Circa un mese fa, ho assistito ad un concerto a Oviglio,
nell'alessandrino.
Era la replica di quanto avevo visto un paio di mesi
prima ad Alba, e in quell'occasione i protagonisti erano i Beggar's Farm e
svariati ospiti d'eccezione: Clive Bunker, Bernardo Lanzetti e Rodolfo
Maltese.
Uno dei più bei concerti degli ultimi tempi:
A Oviglio non era presente Bunker, ma in compenso ho
avuto l'oportunità di scoprire un cantautore genovese, con una lunga storia
alle spalle, ma per me (chiedo venia ad Aldo!) sconosciuto.
Ho cercato quindi di approfondire.
Aldo Ascolese nasce
a Genova il 17 marzo 1964.
Il pubblico e gli addetti ai lavori definiscono Aldo uno tra i
migliori cantautori genovesi in circolazione. Molti lo definiscono il vero
erede di Fabrizio De André, non solo per la pasta vocale e la profondità timbrica, che in
effetti ricorda il compianto cantautore scomparso, ma soprattutto per i suoi
testi, che si sviluppano sempre su temi riguardanti il sociale, i suoi vicoli e
la sua Genova.
La musicalità
in lui è innata, e senza aver preso lezioni ne aver studiato lo strumento,
scrive i testi e compone le musiche delle sue canzoni da oltre 30 anni.
Le sue canzoni le canta accompagnandosi con la
chitarra, che ha imparato a suonare da autodidatta.
Ha fatto da spalla per anni a illustri cantautori, tra i quali De
Gregori, De André, Guccini , Bertoli e Vecchioni.
Il suo genere sfiora il tango e la milonga, la sua
voce è calda e profonda e l'intonazione precisa.
L’INTERVISTA
Con un po’ di pudore ammetto di averti scoperto solo
al concerto di Oviglio, eppure viviamo a 45 km di distanza e, con ruoli
differenti siamo dentro la musica.
Non sei il primo a farmi questa domanda... pensa che
io ho iniziato a esibirmi all'età di 14 anni, al Teatro Margherita di Genova;
eravamo pochi pochissimi cantautori allora, io, Francesco Baccini, Enrico
Lisei... ora a Genova ci sono più cantautori che topi! Diciamo che quello era
un bel periodo, lavoravo parecchio grazie anche ad un carissimo amico, Michele
Maisano che mi aveva voluto come ospite fisso nei suoi concerti; quello è stato
il periodo più bello a cui è seguito un momento negativo in cui ho dovuto
mollare per alcuni anni e sono sparito dalle scene.
Cosa ti ha impedito sino ad ora di ottenere la
visibilità che meriti, visto che il talento non ti manca?
Diciamo l'invidia di alcuni colleghi cantautori che
hanno molto potere a Genova e cercano di nascondermi chiudendomi le porte; sono
costretto a trovarmi del lavoro fuori Genova, ma non ci sono problemi, va bene
così, anzi, devo ringraziare perchè ho conosciuto persone nuove che credono in
quello che faccio.
Ho letto di un tuo rallentamento delle attività in un momento
doloroso della tua vita. La musica può dare un po’ di sollievo nei momenti più
difficili che la sorte ci riserva?
Sì, e stato un momento difficilissimo, un male
incurabile si è portato via mia moglie che aveva solo 33 anni. Beh, li smisi
totalmente ogni mia attività; sono stato parecchi anni solo e con una
fortissima depressione, ma poi ho conosciuto Angela Baggi, un donna stupenda
dotata non solo di una grande umanità, ma anche di un talento fuori dal comune,
una voce stupenda, nera, soul.
La conobbi a Milano ad un suo concerto gospel; devo
dire grazie a lei se io sono ritornato a scrivere, o meglio a rivivere.
I vicoli , il porto di Genova, così come accade a
Savona, la mia città, erano un tempo zone “pericolose”, molto diverse da ciò
che sono oggi. E’ più difficile adesso, rispetto al passato, trarre spunto per
raccontare le vite comuni che frequentano la parte vecchia della città?
Guarda, se ti inoltri nei vicoli, ancora oggi ogni
dieci metri incontri un personaggio strano, anche se non ci sono più le storie
di un tempo.
Prima i vicoli erano governati dalla mafia italiana;
io ho conosciuto Carmela Ferro, in arte Marechiaro: era famosa per essere
riuscita a evitare più volte il carcere grazie a ben dieci gravidanze.
La storia di Carmela, e quella della malavita
napoletana degli anni '50 e '60, trapiantata nei caruggi di Genova, legata in
particolare al contrabbando di sigarette, ispirò De Sica e Edoardo De Filippo
nel 1963 e anche io ne rimasi colpito e scrissi una canzone riguardo quella
storia, ma credimi, preferivo i vicoli di un tempo che gli attuali; prima se ti
facevi i cavoli tuoi nessuno ti toccava e potevi girare tranquillo, adesso è
molto peggio, non sei più padrone della tua città, o meglio dei tuoi vicoli.
Mi hanno detto della tua passione per la fotografia.
Quali similitudini e differenze esistono tra il fissare un’immagine in una
cornice e una strofa musicata? Non è molto diverso fissare un'immagine o una storia cantata e
musicata... alla fine!
