In memoria di John Mayall (1933-2024),
l'architetto del blues britannico che ha modellato generazioni
Il mondo del blues e della musica tutta ricorda oggi la scomparsa
di John Mayall, leggendario musicista
britannico, che ci ha lasciati il 24 luglio 2024 all'età di 90 anni.
Considerato a buon diritto il "Padrino del Blues
Britannico", Mayall non è stato solo un prolifico compositore, cantante,
tastierista e armonicista, ma anche e soprattutto un catalizzatore di talenti,
la cui influenza si è irradiata ben oltre il suo vasto catalogo musicale.
Nato a Macclesfield, Cheshire, nel 1933, John Mayall è
cresciuto immerso nella musica jazz e blues, sviluppando fin da giovane una
profonda passione per artisti americani come Lead Belly, Albert Ammons e Josh
White. Fu questa fascinazione a spingerlo, nei primi anni '60, a fondare i Bluesbreakers,
un gruppo che sarebbe diventato una vera e propria fucina di alcuni dei più
grandi nomi della storia del rock e del blues.
La peculiarità di Mayall non risiedeva solo nella sua
autentica interpretazione del blues americano, ma nella sua straordinaria
capacità di individuare e coltivare giovani musicisti di eccezionale
potenziale. La lista di chi ha militato nei Bluesbreakers è un vero e proprio
pantheon: Eric Clapton, Peter Green, Mick Taylor, Jack Bruce, John McVie,
Mick Fleetwood, Harvey Mandel e Walter Trout sono solo alcuni dei
giganti che hanno affinato il loro mestiere sotto l'ala protettrice di Mayall.
Egli forniva loro la libertà e l'ambiente per sperimentare e crescere, fungendo
da mentore e da trampolino di lancio per carriere leggendarie.
Album iconici, come Blues Breakers with John Mayall &
Eric Clapton (1966), spesso citato come uno dei dischi più influenti della
storia del blues-rock, e A Hard Road (1967), con Peter Green alla
chitarra, sono testimonianze della sua visione artistica e della sua capacità
di creare un suono distintivo e duraturo.
Mayall era un purista del blues, ma con una mentalità aperta
che gli permetteva di incorporare elementi di jazz, rock e persino world music
nelle sue composizioni, mantenendo sempre l'anima profonda del genere.
Oltre alla sua instancabile attività di bandleader, Mayall è
stato un artista prolifico, pubblicando decine di album nel corso di sette
decenni di carriera. La sua musica è stata una costante evoluzione, ma sempre
radicata nella sincerità e nell'emozione del blues. Ha continuato a esibirsi e
registrare fino a tarda età, dimostrando una dedizione incrollabile alla sua
arte e al suo pubblico.
La sua eredità non è misurabile solo in termini di dischi
venduti o premi ricevuti. John Mayall ha plasmato il suono del blues britannico
e, di conseguenza, ha avuto un impatto incommensurabile sul rock 'n' roll
globale. Ha insegnato a generazioni di musicisti l'importanza dell'autenticità,
della maestria strumentale e della passione. Il suo studio casalingo e la sua
vita spartana, lontana dai clamori di Hollywood, riflettevano la sua dedizione
alla musica prima di ogni altra cosa.
Con la sua scomparsa, il mondo ha perso non solo un artista
straordinario, ma un pilastro fondamentale della storia della musica. John
Mayall rimarrà per sempre una figura monumentale, la cui influenza continuerà a
risuonare attraverso le generazioni di musicisti che ha ispirato e le
innumerevoli vite che ha toccato con la sua musica senza tempo. La sua
"lunga strada" è giunta al termine, ma il suo blues continuerà a
vivere.
Riposa in pace, John Mayall.

