giovedì 19 luglio 2018

Osanna live a Piacenza il 17 luglio: il resoconto


All’interno della manifestazione “Estate al Farnese” - una serie di eventi musicali previsti tra luglio e settembre a Palazzo Farnese di Piacenza - è andata in scena il 17 luglio una superlativa serata dedicata alla musica progressiva italiana, organizzata da Max Marchini e Massimo Orlandini, sicuramente coadiuvati da collaboratori operatori del settore, ma sono loro i primi a salire sul palco per una presentazione dell’intera kermesse.

Vorrei anticipare che, contrariamente a quanto faccio normalmente, sarà cospicua la parte video che pubblico a seguire, perché credo valga la pena lasciar parlare i protagonisti, giacchè non penso ci siano parole che possano spiegare esaustivamente quanto vissuto a Piacenza.
Lino Vairetti, leader degli Osanna, a fine concerto sarà un pò critico, avendo forse in testa frammenti di imperfezione che solo chi è sul palco può vivere e sottolineare, ma il pubblico presente ha davvero goduto di una serata magica, che personalmente non vivevo da tempo.
Ma andiamo con ordine, partendo dal contesto, perché l’ambiente e l’atmosfera sono spesso parte della performance, e Palazzo Farnese presenta il fascino della storia e delle cultura cittadina… storia e cultura, stessi ingredienti che ritroveremo nella musica della serata.


Ad aprire la scena una band veneta nata negli anni ’70, e che solo recentemente ha ripreso il percorso interrotto tanti anni fa.
Sto parlando dei Sezione Frenante, e per chi volesse saperne di più propongo il mio commento al loro album e l’intervista che mi hanno rilasciato nel febbraio scorso:


Ovviamente non avevo idea della loro resa live, e trovare corrispondenza tra la perfezione consentita dalla fase in studio e l’atteggiamento da palco mi ha pienamente soddisfatto.
Formazione sufficientemente classica per il prog, con una sezione ritmica formata da Sandro Bellemo al basso e Alessandro Casagrande alla batteria, Mirco De Marchi alle tastiere, Antonio Zullo alla chitarra e Luciano Degli Alimari alla voce.


Suono amalgamato, tempi composti e trame accattivanti utilizzate per presentare il loro racconto, Metafora di un Viaggio”,  un “… concept album ispirato al viaggio poetico di Dante Alighieri, utilizzato come metafora per dare un giudizio obiettivo sulla figura umana e sulle sue possibilità, una sorta di parallelismo che risulta molto attuale”.

Il pubblico gradisce incondizionatamente una musica che rientra perfettamente negli schemi del prog seventies, senza apparire appesantita dal tempo passato.
Ecco uno stralcio di esibizione… davvero bravi!


Rapido “cambio di palco” e arrivano gli Osanna.
Non sono per me una novità, avendo avuto la possibilità di vederli sia nella formazione originale che in quella recente, sono quindi conscio di cosa sta per accadere...
Difficile delineare in modo categorico la “Prog Family” di Lino Vairetti, perché inserire la band in una casella ed etichettarla appare riduttivo: rock, melodia mediterranea, tradizione, cultura, folk, jazz, ritmo e teatralità sono alcuni degli ingredienti che contribuiscono a creare la miscela del loro sound, ma ciò che hanno raggiunto in questo momento del loro percorso appare quanto di più coinvolgente si possa richiedere ad una performance live.

Lino è circondato quasi esclusivamente da giovani musicisti, e l’incontro tra generazioni provoca in questo caso una produzione esplosiva.
Ad alimentare la suggestione nel corso del concerto, la proiezione continua di immagini che, pur essendo in sottofondo, raccontano 50 anni di musica e di vita.

Si parte con una prima tranche al fulmicotone, caratterizzata - come capiterà per tutto il resto del concerto - dalla modulazione tra antico e anni recenti (Pazzariello-Fuje ‘a Chistu Paese, Intro animale, Mirror Train e Taka Boom), una bomba di energia con rapidi cambiamenti di tempo e lingua, e con particolare cura degli aspetti visual: le maschere rock sono on stage e ciò che stanno per proporre lascerà il segno.
Vediamo i ruoli.
Oltre al fondatore Lino (voce chitarra e armonica) troviamo il figlio Irvin (sintetizzatore e voce), Sasà Priore alla tastiere, Pasquale “Paco” Capobianco alla chitarra (l’ultimo entrato, ma con il gruppo ormai dal 2011) e una sezione ritmica da brividi, con il più “maturo” Gennaro Barba e Nello D’Anna.

Il secondo step è un altro… colpo basso, in bilico tra il ’71 e gli anni recenti (In un vecchio cieco, Vado verso una meta e Ce vulesse).
Non lo commento, ma… lo propongo!


Il centro dell’esibizione tocca il cuore e la memoria: gli Osanna omaggiano Luis Bacalov e propongono Preludio, Tema, Variazione e Canzona, ovvero la colonna sonora del film Milano calibro 9, rilasciata nel 1972, e nell’occasione eseguita con le immagini del film alle spalle della band.
Anche in questo caso lascio che siano le immagini a parlare…


E arriva il momento dell’ospite, che coincide con un contributo al prog e il ricordo di chi non c’è più.
Sale infatti sul palco Annie Barbazza, giovane talento in piena ascesa, che nell’occasione contribuisce alla riproposizione di un brano storico, L’uomo, facente parte dell’omonimo album di esordio, del 1970. Ma non basta: gli Osanna ci regalano un “medley prog”, che permette di toccare le origini del genere in Italia, sfiorando il BANCO - con il pensiero rivolto a Francesco Di Giacomo -, la PFM (tra il pubblico era presente Giorgio “Fico” Piazza, prossimo protagonista a Palazzo Farnese ) e gli Area.

Ecco il video relativo.


Si prosegue con altri brani che comprendono un largo spazio temporale (a fine post includo la scaletta di serata), e il risultato è sempre entusiasmante, sottolineato da un’audience sempre più calda e coinvolta, che spingerà fortemente per il canonico bis, che vedrà sul palco tutti gli attori protagonisti della serata.

Credo sia inutile andare alla ricerca di dettagli tecnici e sfumature per intenditori (così come sottolineare le incredibili skills dei musicisti): un concerto perfetto è quello che riesce a realizzare un rapporto osmotico tra palco e platea, una sorta di influenza reciproca che porterà i musicisti a dare il meglio e i partecipanti a godere di ciò che vedono e ascoltano, diventando anch’essi protagonisti.

Le nuove leve, assistendo al concerto degli Osanna del 17 luglio, avrebbe potuto usare la frase… questi spaccano…; gli addetti ai lavori avrebbero optato per… hanno un tiro della madonna…; io mi limito a dire che da tempo non partecipavo ad un concerto così entusiasmante, anche se immagino che il perfezionista Vairetti avrà trovato un sacco di difetti alla performance!
Questi sono gli Osanna, da vedere assolutamente, così come è da seguire il calendario di ESTATE AL FARNESE.

Un plauso enorme agli organizzatori!