Il 17 luglio 2021, il mondo della musica ha perso una delle
sue figure più iconiche e distintive: Robert Eugene "Robby"
Steinhardt, il co-cantante e violinista della leggendaria band progressive
rock Kansas. La sua scomparsa, all'età di 71 anni, a causa di
complicazioni dovute a pancreatite acuta, ha lasciato un vuoto incolmabile nel
cuore dei fan e nell'industria musicale.
Nato il 25 maggio 1950 a Chicago, Illinois, Steinhardt è
stato un elemento fondante e insostituibile dei Kansas fin dalla loro nascita
nel 1973. La sua formazione classica al violino, unita a una profonda passione
per il rock, ha dato vita a un sound unico che ha contraddistinto la band. Lì
dove molti gruppi si affidavano esclusivamente a chitarre e tastiere per le
melodie principali, il violino di Steinhardt ha offerto una dimensione
orchestrale e un'espressività rara nel panorama rock.
Il suo contributo ai Kansas non si limitava solo all'abilità
strumentale. Insieme a Steve Walsh, Steinhardt condivideva le parti vocali,
creando armonie e contrappunti che sono diventati marchi di fabbrica di brani
immortali come "Dust in the Wind" e "Carry On Wayward Son". La sua presenza sul palco, carismatica e
dinamica, lo rendeva un vero e proprio "frontman", capace di
connettersi con il pubblico e di amplificare l'energia della musica.
Durante il suo primo periodo con i Kansas (1973-1982), la
band ha raggiunto l'apice del successo, vendendo milioni di dischi e ottenendo
riconoscimenti come otto album d'oro e due quadruplo platino. Dopo una pausa,
Steinhardt è tornato con i Kansas nel 1997, rimanendo fino al 2006, a riprova
del suo legame indissolubile con il gruppo e la sua musica.
Anche al di fuori dei Kansas, Steinhardt ha continuato a
esplorare la sua passione musicale. Negli anni '80, si è trasferito nell'area
di Tampa Bay, in Florida, dove ha formato il duo Steinhardt-Moon con il
chitarrista Rick Moon, esibendosi frequentemente. Negli ultimi anni, era
entusiasta del suo secondo album da solista, "Not in Kansas Anymore",
completato poco prima della sua morte. Aveva persino ascoltato la versione
finale e approvato la copertina, e stava mettendo insieme una band per portare
il suo nuovo lavoro in tour.
La sua vita non è stata priva di sfide. Nel 2013, ha subito
un grave attacco di cuore che ha richiesto un quadruplo bypass, un evento che
lo ha tenuto in ospedale per quasi due mesi. Nonostante le previsioni
pessimistiche, la sua tenacia e il suo spirito combattivo lo hanno portato a
una sorprendente ripresa, come ha testimoniato la moglie Cindy.
Robby Steinhardt non era solo un musicista eccezionale, ma anche un "vero combattente", come lo ha definito la moglie. La sua morte ha segnato la fine di un'era per molti, ma la sua eredità musicale continuerà a vivere attraverso le melodie indimenticabili che ha contribuito a creare e l'influenza che ha avuto su innumerevoli artisti. La sua arte, il suo violino e la sua voce rimarranno per sempre un faro nel vasto panorama del rock progressivo.
