lunedì 28 luglio 2025

"The Battle of Evermore": un capolavoro epico e misticheggiante dei Led Zeppelin


 Un'odissea acustica nell'epica dei Led Zeppelin: quando mandolino e voci incantate creano un capolavoro intramontabile


Tra le gemme più singolari e affascinanti del quarto album omonimo dei Led Zeppelin (spesso chiamato informalmente "Led Zeppelin IV"), brilla "The Battle of Evermore". Questa traccia, un'odissea folk-rock intrisa di misticismo e narrazione epica, si distingue non solo per la sua atipicità strumentale, ma anche per la sua capacità di trasportare l'ascoltatore in un paesaggio sonoro e lirico ispirato a miti, leggende e visioni quasi tolkeniane.

Ciò che rende immediatamente riconoscibile "The Battle of Evermore" è la sua strumentazione. Lontana dalle sonorità hard rock e blues che caratterizzano gran parte del repertorio dei Led Zeppelin, questa canzone è dominata dall'intreccio ipnotico del mandolino di Jimmy Page e della chitarra acustica a 12 corde di John Paul Jones. È una scelta insolita e brillante, che conferisce al brano un'atmosfera eterea e medievale, quasi un'eco di antiche ballate celtiche o brani folk britannici. L'abilità di Page nel maneggiare il mandolino, strumento raramente associato al rock più potente, dimostra la sua versatilità e la sua profonda conoscenza delle radici folk e blues. Jones, con la sua maestria, fornisce una base armonica ricca e complessa, che si fonde perfettamente con la melodia del mandolino, creando un tappeto sonoro intimo e suggestivo.

Un altro elemento distintivo e cruciale di "The Battle of Evermore" è la presenza di un duetto vocale. Accanto alla voce inconfondibile di Robert Plant, che narra la storia con il suo timbro evocativo, troviamo quella di Sandy Denny, la leggendaria cantante dei Fairport Convention, uno dei gruppi più influenti del folk rock britannico. Questa collaborazione è l'unica nella storia dei Led Zeppelin ad aver coinvolto un artista esterno come seconda voce principale in un brano da studio.

La scelta di Sandy Denny non fu casuale. La sua voce cristallina, potente e al contempo malinconica, si sposa perfettamente con l'atmosfera del brano. Il suo timbro offre un contrappunto sublime alla vocalità più graffiante e alta di Plant, creando un dialogo tra una figura maschile e una femminile, che alcuni interpretano come il cantore e la "porta-messaggi" del racconto, o forse il bene e il male, o semplicemente due prospettive sulla battaglia imminente. La chimica vocale tra i due è palpabile e contribuisce in maniera determinante alla profondità emotiva e narrativa della canzone.

Il testo di "The Battle of Evermore", scritto principalmente da Robert Plant, è un viaggio nel cuore di una battaglia mitologica. Le liriche evocano immagini vivide di cavalieri, streghe, anelli n'or (probabilmente un riferimento all'anello del potere de Il Signore degli Anelli di Tolkien), e forze contrapposte di luce e ombra. Non è una battaglia puramente fisica, ma anche un conflitto tra bene e male, speranza e disperazione, che si svolge in un paesaggio quasi fantasy.

Plant, un grande appassionato di mitologia, folklore celtico e opere fantasy, in particolare quelle di J.R.R. Tolkien, infonde nel testo un senso di grandezza e al contempo di inquietudine. Frasi come "The dark Lord rides in force tonight" (Il Signore Oscuro cavalca con forza stasera) o "Oh, dance in the dark of night, sing to the morning light" (Oh, danza nell'oscurità della notte, canta alla luce del mattino) contribuiscono a creare un'atmosfera quasi di veglia, un momento di riflessione prima dello scontro decisivo.

È interessante notare come, pur essendo immersa in un contesto fantastico, la "battaglia" possa essere interpretata anche come una metafora di conflitti interni o di sfide universali che l'umanità si trova ad affrontare. Questo duplice livello di lettura conferisce al brano una risonanza che va oltre la semplice narrazione epica.

"The Battle of Evermore" rappresenta una deviazione stilistica all'interno del catalogo dei Led Zeppelin, dimostrando la loro vasta gamma musicale e la loro capacità di esplorare generi diversi con coerenza e maestria. Il brano ha influenzato numerosi artisti e band, in particolare nel genere folk rock, progressive rock e persino nel metal più sinfonico. La sua struttura unica, l'uso del mandolino in un contesto rock e il duetto vocale memorabile hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica.

"The Battle of Evermore" è molto più di una semplice traccia acustica. È un'esperienza sonora e lirica completa, un invito a un viaggio in un mondo di miti e leggende, magistralmente orchestrato da una delle band più innovative e influenti di tutti i tempi. La sua bellezza risiede nella sua capacità di evocare immagini potenti, di toccare corde emotive profonde e di rimanere un testamento della genialità e della versatilità dei Led Zeppelin.