Gli ANABASI
ROAD arrivano all’esordio
discografico circa un anno fa, rilasciando il disco omonimo, ma ho
incontrato la loro musica solo da pochi giorni.
Chi
siano e quali idee abbiano in testa lo si può facilmente captare leggendo l’intervista
che presento a seguire.
Un’ora
di musica intensa a cui posso aggiungere un primo aggettivo: piacevole.
L’essenza
è che… non ci sono punti di riferimento, tanta e tale è la varietà della
proposta, fatto che potrebbe condurre a considerazioni errate, come la mancanza
di un percorso delineato o quella specifica confusione musicale che spesso
caratterizza esordi e gioventù.
In
realtà l’estrema libertà priva di ogni tipo di condizionamento, ideologia o rigida
filosofia musicale, è una precisa scelta, che è il seguito di convinzioni
personali che cercano di privilegiare l’audience e la genuinità di rapporto tra
artista e spettatore/ascoltatore.
Ma
rompere le schematizzazioni a cui si è abituati significa, almeno in questo
caso, lavoro duro, precisione maniacale nei dettagli, perfetto lavoro di
squadra.
Ci tengo
a ritornare all’attributo iniziale, quel “piacevole” che sottintende come la
varietà di argomenti diventi un grande pregio, almeno per chi non vive di categorie
e generi precostituiti.
Gli A.R. utilizzano la lingua inglese, con
l’eccezione del brano Guerra Mondiale, traccia in cui prevale la necessità di far passare in modo netto il
messaggio.
La musica è la summa
di mille amori, comprendenti rock e blues, classica e progressiva, con una
discreta lunghezza per ogni singolo episodio: Say
Man e I walk alone superano gli
undici minuti, e già questo può indicare un preciso indirizzo che si allontana
dal concetto di musica “semplice”.
Buona tecnica e
capacità di creazioni elaborate permettono alla band di variare a piacimento in
qualsiasi spazio musicale, trovando nella voce di Andrea Giberti l’elemento
distintivo, soprattutto per quella timbrica a metà strada tra Chad Kroeger e Eddie
Vedder.
Sarei curioso di vedere una loro performance live, e in
ogni caso una seconda esperienza discografica sarà decisiva per trovare
conferme o prendere atto di una particolare evoluzione stilistica.
ANABASI ROAD è
un bel disco, si ascolta con curiosità, aspettando il colpo di scena dietro all’angolo,
senza mai rimanere delusi.
Un plauso a questi
ragazzi di Reggio Emilia che continueremo a seguire con interesse.
L’INTERVISTA
Come
nascono gli Anabasi Road e da dove arrivano le forti passioni musicali?
Come
quasi sempre avviene abbiamo iniziato a suonare insieme per divertimento, con
qualche cover dei Deep Purple, Pink Floyd e Black Sabbath. Poi il nostro
cantante ha portato alcune bozze a cui aveva lavorato ed è nata così la
passione nel comporre la nostra musica, capendo fin da subito che i pezzi
altrui non avrebbero potuto darci lo stesso entusiasmo. Abbiamo certamente
avuto la fortuna di essere tutti legati profondamente alla musica in quanto
nessuno era alle prime armi, e questo ci ha permesso di essere fin da subito
produttivi, d'altro lato però è difficile convogliare le idee di sei persone
entro un unico progetto. Difficile ma non impossibile!
Il
vostro disco di esordio, omonimo, risale ad un anno fa, ma è per me nuovo:
quali in contenuti? Trattasi di concept?
Il
nostro primo album raccoglie i lavori realizzati fino al momento della
registrazione. Non è certamente un concept, anzi per tematiche e stili di
composizione le canzoni risultano molto varie ed eterogenee, certamente
appaiono le tematiche che spesso caratterizzano i nostri testi, in particolare
la voglia di risollevarsi nonostante le avversità. Spesso parliamo di tematiche
forti e difficilmente in modo immediato o diretto, tendiamo a introdurre
l’ascoltatore in un’atmosfera capace di farlo immedesimare, in modo che possa
interpretare il testo come più è predisposto a fare, vogliamo lasciare sempre
un po’ di margine a chi ci ascolta, perché una canzone è tanto più bella quanto
lo è il significato che riesci a darle.
Dal
punto di vista musicale è palese una esperienza diversificata e la tendenza
alla libertà espressiva: come definireste la vostra musica e la vostra
filosofia di lavoro?
