”.
“Tentativo di sviluppare un’idea creativa
musicale che risulti piacevole da ascoltare, ma allo stesso tempo faccia
meditare e ragionare. Mai frivola”.
Genialoide?
Toccato dalla fortuna sotto una qualsiasi spoglia o denominazione?
Senza il mio
solito gioco basato su di un questionario, tutto sommato standard, sarebbe stato
difficile inquadrare Active Heed.
Tutto si
basa sulla curiosità, del protagonista della storia e di chi l’ha concepita, e
ogni singola nota, ogni singola parola, diventano lo stimolo per attivare una
reazione verso l’effetto domino che potenzialmente non ha una fine certa, ma
potrebbe essere alimentato dal contributo determinante di nuovo know how
musicale.
Musiche e
liriche sono di Pagnini, artista capace di creare un concept album, in lingua
inglese, che faccio estrema fatica - fatto positivo - nell’incasellare e definire.
Abbastanza
facile di questi tempi trovare il modo per inserire il termine “Prog”, che in
questo caso mi pare perfetto se lo si traduce come ricercatezza, impegno,
innovazione e recupero di un po’ di storia, anche classica, ma resta comunque l’unicità
di un prodotto che mi porta al British, ma non ad una comparazione certa.
Quindici
tracce molto varie, utili a raccontare il sogno di chi, beato lui, supera l’elemento
terreno riuscendo a comprendere la verità trascendente, preparandosi a
ulteriori livelli di piena conoscenza/coscienza.
Un album toccante
per chi apprezza le sfumature, anche intellettualoidi… ma anche una musica
capace di colpire all’impatto, senza che venga in mente di ricercarne i
significati reconditi, sempre presenti in ogni lavoro di impegno.
Il secondo
album è già in cantiere, e viene naturale aspettare la prossima puntata.
Certo è che
qualche bel live diventerà un obbligo!
Interessante
il pensiero di Umberto Pagnini.
L’INTERVISTA
Come nasce musicalmente Umberto Pagnini? Qual
è il tuo percorso personale?
Umberto
Pagnini nasce musicalmente circa due anni fa, nel momento in cui decide di
regalarsi una silent guitar. Da quel momento ha cominciato a comporre musica
raffinando la tecnica sullo strumento e nello stesso tempo la tecnica di
creazione dei brani. Da sempre i suoi riferimenti sono stati il Symphonic Prog
ed il Progressive Metal, ma in realtà i brani di Visions from Realities sono molto variegati e forse li si potrebbe
catalogare nel Neo-Prog.
Esistono influenze precise che ti hanno
formato, consce o casuali?
Ascolto
di tutto basta che sia “progressivo” in senso ampio del termine. C’è del
progressivo in molti generi musicali ed in altri, qualsiasi cosa tu possa
ascoltare, non ce n’è per niente. Mi piacciono le opere musicali sofisticate in
cui, ad esempio, sei costretto ad andarti a leggere i testi per capire il
messaggio dell’artista. Mi piace tutto ciò che dimostra originalità senza
diventare però astruso e stucchevole.
Mi parli del progetto Active Heed?
Active Heed si potrebbe tradurre in Italiano come “Attenzione
Attiva”.
Ho scelto questo nome per indicare un atteggiamento sempre attento e curioso,
mai soddisfatto, che spiega bene il mio approccio alla creatività musicale. Con
Active
Heed
vorrei entrare in contatto con artisti diversi dai quali attingere il loro
peculiare talento per produrre insieme brani di qualità.
Stai presentando il tuo primo album, Visions from Realities: mi racconti
qualcosa della costruzione, del messaggio e qualche dettaglio utile per chi lo
ascolterà?
Visions from Realities è la storia
di Forest the Fly che è un semplicissimo (e qualunque) essere vivente che, non
soddisfatto delle spiegazioni che altri gli e ci danno del perchè esistiamo (in
senso ampio), cerca (e ci riesce) di trovare una sua spiegazione, la
spiegazione di tutto (o del Tutto). Attraverso un percorso a tappe riesce a
raggiungere la presa di coscienza della vera Realtà, e riesce a superare il
livello di Realtà della vita terrena per passare al successivo. Il secondo
album racconterà dei seguenti tre livelli di Realtà.
E’ prevista una pubblicizzazione dal vivo?
Al momento non sono previsti
concerti dal vivo.
Quali sono i musicisti e i collaboratori
che ti aiutano nel tuo progetto?
Gli
amici che mi hanno aiutato nella realizzazione di Visions from Realities sono tutti elencati qui: http://www.activeheed.com/friends.htm
Apprendo dalle tue note che hai già
materiale per un nuovo album: hai già le idee chiare su come si svilupperà?
Sì,
ho parecchio materiale già pronto su cui sto lavorando, ed ho già cominciato a
preparare alcuni brani per il nuovo album. Si svilupperà come il proseguimento
di Visions from Realities in cui
Forest the Fly affronta il livello del Tempo, quello Matematico e poi quello
Duale della Realtà, superandoli ovviamente, e quindi arrivando alla fase successiva
del Gioco della Vita.
Testi e musica: che peso dai ai due
elementi?
Nel
mio caso prima nasce la musica e la melodia della parte vocale insieme ad
un’idea di base del momento della storia. Per cui direi che la melodia ha
prevalenza in fase creativa anche se poi l’intreccio di parole che determina il
testo, a brano completato, aggiunge un valore di unicità facendolo forse
prevalere. Credo comunque che in generale si possa dire che testi e musica si
bilancio esattamente al centro per importanza.
L’ultima domanda di solito riguarda i
progetti futuri, nel tuo caso ti chiedo invece di esprimere un sogno, da
realizzare in un tempo brevissimo.
Trovare
i musicisti giusti con i quali entrare in sintonia ed insieme portare i miei
brani ad un livello qualitativo superiore.