Delirium-Il
lungo viaggio (Zona)
Di Mauro
La Luce
Da un paio di anni c’era nell’aria la voglia di
raccontare una storia lunghissima - musicale e di vita - e tutt’ora vivida e in evoluzione.
I Delirium sono un patrimonio nazionale, trasversali, per effetto del loro impegno nell’ambito di quella che è definita
musica progressiva, ma conosciuti dalla massa degli ascoltatori per un brano ed
una apparizione fuori dagli schemi in un lontano Festival di Sanremo: era il
1972.
Ecco come ho ricordato quel momento nello spazio che
mi è stato gentilmente concesso all’interno del book:
-Il primo ricordo dei Delirium mi riporta a una
domenica mattina del 1972, credo fosse in febbraio. Il Festival di Sanremo era
terminato da poche ore e alla mia parrocchia la band dell'oratorio, conclusa la
messa rock, butto li la novità, Jesahel, la canzone presentata da un gruppo di
pazzi con un look quasi oltraggioso, un brano talmente accattivante da
diventare un mezzo inno generazionale che non ci ha più abbandonato.
Ho conosciuto personalmente Ettore, Martin, Pino, Fabio e Roberto nel 2009: per il loro album “Il nome del Vento” ho scritto la prima recensione della mia vita, e da quel giorno non li ho persi più. Nella mia mente la loro musica e il simbolo di tutto il movimento prog genovese.-
Ho conosciuto personalmente Ettore, Martin, Pino, Fabio e Roberto nel 2009: per il loro album “Il nome del Vento” ho scritto la prima recensione della mia vita, e da quel giorno non li ho persi più. Nella mia mente la loro musica e il simbolo di tutto il movimento prog genovese.-
Sembra ieri… avevo 16 anni!
I Delirium di allora vedevano la presenza di quello che sarebbe diventato un big della canzone popolare italiana: Ivano Fossati. Ma i Delirium sono stati e
sono molto di più.
La persona più idonea al racconto oggettivo non poteva
essere che Mauro
La Luce, il paroliere storico della band, la cui biografia aggiungo a fine post.
Perché La Luce è il narratore perfetto? Beh, rappresenta l’occhio
esterno, ma allo stesso tempo lo si può considerare membro supplementare della band, capace di
lasciarsi ammaliare dalla bellezza della musica - non solo quella dei Delirium -
ma fornito di una corazza culturale e intellettuale che gli permette di
stabilire i giusti equilibri tra sentimenti e razionalità.
Sì, i sentimenti trasportano in questa novella, fatta
di successi, cadute, addii e nuovi incontri, con personaggi storici - in primis
Ettore Vigo alle tastiere e a ruota Martin Grice ai fiati - e affiancamenti
in corsa, sino ad arrivare alla nuova line-up, quella che vede Fabio Chighini al basso (ormai un veterano del gruppo), Alfredo Vandresi alla batteria, Michele Cusato alla chitarra e il
frontman Alessandro Corvaglia, voce
e molto altro.
Il libro presenta suddivisioni cronologiche, dai “Sagittari”
del 1970 sino ad arrivare alle performance di Tokyo, nel 2017.
In questa prima parte si percorrono album, itinerari,
ere e concerti, ma, come anticipavo, raccontati dall’interno, dalla videocamera
inside che non è fredda, perché corroborata da aneddoti e commenti personali
dell’autore, con situazioni comiche che si alternano a momenti di delusione,
come sempre accade nella vita.
Ne riporto uno, di cui non ero a conoscenza:
-All’aeroporto
di Vilnius, una città di 560 mila abitanti, i Delirium trovarono ad attenderli
una banda musicale, in linea col gran senso di ospitalità dei lituani. Sorpresa
li colse pero quando si accorsero che a Druskininkai non sarebbero arrivati a
bordo di lussuose auto presidenziali ma di due Ape Piaggio che di presidenziale
avevano solo il colore blu: due icone insomma del glorioso passato italiano. Alla
guida di uno dei due bolidi c’era un vecchietto di nome Osip che, di primo
acchito, riconobbe Ettore. Vent'anni prima era stato un mezzo road manager musicale: e quando i Ricchi
e Poveri si esibirono a Vilnius, Ettore era con loro alle tastiere. Pensando di
fare cosa gradita, Osip sciorino tutto il repertorio dei Ricchi e Poveri dagli
albori, con un registro da baritono provetto.-
Sono stato testimone di molti eventi che hanno riguardato
i Delirium - non solo quelli proposti da La Luce -, qualche volta con ruoli
organizzativi, e in tutte le occasioni l’esplosione dell’entusiasmo da parte
del pubblico nel corso del bis - Jesahel, of cours - mi ha portato a riflettere su una cosa precisa, e cioè se quell’immagine