Senza
compromessi, ci limitiamo a seguire i nostri gusti, evitando di porci troppe
domande su come il pubblico potrebbe reagire. Non certo per disinteresse ma
perché siamo convinti che solo una musica autentica, vera, possa davvero
interessare l’ascoltatore, del resto dei “pacchetti musicali precompilati”
siamo letteralmente sommersi. Tutto ciò
però non deve far pensare che il lavoro sia semplice, ogni canzone infatti è,
sì libera dalle costrizioni di un genere predefinito, ma il lavoro per affinare
e strutturare ogni parte della canzone è notevole; in effetti siamo dei
perfezionisti ma la soddisfazione di poter fornire un prodotto ben curato ci
ripaga dello sforzo.
Come
siete arrivati all’attuale line up, ricerca funzionale al progetto o casualità
e combinazione di rapporti di amicizia?
Senza
dubbio casualmente, anche se dal principio abbiamo cercato di creare una
formazione numerosa, più strumenti avrebbero significato più varietà di suono e
questo ci è sempre sembrata una buona strada da percorrere.
Nel
nostro caso la formazione ha determinato lo stile e non il contrario.
Come
nasce la scelta della lingua inglese?
Principalmente
per fini stilistici, l’inglese si presta bene alle sonorità più graffianti,
certo a scapito della comprensione del messaggio. In questo però non vogliamo
mettere radici, il futuro prevede un maggior numero di canzoni in lingua
italiana e perché no, magari anche un intero album.
Come mai
avete invece scelto l’idioma italiano per raccontare “Guerra Mondiale”?
Come
accennavo prima la lingua inglese ha uno stile forte, riesce a dare molto
carattere alla canzone, ma ci sono testi, e questo ne è un esempio, che hanno
bisogno di sfumature più raffinate per essere valorizzati.
Cosa
accade ai live degli Anabasi Road?
C’è
sicuramente molta energia sul palco e appena ci è possibile strizziamo l’occhio
alla teatralità. Cerchiamo di rendere ogni apparizione uno spettacolo completo,
in cui il messaggio non arrivi esclusivamente dal lato musicale, per quanto
principale, ma possa essere stimolata anche su altri livelli. In questo ci
affidiamo al cantante che per natura si trova perfettamente a suo agio con
questo ruolo. Va detto che anche l’accompagnamento musicale in queste
performance viene studiato, affinché possa sia divertire che commuovere, per
noi la musica sottolinea ogni aspetto emotivo della vita.
Che tipo
di bilancio potete trarre ad un anno dall’uscita dell’album?
Sicuramente
positivo. In molti hanno apprezzato l'album, e abbiamo venduto più di 500
copie, cosa che per un gruppo che non ha sostegno esterno è tutt'altro che
scontato. Grazie ad internet abbiamo varcato in poco tempo i confini nazionali,
e abbiamo spedito un po' da ogni parte del mondo, in particolare Giappone e
Russia.
Nonostante
gli interessi molteplici, possibile trovare una band che vi mette tutti
d’accordo?
Eh…
questa sarà davvero un impresa impossibile. No, a parte gli scherzi, forse sono
poche le band che tutti ascoltiamo abitualmente, ma sicuramente sono tante
quelle che unanimemente apprezziamo, in particolare nell'ambito dell'hard rock
e dell'heavy metal classici.
Cosa
vorreste vi capitasse, musicalmente parlando, nei prossimi tre anni… rimanendo
nel campo delle possibilità realizzabili?
Tre anni
sono tanti e l'auspicio è sicuramente quello di fare il salto. Riuscire a
firmare un contratto discografico o un contratto di distribuzione, in modo da
poterci concentrare solo sulla musica, sperando che
qualcuno abbia un interesse personale sul successo degli Anabasi Road.
TRACKLIST (58 minuti totali)
Pleasure in me 8.02
Clashing Stars 3.58
Dreaming for you 5.36
Say Man 11.17
Guerra Mondiale 5.58
Maybe Tomorrow 6.46
I walk alone 11.21
Requiem 6.42
LINE UP
Andrea
Giberti-voce, armonica, tastiera
Massimiliano
Braglia-chitarra e batteria
Alessio
Gambarelli-chitarra
Riccardo
Vecchi-basso
Luca
Orlandini-tastiera, organo e pianoforte
Nicholas
Corradini-batteria e chitarra
Biografia
Gli ANABASI ROAD sono un gruppo rock nato nel 2009 a Reggio Emilia con un occhio di riguardo verso la sperimentazione musicale. Spinti dal desiderio di esprimersi lasciando libero spazio alla creatività, mischiano e fondono influenze di vario genere senza gettare radici.Intraprendono così un viaggio attraverso le insidie del blues, e puntando alla stella del rock progressivo navigano sulle onde dell'hard rock più vintage… dove approderanno?
“Anabasi
Road” è disponibile presso iTunes, Google Play Music, Spotify, BandCamp e tutti
i maggiori store di musica online.