mercoledì 19 novembre 2025

Robert Plant e l’episodio di Our Song (1967)

 


 Prima dei Zeppelin, Plant trasformò “La musica è finita” in “Our Song”: marketing CBS, voce già leggendaria


Nel 1967 Robert Plant non era ancora il frontman conosciuto che avrebbe incendiato i palchi con i Led Zeppelin. Era un ragazzo della Midlands, un cantante che si faceva le ossa tra pub fumosi e band locali, passando da esperienze effimere come i primi Band of Joy (ancora lontani dalla formazione con John Bonham). La sua voce era già potente, grezza e magnetica, ma il mondo non lo conosceva ancora.

In Italia, il Festival di Sanremo aveva appena consacrato La musica è finita (Ornella Vanoni e Mario Zelinotti), un brano di Umberto Bindi, Franco Califano e Nisa che aveva colpito per la sua intensità melodica.

La CBS, gigante discografico americano, era in piena fase di “colonizzazione culturale”: pescava successi europei e li trasformava in versioni anglofone, sperando di replicarne l’impatto commerciale in UK e USA.

Plant, giovane promessa sotto contratto, venne scelto come voce da lanciare: un timbro ruvido ma capace di piegarsi alle esigenze pop-rock di un mercato che cercava nuove icone.

Fu così che la CBS gli affidò l’adattamento in inglese di La musica è finita, ribattezzato Our Song. Non una scelta artistica di Plant, ma un’operazione di marketing: un tentativo di trasformare la malinconia italiana in un prodotto radiofonico per il pubblico britannico.

Il singolo, insieme ad altri esperimenti come You’d Better Run e Long Time Coming, non ebbe grande fortuna commerciale. Ma oggi appare come un frammento prezioso: una testimonianza di un Plant ancora “in prova generale”, che si muoveva tra cover e tentativi discografici prima di incontrare Jimmy Page e cambiare per sempre la storia del rock.

Quell’episodio non è solo una curiosità da collezionisti: è la prova di come il destino di Plant fosse già scritto nella sua voce. Anche se incanalato in un progetto discografico artificiale, il suo timbro emergeva con forza, lasciando intravedere la potenza che di lì a poco avrebbe travolto il mondo.