martedì 22 luglio 2025

Ricordando John Mayall, mancato un anno fa

 


In memoria di John Mayall (1933-2024), l'architetto del blues britannico che ha modellato generazioni

 

Il mondo del blues e della musica tutta ricorda oggi la scomparsa di John Mayall, leggendario musicista britannico, che ci ha lasciati il 24 luglio 2024 all'età di 90 anni.

Considerato a buon diritto il "Padrino del Blues Britannico", Mayall non è stato solo un prolifico compositore, cantante, tastierista e armonicista, ma anche e soprattutto un catalizzatore di talenti, la cui influenza si è irradiata ben oltre il suo vasto catalogo musicale.

Nato a Macclesfield, Cheshire, nel 1933, John Mayall è cresciuto immerso nella musica jazz e blues, sviluppando fin da giovane una profonda passione per artisti americani come Lead Belly, Albert Ammons e Josh White. Fu questa fascinazione a spingerlo, nei primi anni '60, a fondare i Bluesbreakers, un gruppo che sarebbe diventato una vera e propria fucina di alcuni dei più grandi nomi della storia del rock e del blues.

La peculiarità di Mayall non risiedeva solo nella sua autentica interpretazione del blues americano, ma nella sua straordinaria capacità di individuare e coltivare giovani musicisti di eccezionale potenziale. La lista di chi ha militato nei Bluesbreakers è un vero e proprio pantheon: Eric Clapton, Peter Green, Mick Taylor, Jack Bruce, John McVie, Mick Fleetwood, Harvey Mandel e Walter Trout sono solo alcuni dei giganti che hanno affinato il loro mestiere sotto l'ala protettrice di Mayall. Egli forniva loro la libertà e l'ambiente per sperimentare e crescere, fungendo da mentore e da trampolino di lancio per carriere leggendarie.

Album iconici, come Blues Breakers with John Mayall & Eric Clapton (1966), spesso citato come uno dei dischi più influenti della storia del blues-rock, e A Hard Road (1967), con Peter Green alla chitarra, sono testimonianze della sua visione artistica e della sua capacità di creare un suono distintivo e duraturo.

Mayall era un purista del blues, ma con una mentalità aperta che gli permetteva di incorporare elementi di jazz, rock e persino world music nelle sue composizioni, mantenendo sempre l'anima profonda del genere.

Oltre alla sua instancabile attività di bandleader, Mayall è stato un artista prolifico, pubblicando decine di album nel corso di sette decenni di carriera. La sua musica è stata una costante evoluzione, ma sempre radicata nella sincerità e nell'emozione del blues. Ha continuato a esibirsi e registrare fino a tarda età, dimostrando una dedizione incrollabile alla sua arte e al suo pubblico.

La sua eredità non è misurabile solo in termini di dischi venduti o premi ricevuti. John Mayall ha plasmato il suono del blues britannico e, di conseguenza, ha avuto un impatto incommensurabile sul rock 'n' roll globale. Ha insegnato a generazioni di musicisti l'importanza dell'autenticità, della maestria strumentale e della passione. Il suo studio casalingo e la sua vita spartana, lontana dai clamori di Hollywood, riflettevano la sua dedizione alla musica prima di ogni altra cosa.

Con la sua scomparsa, il mondo ha perso non solo un artista straordinario, ma un pilastro fondamentale della storia della musica. John Mayall rimarrà per sempre una figura monumentale, la cui influenza continuerà a risuonare attraverso le generazioni di musicisti che ha ispirato e le innumerevoli vite che ha toccato con la sua musica senza tempo. La sua "lunga strada" è giunta al termine, ma il suo blues continuerà a vivere.

Riposa in pace, John Mayall.