come
tutte le rovine,
non bussa
alla porta,
la
abbatte!
Claudio Milano
Flipper (Folk Songs for the Judgment Day), di Claudio Milano (NichelOdeon), si presenta come un’opera fuori dagli schemi, capace di sorprendere e disorientare anche l’ascoltatore più esperto. Pubblicato in occasione del centenario di Luciano Berio, il progetto nasce da un lungo percorso di ricerca e rielaborazione che abbraccia oltre vent’anni di incisioni, studio e trasfigurazione sonora. La collaborazione con Teo Ravelli (borda) e una nutrita schiera di musicisti e autori, conferisce all’album una ricchezza timbrica e concettuale rara nel panorama contemporaneo.
L’album si configura come una
celebrazione della “storia”, ma filtrata attraverso una lente distopica e
personale: la paura, tema centrale, diventa il filo conduttore che lega
citazioni, melodie e frammenti provenienti dall’Alto Medioevo fino ai giorni nostri.
Il risultato è un medley in cui le melodie si rincorrono, si sovrappongono e si
dissolvono, creando un limbo sonoro che sfida la percezione del tempo e dello
spazio. L’ascoltatore viene così trascinato in un viaggio che oscilla tra
realtà, finzione e sogno, dove la storia sembra non appartenere più a chi la
genera, ma diventare patrimonio di un’umanità spaesata e in cerca di senso.
Dal punto di vista oggettivo,
la produzione si distingue per la scelta radicale di partire sempre dalla voce
a cappella, su cui vengono poi stratificati gli altri contributi sonori. Questa
modalità di incisione, unita a una tracklist che spazia da Berio a De André, da
Brel a Bowie, da tradizionali medievali a hit pop contemporanee, testimonia una visione musicale ampia e inclusiva, che
rifiuta ogni barriera di genere e di epoca.
Personalmente, ciò che colpisce
di più è il coraggio con cui Milano affronta la materia musicale: ogni brano
viene smontato e ricostruito, privato della sua aura originaria per essere
inserito in un contesto nuovo, spesso straniante, ma sempre profondamente
sentito. L’ascolto di “Flipper” non è mai rassicurante: è un’esperienza che
mette in discussione, che invita a riflettere sul senso della memoria, della
tradizione e della contemporaneità. La sensazione è quella di trovarsi davanti
a una rovina sonora che non bussa alla porta, ma la abbatte, costringendo chi
ascolta a confrontarsi con le proprie paure e con la fragilità della storia
personale e collettiva.
L’artwork, curato da Bamto e
Niccolò Clemente su concept di Milano, e la scelta dell’etichetta TRUMPF!
Records, aggiungono ulteriori livelli di lettura, sottolineando il carattere
distopico e provocatorio dell’intero progetto.
TRACKLIST
- Quando Ricordiamo (Luciano Berio/Italo Calvino) -
1980
- La Fenice (Riccardo Cocciante/Rodolfo Santandrea)
- 1984
- Il Canto degli Italiani – per “Apostasia della
Bellezza” di Marc Vincent Kalinka (Goffredo Mameli/Michele Novaro) – 1847
- Albergo a Ore (Herbert Pagani) - 1969
- La Chanson de
Vieux Amants (Jaques Brel/Gérard Jouannest) - 1967
- Avec le Temps (E. Medail/Léo Ferré) - 1970
- La Costruzione di un Amore (Ivano Fossati) - 1978
- La Canzone dell’Amore Perduto (Fabrizio De André)
- 1966
- Mi Sono Innamorato di Te (Luigi Tenco) - 1962
- Non, Je ne Regrette Rien (Charles Dumont/Michel
Vaucaire) - 1956
- Cornflake Girl (Tori Amos) - 1994
- I’m Late (Claudio Milano/Lewis Carroll) -
1856/2020
- Alexanderplatz (Alfredo Cohen/Franco
Battiato/Giusto Pio) - 1982
- The Cold
Genius Song (Henry Purcell/John Dryden) - 1691
- Après un rève, op. 7 n. 1 (Gabriel Fauré/R.
Bussine) - 1870-1878
- Il Pianto della Madonna (Claudio
Monteverdi/Ottavio Rinuccini) - 1641
- Lusive la Lune – La Canzone della Notte di Natale
(tradizionale friulano) – XVIII sec.
- Lu Rusciu de lu Mare (tradizionale salentino) –
XVI/XVII sec.
- Maramao (Mario Consiglio/Mario Panzeri da “Scura
Maje”/”Mara Maje”/”Lamento di una Vedova” – tradizionale Abruzzo e
Basilicata XIV/XV sec., poi in dedica al brigante Giuseppe Nicola Summa;
infine “canzone della fronda” antifascista)
- Ahi! Amours (Conon de Béthune) - 1189 circa
- So Ben Mi C'ha Bon Tempo (Orazio Vecchi) - 1590
- Mad About You
(Alex Callier) - 2000
- Adesso Si (Sergio Endrigo) - 1966
- Fenesta ca Lucive (Matteo Di Ganci/Guglielmo
Cottrau/Vincenzo Bellini/Giulio Genoino, da una poesia del XVI sec.
musicata nel 1842)
- E Se Domani (Carlo Alberto Rossi/Giorgio
Calabrese) – 1964
- Una Lunga Storia d’Amore (Gino Paoli) - 1984
- Lontano, lontano (Luigi Tenco) - 1966
- Vecchio Frack (Domenico Modugno) - 1955
- E non Finisce Mica il Cielo (Ivano Fossati) -
1982
- Estate (Bruno Martino/Bruno Brighetti) - 1960
- Summertime
(George Gershwin/DuBose Heyward/Ira Gershwin) – 1935
- Black Is the
Color Of My True Love's Hair (tradizionale scozzese/John Jacob Niles) –
XVIII sec. (?)
- La Canzone dei Soli (Claudio Milano) - 2021
- … Dopo (Claudio Milano/Vincenzo Zitello) - 2018
- The Sleeper
(Peter Hammill/Edgar Allan Poe) – 1831/1991
- La Flagellazione di Cristo - recitarcantando
(Claudio Milano) – 2025
- From Her to
Eternity (Barry Adamson/Blixa Bargeld/Nick Cave/Mick Harvey/Anita
Lane/Hugo Race) – 1984
- Don Giovanni (Lucio Battisti/Pasquale Panella) –
1986
- La Realtà non Esiste (Claudio Rocchi) – 1971
- L’Ombra della Luce (Franco Battiato/Giusto Pio) – 1991
In conclusione, “Flipper (Folk
Songs for the Judgment Day)” è un’opera che sfida le convenzioni, capace di
parlare sia alla mente che al cuore. Un lavoro che richiede attenzione e
apertura, ma che ripaga con una ricchezza di stimoli e suggestioni rara nel
panorama musicale attuale. Un inno alla coesistenza e alla trasformazione, che
lascia il segno e invita a un ascolto attivo e consapevole.


