Per
la seconda volta in questa calda estate
ho trovato la magia di una location all’interno della quale viene calata
la musica di qualità. Non è un dettaglio di poco conto: musica come elemento
culturale, musica intesa come arte, musica portatrice di benessere, musica come
via certa per la serenità. In quest’ottica anche il “luogo” fa la sua parte.
Palazzo Farnese,
a Piacenza, regala la situazione
solenne, e in due occasioni ne sono stato testimone.
E’
accaduto un mese fa con il prog rock mediterraneo degli Osanna: spettacolari.
E’
riaccaduto il 29
agosto, con il palco occupato da Aldo Tagliapietra - voce storica de Le Orme - e i “ragazzi” della sua band.
Ma
non solo loro.
Parto
dal cuore e cervello della manifestazione, il direttore artistico Max Marchini
e affido a lui l’introduzione alla serata, video che permette di scoprire
l’arte di Irma
Zanetti.
Annie Barbazza
viene citata più volte, con un accostamento fisso, quello con Greg Lake.
Ne
è passato di tempo da quando la vidi condividere il palco - proprio a Piacenza
- con Greg, Bernardo Lanzetti e Aldo
Tagliapietra. Era il novembre 2012.
Successivamente
l’ho ritrovata nel ruolo di ospite, ma è stata questa la prima volta a cui ho
assistito ad una sua performance in proprio. Pazzesca!
Direi,
purtroppo, fuori dal tempo: nata troppo presto, oppure… troppo italiana! Un
talento cristallino che dovrebbe trovare ampi sfoghi espressivi, sfuggendo
dalla nicchia, alla ricerca della condivisione massima.
Nel
piccolo gap tra la prima e la seconda parte di concerto mi è venuta alla mente
la famosa “Melanie” (Safka), cantautrice americana presente a Woodstock come
spettatrice, che casualmente riuscì ad esibirsi, voce e chitarra, dando vita ad
una carriera piena di soddisfazioni: altri tempi!
Nella
sua performance è accompagnata da un chitarrista - conosciuto - notevole, Marco Colombo,
e il duo si dimostrerà una miscela esplosiva.
Rispetto
alla scaletta che pubblico a seguire manca la componente “The Who”, ma i 40
minuti di esibizione ci conducono in un viaggio onirico: dai Pink Floyd ai
Beatles, da Kevin Ayers ai King Crimson, con un accenno a Bowie.
Psichedelia,
poesia, rock e una perizia tecnica notevole, con la soddisfazione nel vedere
suonare, per la prima volta, un sitar elettrico (chissà cosa ne ha pensato
Tagliapietra, cultore dello strumento “originale”!).
Annie
ha una voce strepitosa, ma relegarla al ruolo di vocalist mi pare limitante,
vista la sua capacità interpretativa e la sua sapienza, nonostante l’età, nel “tenere il palco”.
Ecco
un sunto di quanto hanno proposto Barbazza e Colombo.
Il
piccolo intervallo legato al cambio set mi permette di realizzare lo stato di
benessere termico: forse ha ragione Gloria Tagliapietra, che mi dice: “Quando arriva papà tutto si illumina!”.
E
Aldo arriva, e ci regala, oltre alla sua musica, la dimensione serena di cui è
simbolo.
Lo
incontro prima del concerto, assieme alla band, musicisti che ammiro realmente
e che conosco da molto tempo. Parliamo, anche, del suo ultimo album e della profondità
delle liriche, e lui sottolinea l’importanza, in questa stagione, dello spirito,
rispetto al materialismo tipico della gioventù.
Per
chi fosse interessato ad un commento all’album e al pensiero di Aldo consiglio
il seguente link:
La
band di cui parlavo è costituita da: Andrea
De Nardi alle tastiere, Matteo Ballarin
alle chitarre, Manuel Smaniotto alla
batteria e, ultimo entrato, Andrea Ghion
al basso.
Ghion,
che ho visto per la prima volta dal vivo, è subentrato nel ruolo di bassista a
Tagliapetra, che ora si dedica in modo specifico a voce e chitarra.
Propongono
un set diviso in due parti, la prima costituita dal nuovo disco di cui presento
due brani:
A
mio giudizio una situazione magica, con la personalità del “bianco” Aldo
tutt’altro che schiacciante rispetto ai musicisti di cui si circonda, ed è
forse proprio questo il segreto (situazione analoga a quanto avviene con
Vairetti negli Osanna), l’amalgama tra un mito del rock e un manipolo di
talentuosi - ed educati - strumentisti.
Nel
corso della seconda parte va in scena il conosciuto, quello che alimenta la
memoria, anche di quelli che non hanno seguito le “cose della musica” per tutta
la vita.
Anche
in questo caso propongo la scaletta, con materiale tratto da buona parte del
lavoro delle Orme, a partire da “Collage”
per approdare a “Felona e Sorona”.
E
in “Gioco di Bimba” Annie Barbazza
fornisce il proprio contributo vocale.
Il
pubblico (sono molti i fan di Tagliapetra che arrivano da lontano) apprezza
incondizionatamente, e nel corso del bis si “attacca” al palco per godere da
vicino “Cemento Armato” e “Canzone d’Amore”.
Anche
per la parte finale del concerto ho realizzato un mix musicale significativo…
Una
segnalazione doverosa per il tecnico di sempre, Riccardo Dondi e un ringraziamento ad Alice Bellati per il servizio fotografico.
Cos’altro
aggiungere… lunga vita a chi è capace di regalare al pubblico simili emozioni,
e ancora un doveroso grazie all’organizzazione.