Nessuna differenza, tutte e due le cose devono alla
fine raccontare una storia, avere un senso, lasciarti a bocca aperta, ma sopratutto
fissare un ricordo che duri nel tempo.
Cosa accomuna l’Ascolese cantautore/cantastorie con
l’Hendrixiano Bambi Fossati? Cosa significa musica rock per te?
Bambi mi ha visto crescere, è stato il mio maestro,
il mio idolo; frequentava un centro sociale dove insegnavano parecchie cose,
arti marziali, disegno e la musica.
Lui insegnava gratis a tutti i ragazzi che non
potevano permettersi una scuola vera e propria.
Mi ricordo che io gli chiesi: "Bambi io non voglio scrivere la musica a me serve solo saper
mettere le mani sulla tastiera!"
, cosi mi fece lezione a parte, mi insegnò a suonare le canzoni di Battisti.
La musica rock per me? Posso non risponderti? Sono veramente
ignorante su questo genere.
Tutti abbiamo dei rimpianti. Dimmene tre dei tuoi.
Il primo non aver voluto mai studiare musica.
Il secondo non aver mai voluto leggere un libro e continuare con
gli studi... ho solo la licenza media.
Il terzo... il mio essere stato sempre troppo pigro... mi ha
fatto perdere un sacco di occasioni davvero importanti.
E’ impressionante la somiglianza della tua voce con
quella di De Andrè. E’ sempre stato così, o il cantare un particolare
repertorio induce ad una certa emulazione?
Si e sempre stato cosi, la mia voce è questa, sono
nato così, con questo timbro. Beh, oggi che sono invecchiato la mia voce e
migliorata, è diventata più potente nei bassi; poi fumo anche molto e questo mi
aiuta parecchio, non con la salute però. In molti dicono che la mia voce è più
bella e più calda di quella di Faber.
Sono curioso di sapere quale strada ti ha condotto a
Franco Taulino e alla Beggar’s Farm.
Ci siamo conosciuti a Castel San Giovanni. Io ero
ospite con Paolo Bonfanti; diciamo che ci siamo piaciuti sin da subito, e dopo
una settimana ci siamo chiamati e parlati, ed eccoci qui.
La formula che ho visto ad Oviglio ( per la seconda
volta)mi sembra rivoluzionaria e vincente, perché tanti artisti diversi sul
palco, ma uniti come uno solo gruppo, danno un’idea positiva della musica,
l’immagine che preferisco. Che tipo di valutazione dai?
Guarda quando Taulino mi propose questa cosa, con
Bernardo Lanzetti, Rodolfo Maltese, Clive Bunker,personaggi che hanno fatto la
storia della musica italiana, rimasi un'attimo brasato, ero al settimo cielo.
Poi i ragazzi del gruppo sono bravissimi lavorano benissimo trovare dei
musicistii che suonano a questi livelli non è facile credimi. Diciamo che è una
grande famiglia quella di Taulino.
la valutazione? La vorrei lasciare al pubblico, sempre
stranumerosissimo ai nostri concerti.
Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo Aldo Ascolese ?
Di immediato un libro molto importante che dovrebbe
uscire per dicembre: sono una cinquantina di scatti per una artista famosa che
crea gioielli.
Siamo stati circa due mesi in Marocco per il
servizio fotografico e questa è la terza edizione; la prima era stata affidata
ad uno tra i più grandi fotografi al mondo, Fabrizio Ferri; la seconda edizione
a un fotografo bravissimo tedesco, Heinz Shattner, e quest'ultima edizione e
stata comissionata a me... belin sarò mica bravo anche io?
Riguardo alla musica invece, sto lavorando a un
bellissimo progetto che tengo chiuso dentro... non a un cassetto, ma a un un
armadio! E' troppo grande credimi... non ho mai inciso un cd tutto mio, mentre
tanti miei colleghi come minimo ne hanno già 3 o 4 alle spalle; ho sempre
preferito aspettare e fare le cose per bene e sopratutto con una casa
disgografica importante... e un grande arrangiatore per le mie canzoni. Uno di
questi è Mauro Pagani... non ti posso dire altro per scaramanzia... ti dico solo...
va bene cosi !!!
Un 'ultima cosa, ci sono attualmente cantautori che
potrebbero in qualche modo prendere il posto del grande Fabrizio De Andrè ?
Tanti ci provano ad imitarlo, ma senza nessun
risultato apprezzabile. Poi ci sono quelli che con l'aiuto dell'amico
giornalista che fa articoli pazzeschi cerca di farsi largo con interviste
enormi, inondando non solo pagine e pagine di giornali, ma anche internet,
forum, blog, myspace. facebook...ma quello che conta di più, la cosa
fondamentale è il pubblico; se fai 3 cd in più hai delle persone importanti che
ti spingono in tutti i modi, e malgrado ciò non riesci a vendere, vuol dire che
qualcosa non quadra, non funziona
Anche io sono contro i discografici che non
capiscono un "azz" di musica, investono miliardi su un Marco Carta
qualsiasi, quando nei locali più svariati ci sono ottimi cantanti con venti
anni di gavetta alle spalle e che "gli fanno un c..o tanto" ... ma
non diamo solo la colpa a questi; io credo che se una canzone è bella e alla
gente piace, la gente la compra.
Al momento, per quello che si sente in giro, diciamo
che siamo orfani di belle canzoni.