Neil Young – Roxy: Tonight’s the Night Live
Articolo
già apparso sul portale faremusic.it
“Roxy:
Tonight's the Night Live” rappresenta il sunto di una serie di
concerti realizzati da Neil Young assieme ai suoi collaboratori del momento
(Ben Keith alla pedal steel, Nils Lofgren al piano, Billy Talbot al basso e
Ralph Molina alla batteria), ovvero i Santa Monica Flyers, band con cui Young
aprì le serate del Roxy Theatre di Los Angeles in un lontano settembre, con
molteplici set in cui veniva proposto tutto l’album, da poco registrato. Era il
1973, ma ci sarebbero voluti altri due anni prima che “Tonight's the Night”
esplodesse, perché percepito all’epoca come eccessivamente “buio” (anche dalla
stessa Reprise Records, l’etichetta discografica), nei suoni e nelle atmosfere
- partendo dai colori di copertina per approdare alle sonorità “tetre”-, ed è considerato
il momento topico di quella che è considerata la “Trilogia del dolore”.
Racconta a questo proposito lo
stesso Young nelle note di copertina:
“Avevamo perso da poco Danny Whitten e il nostro roadie
Bruce Berry per overdose di eroina, ci mancavano e li sentivamo nella musica
ogni sera che suonavamo. Le tracce sono state registrate dal vivo, senza
ripulirle. Per quasi un mese abbiamo registrato iniziando alle undici e suonando
fino alle prime ore del mattino. Qualche volta avevamo un piccolo pubblico. Una
volta venne Mel Brooks con alcuni amici. Abbiamo bevuto un sacco di tequila e
ho scritto le canzoni di “Tonight's the night”. Avevamo nove canzoni e le
abbiamo suonate un paio di volte tutte le sere per molto tempo fino a che non
abbiamo pensato di averle imparate. Abbiamo finito di registrare e abbiamo
deciso di festeggiare con un concerto in un nuovo locale aperto sul Sunset
Strip, il Roxy. Siamo andati lì e abbiamo registrato per alcune sere, aprendo
il Roxy. Conoscevamo davvero le canzoni di “Tonight's the night” dopo averle
suonate per un mese. Quindi le abbiamo suonate di nuovo, dall'inizio alla fine,
due set a notte per alcuni giorni. E’ stato grande."
Sul palco, dal vivo, gli stessi brani si ammorbidivano e, nel processo evolutivo, assumevano un tocco più leggero e abbordabile.
L’ascolto dell’album in studio provocava
la sensazione che, a volte, Young e il suo team rodassero le canzoni mentre le
registravano, una sorta di working in progress creativo, ma in questa
testimonianza live i timbri cambiano ed emerge l’umore giusto, un buon
compromesso tra arte e aspetti ludici, necessario quando si propone la propria
musica.
Per chiunque abbia ascoltato l’album
originale è sorprendente catturare in questo live Young e il suo gruppo che
scherzano sul palco, evitando ogni riferimento al lutto di cui sopra.
E alla fine la registrazione diventa la
testimonianza di come la musica di Neil Young abbia subito una costante
evoluzione, caratterizzata da tragedie personali, da cadute e riprese che hanno
determinato per il pubblico la creazione di un brand fascinoso, un’etichetta
che è rimasta appiccicato al cantautore canadese.
Il disco è prodotto da Young e
dall’indimenticato collaboratore di una vita, David Briggs, ed è uscito come
esclusiva del Record Store Day il 21 aprile, per poi arrivare nei negozi in
un’edizione standard in vinile, CD e digitale, a partire dalla settimana
successiva.
Ma quali sono le considerazioni ufficiali
relative al “Tonight's The Night” originale?
Può bastare per incuriosire il fato che
nel 2003 la rivista Rolling Stone abbia inserito al 331º posto della sua lista
dei 500 migliori album di sempre?
Io lo consiglio vivamente in questo “abito
sconosciuto” ai più!