Poco più di un mese fa abbiamo pianto la
prematura dipartita di Greg Lake e oggi, 31
gennaio 2017, ci ritroviamo al cospetto di un altro dramma, quello legato all’epilogo
della malattia di John Wetton, a soli 67 anni. Anche di lui si conoscevano le precarie
condizioni di salute.
I
miti musicali di chi segue il rock sin dagli anni ’70 svaniscono ad uno ad uno,
e in tutto questo non c’è nulla di strano e imprevedibile, è legge di natura, ma
si ha sempre la sensazione in questi casi che chi parte non troverà più un
sostituto alla sua altezza, e con la morte di Wetton, Squire, Emerson e Lake,
tanto per fare esempi recenti, svanisce un po’ di noi, ammalati di quel mondo, perché
la musica è memoria, ed ogni trama sonora inventata da quei musicisti geniali
ha contribuito a renderci la vita un po’ diversa. E non è retorica.
Fortunatamente
la loro opera resta, immortale, e questo dovrebbe essere obiettivamente un pensiero
gioioso.
Non
ho citato a caso Lake e Wetton, perché avevano molto in comune: mi soffermo
sull’ovvio… entrambi bassisti, entrambi in possesso di voce sublime, entrambi
partecipanti in passato al progetto King Crimson… ed entrambi malati di cancro, nel momento finale.
Mi è capitato di vedere Wetton dal vivo due volte, molto distanti tra loro. La prima da adolescente, nel 1973, e i King Crimson erano di scena a Torino: credo di aver afferrato il meglio possibile.
La
successiva occasione si è ripresentata nel 2010, quando la Prog Exhibition romana
lo ha visto protagonista nel set del BANCO, e anche se non compare nel DVD
ufficiale, per problemi poco interessanti, io ho la “mia” registrazione dell’esecuzione:
altro momento top!
Sono tante le sue collaborazioni, tanti i gruppi in cui ha suonato, ma fare il conteggio mi pare oggi poco significativo, anche se è bene sottolineare, dopo i King Crimson, i progetti ASIA e UK.
Mi fermo qui, non è il momento del racconto di una vita e ci sarà modo di approfondire… a freddo!
A
caldo invece mi viene da ascoltare e condividere la sua voce, in uno dei brani
che preferisco in assoluto.
Buon
viaggio John!