"VI -
...AND THUS THE END"
Vincenzo Ricca's The Rome Pro(G)ject
La monumentalità di una saga finale
VI - ...AND THUS THE END non è semplicemente un nuovo album,
ma il capitolo finale di una delle imprese concettuali più significative del
progressive rock contemporaneo. Con l'uscita di questo sesto lavoro, The
Rome Pro(G)ject si consacra come il concept project più lungo nella storia
del progressive rock, una "monumentale traversata musicale"
interamente dedicata agli eventi e alla grandezza dell'antica Roma.
L'idea originaria, concepita nel 2009 dal compositore e tastierista Vincenzo Ricca, è evoluta da un singolo album a un vero e proprio "laboratorio musicale aperto" che ha saputo attrarre e rilanciare leggende internazionali del genere, un'iniziativa pionieristica nel panorama prog. Ricca è il vero artefice del progetto, avendo curato concezione, composizione, arrangiamento, esecuzione e produzione di tutte le tracce in questo, come nei precedenti capitoli.
L'album presenta una tracklist di sei nuovi brani (più un
brano bonus) per una durata totale di 56:06 minuti. La cifra "VI" è
carica di simbolismo, ma anche di aneddoti, dato che l'album detiene il record
per il maggior numero di cambi di titolo durante la sua gestazione.
La tracklist evidenzia l'ambizione narrativa e la visione
progressiva di Ricca attraverso un contrasto stilistico estremo:
- 1229
Years (28:11):
è la traccia più lunga dell'intera saga.
- ...And
Thus The End
(1:23): è la traccia più breve della saga, creata all'ultimo minuto
durante le sessioni di mixaggio e che ha dato il titolo definitivo
all'album.
Dei sei brani, quattro sono interamente strumentali, mentre
due presentano contributi vocali:
- "We
Wandered"
è cantata da Bernardo Lanzetti.
- "Far
From Home"
è cantata dallo stesso Vincenzo Ricca.
Come da tradizione, il disco include un bonus track, che in questo caso è una rivisitazione di un pezzo già edito: "Over 2,000 Fountains" in versione early demo, che vede la partecipazione di David Cross.
La forza di "VI - ...AND THUS THE END"
risiede, ancora una volta, nell'eccezionale sinergia tra leggende e nuovi
talenti.
- Steve
Hackett (chitarra
elettrica): ritorna per la sua sesta apparizione in un album di The Rome
Pro(G)ject, lo stesso numero di album in studio registrati con i Genesis,
un parallelismo carico di simbolismo.
- David
Jackson (sax & flauti): L'artista detiene il record di presenze nel progetto,
apparendo con la sua sezione di fiati in tutti e sei gli album.
- Tony
Levin (basso):
La sua seconda apparizione sostanziale nel progetto.
- Billy
Sherwood (basso): Anche per lui è un secondo ritorno di alto profilo.
- Bernardo
Lanzetti (voce):
Presta la sua voce per la terza volta, un'altra analogia con i suoi tre
album realizzati con la PFM, che connette idealmente il passato e il
presente del prog italiano.
Il progetto continua inoltre a valorizzare le nuove leve. Paolo
Ricca, figlio di Vincenzo, è accreditato per la chitarra elettrica, e Franck
Carducci (basso e chitarra 12 corde) è ormai un nome consolidato che
ritorna al fianco dei veterani.
"VI - ...AND THUS THE END" si preannuncia
come una conclusione degna di una saga decennale. L'album riesce a fondere ispirazione
storica, citazioni musicali, originalità e strumenti vintage amati dagli
appassionati di prog, dimostrando che la visione artistica di Vincenzo Ricca è
ancora la forza trainante di questo progetto ambizioso.
Con il suo mix di pezzi brevi e una traccia monolitica, e la partecipazione di un cast di musicisti senza precedenti, l'album conferma la posizione di The Rome Pro(G)ject come una delle imprese più ambiziose e durature della scena progressive rock mondiale. È un'opera monumentale che mescola storia e passione musicale.