rivoluzionaria creata nel 1972 a Sanremo non fosse diventata una piccola “gabbia”,
una costrizione che niente ha a che fare con il lavoro enorme, gli sforzi e
l’impegno che la band ha profuso nel tempo e continua a mettere in campo,
divertendosi e divertendo. Ma le cose, evidentemente, possono coesistere, e in
questo mondo musicale così cambiato, così ben raccontato da Mauro La Luce, il
ruolo che i Delirium hanno scelto di recitare li relega in nobile compagnia
nella nicchia prog, perché quello è il DNA, un settore che però può regalare grandi
soddisfazioni:
-Per
l'apertura della seconda serata, il signor Tokutaro Yanagisawa - pronipote
dell'omonimo fondatore di una celebre fabbrica di sassofoni nata nel 1894, che
produce i migliori contralti e baritoni al mondo - ha messo a disposizione di
Martin Grice i suoi gioielli, e da questo gesto di grande ospitalità e nata un’idea
inconsueta. Nel buio più totale, le note di sax del brano “Verso il naufragio” son partite da un angolo recondito della sala, come in
lontananza, per spostarsi progressivamente verso il pubblico e il palco, con l’aiuto
di un tecnico che con una micropila permetteva a Martin di muoversi nella
platea senza inciampare. I fan giapponesi, non avvezzi a movimenti scenici insoliti,
ci hanno manifestato generosamente tutto il loro entusiasmo. L’indomani
avremmo toccato con mano il grande apprezzamento dei media per questa
esperienza che e andata ben oltre le nostre pur ottime aspettative. Il
principale quotidiano di Tokio ha parlato di consacrazione.-
Aggiungo che in questa parte del libro l’autore guida
il lettore verso la comprensione dei concetti che hanno danno linfa ai vari
album, analizzati in rapporto al contesto del momento, un lavoro didascalico e
didattico che spesso manca nei momenti di analisi superficiale.
Nella seconda parte La luce intervista gli attuali
componenti della band e fornisce quindi pensieri oggettivi, tra ricordi e
visione del futuro.
Ricco l’album fotografico e interessanti i pensieri di
personaggi autorevoli del mondo della musica.
A chiudere la discografia.
Cosa rappresenta Delirium-Il lungo viaggio? Una parte
mancante di un puzzle ancora in divenire, perché sono ancora molti i tasselli
che ci aspettiamo dai Delirium… album e concerti per proseguire una storia
basata su qualità musicale e buona convivenza.
Buona lettura.
Buona lettura.
Indice del libro
Intro
1. 1970. Dai Sagittari
ai Delirium
2. 1971. Dolce Acqua,
il primo album
3. 1972. Jesahel a
Sanremo
4. Il plettro di
madreperla rosa
5. 1972. Lo scemo e il
villaggio
6. 1973. Delirium III
7. L'ultima tournée
8. Un ciclo si chiude
9. 2001. Di nuovo
insieme
10. 2009. Il nome del
vento
11. Luglio a Vilnius
12. Prog Liguria 2012
13. A Genova dopo
l'alluvione
14. 2015. L'era della
menzogna
15. Marsiglia, maggio
2015
16. Genova, Porto
Antico
17. Bordighera, una
notte d'agosto
18. Tokyo Prog
Delirium. Le interviste
Il padre nobile. Ettore
Vigo (tastiere)
L'inglese. Martin
Frederick Grice (flauto)
Il discepolo. Fabio
Chighini (basso)
Il battito. Alfredo
Vandresi (batteria)
Il ragazzo. Michele
Cusato (chitarra)
La voce. Alessandro
Corvaglia (voce solista)
Delirium a colori
(inserto fotografico)
Delirium. Dicono di
loro
contributi di David
"Jaxon" Jackson, Alvaro Fella, Yoshiko Progrena,
Sofuni Atsushi, Sophya
Baccini, Lino Vairetti, Athos Enrile, Marina Montobbio,
Il Cerchio d'Oro, Pino
Sinnone, Paolo Siani, Nicola Autaldi
Delirium. Discografia
Mauro La Luce
Ligure di Bordighera, medico chirurgo, specialista in
ortognatodonzia, ha scritto alcuni libri scientifici editi da UTET, adottati nelle principali
università europee e tradotti in varie lingue. All’attività di medico unisce quella
di paroliere, iniziata da giovanissimo - grazie ai preziosi insegnamenti del
famoso Maestro Pippo Barzizza - per la casa discografica Fonit Cetra, accanto
al celebre Sergio Bardotti. Ha scritto tutte le liriche dei Delirium dall‘album
Lo scemo e il villaggio in avanti, lavorando a stretto contatto con il gruppo e
partecipando a tutto il percorso creativo dei brani. È anche l’autore, con
Alberto Moreno, dell’album Zarathustra del Museo Rosenbach.
Ecco cosa è successo il
giorno della presentazione ufficiale…
Mauro La Luce-DELIRIUM IL LUNGO VIAGGIO
ZONA Music Books 2018
libro pp. 136 illustrate
EURO 15,90
ISBN 9788864387079
disponibile anche in e-book