Questo articolo è stato scritto con un po’ di amarezza, un giorno prima di conoscere la buona notizia che chiude il post…
Scrivo sistematicamente il resoconto dei concerti a cui partecipo, senza distinzione tra “maggiori e minori”, ma in questo caso ho davvero pensato di abbandonare la regola, almeno per una volta.
Scrivo sistematicamente il resoconto dei concerti a cui partecipo, senza distinzione tra “maggiori e minori”, ma in questo caso ho davvero pensato di abbandonare la regola, almeno per una volta.
Dopo qualche
giorno di riflessione ci provo, visto che la delusione si è affievolita.
L’evento in
questione è quello dei Big One, il tributo ai Pink Floyd più importante a livello europeo, band che conosco molto
bene per averla vista in azione più volte.
I Big One erano
già passati da queste parti, stesso periodo, stessa location… tre anni fa.
Anche in questo
caso, il 21 luglio, il pubblico è
numerosissimo, ma rispetto all’occasione precedente ci sono alcune differenze
pratiche: i posti a sedere - la struttura precedente era più affascinante - e il
palco è un po’ ridotto, e soprattutto senza copertura, elemento necessario in
caso di pioggia.
Sembrano dettagli... il
colpo d’occhio è fantastico!
L’aspetto più
importante, quello per cui tante anime si raccolgono davanti ad un palco, è la
musica, un set focalizzato, in questo caso, sull’album “Animals” che compie
quarant’anni e va celebrato nel modo corretto… con un tour!
Concept album
dalla cover indimenticabile disegnata da Roger Waters - le ciminiere della Battersea Power Station, centrale elettrica londinese - risulta essere una
riflessione spietata sulla società inglese anni
‘70 e sulla natura dell’uomo.
Dopo una giornata
di buon sole, l’ultima cosa a cui pensavo era la “cattiveria” meteorologica,
eppure qualche segnale inquietante si poteva captare: arrivo alla Fortezza del
Priamar e chiedo subito di Gian Paolo Ferrari, l’uomo in più dei Big One, il
tecnico, l’amico, il tuttofare, ma lui non c’è, è rimasto a Verona per un grave
lutto familiare.
Passa un amico e
la butta lì: “Alle dieci e mezza piove
forte”, ma sembra una delle sue solite forzature provocatorie.
Inizia il
concerto dopo qualche parola introduttiva e si parte con la scaletta prefissata relativa al primo tempo:
Sintentizzo: circa
un’ora di musica perfetta e... arrivano le prime gocce.
Il pubblico cerca
riparo, ritorna in posizione speranzoso ma alla fine dovrà desistere, tutti
dovranno desistere, mentre si cerca di salvare gli strumenti e l’audience
capisce che è davvero finita.
Non parlerò della
musica, per una volta, anche se a seguire propongo un filmato che fornisce la
dimensione dei Big One, capaci di dare soddisfazione piena a chi sarebbe
rimasto aggrappato alla sedia, se avesse potuto, sfidando ogni tipo di intemperie.
Ma alla fine che
c’è di strano? Chi bazzica i concerti estivi sa che può accadere, e gli
stessi musicisti sono preparati a queste situazioni.
Vorrei invece
raccontare qualcosa di Massimiliano
Rossi, che conosco da un po’ di tempo nella
veste di organizzatore di manifestazioni rock.
Lo ricordo giusto
tre anni fa, quando i Big One si esibirono a Savona e lui rischiò di non
entrare per il sovraffollamento di anime. E ricordo anche la sua delusione
dipinta sul volto.
IL 21 luglio 2017
era, quindi, anche il suo giorno, quello in cui si realizzava un sogno, organizzare in
prima persona l’evento più desiderato.
Credo che la fase preparatoria sia andata bene, almeno a giudicare dalla mia posizione di
osservatore esterno, e il suo dialogo dal palco con i presenti, il suo
allontanare le avversità atmosferiche a parole, hanno dato la misura della sua
passione, che è poi quello che conta, visto che non si organizzano queste
serate pensando agli aspetti economici.
Guardiamo il
bicchiere mezzo pieno… pubblico tanto e comprensivo, musica fantastica e
aspetti organizzativi centrati.
Certo, in queste
occasioni servirebbe anche un pizzico di fortuna, perché se non piove da tanto
tempo, e all’improvviso arriva il temporale mentre un sogno musicale si sta
avverando, beh, qualche imprecazione potrebbe anche scappare!
Ci saranno altre
occasioni… la tenacia mi pare una delle qualità di Massimiliano e i successi
sono dietro all’angolo.
Non resta che consolarci con la musica, pensando a
quanto ci siamo persi il 21 luglio 2017!
Il lieto fine…
Scrive oggi Massimiliano Rossi sulla sua pagina facebook:
DOVE
ERAVAMO RIMASTI?
Venerdì 21 Luglio, nella Fortezza del Priamar, ci
siamo lasciati a metà concerto dei Big One.
Non è stata colpa di nessuno, dannata pioggia !
Sarebbe stato impossibile andare avanti anche se il
palco fosse stato coperto.
Vi ho salutato con il magone, perché era tutto
veramente magnifico.
Nel farlo ho promesso che avrei riportato i Big One
a Savona molto presto.
In questi cinque giorni ho vissuto per questo.
Ho avuto l'appoggio da parte di tutti, musicisti,
tecnici, enti preposti, amici.
Lo meritavamo TUTTI, ed in primis VOI.
Ecco la
notizia!
VENERDÌ 6
OTTOBRE Ore 21.00
ANIMALS BIS
TEATRO CHIABRERA
SAVONA
Per tutti i
dettagli e le modalità di acquisto/parziale rimborso visitare la pagina FACEBOOKANIMALS BIS
TEATRO CHIABRERA
SAVONA