Il mondo del rock è in lutto per la scomparsa di Ace Frehley, chitarrista solista e
co-fondatore dell'iconica band rock Kiss, deceduto giovedì in un
ospedale del New Jersey all'età di 74 anni. Il musicista è morto in
seguito alle complicazioni dovute alle ferite riportate in una caduta
accidentale avvenuta nel suo studio di registrazione il mese scorso.
La famiglia di Frehley ha rilasciato una dichiarazione congiunta, esprimendo il proprio "devastato e incomprensibile dolore". Il comunicato sottolinea come "la portata della sua scomparsa sia di proporzioni epiche", ma assicura che "riflettendo su tutti i suoi incredibili successi, il ricordo di Ace continuerà a vivere per sempre".
Nato Paul Daniel Frehley a New York City nel 1951, Frehley è
stato una figura fondamentale nella genesi e nell'ascesa dei Kiss. Nel 1973,
fondò la band insieme al cantante Paul Stanley, al bassista Gene Simmons
e al batterista Peter Criss. Con la sua caratteristica maschera
dell'Astronauta – o "Asso dello Spazio" – e il suo stile
chitarristico distintivo e viscerale, Frehley ha contribuito a definire
l'immagine e il suono che avrebbero reso i Kiss una delle band più influenti della
storia del rock.
(Da sinistra a destra) Paul Stanley, Peter Criss, Ace Frehley (in ginocchio) e Gene Simmons dei Kiss posano al RAI Congrescentrum nel 1976 ad Amsterdam,
I suoi contributi sono presenti nei primi nove album dei Kiss. Il suo approccio autodidatta alla chitarra è stato leggendario; in un'intervista del 2009, dichiarò: "Sono un'anomalia, sono un musicista senza istruzione... ma sono uno dei chitarristi più famosi al mondo, quindi immaginatevelo". La sua Les Paul modificata, da cui emergeva fumo durante gli assoli, divenne un marchio di fabbrica, incarnando la teatralità scatenata che rese i loro spettacoli dal vivo celebri.
Nel 1978, quando tutti e quattro i membri dei Kiss
pubblicarono i loro album da solisti, fu quello di Frehley a registrare il
maggior successo commerciale, spinto dalla sua cover del brano di Russ Ballard,
New York Groove.
La notizia della sua morte ha generato un'ondata di
commozione tra i suoi ex compagni di band e l'intera comunità rock. Paul
Stanley e Gene Simmons hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, definendo
Frehley un "soldato del rock essenziale e insostituibile durante alcuni
dei capitoli più formativi e fondativi della band e della sua storia. È e sarà
sempre parte dell'eredità dei Kiss". Peter Criss, anch'egli tra i
fondatori, ha espresso il suo dolore su X (precedentemente Twitter): "Sono
scioccato!!! Amico mio... ti amo!".
Musicisti di generazioni successive hanno immediatamente riconosciuto il debito artistico nei confronti del chitarrista. Mike McCready dei Pearl Jam ha ricordato Frehley come un eroe che gli ha "cambiato la vita" e senza il quale non avrebbe mai preso in mano una chitarra. Bret Michaels, frontman dei Poison, ha espresso gratitudine per gli anni di musica e per l'apporto di Frehley nel brano Nothing But A Good Time.
Dopo aver lasciato i Kiss nel 1982 per intraprendere una
carriera solista – un periodo in cui ha apertamente lottato contro l'abuso di
sostanze – Frehley è tornato per la fortunata reunion dei membri originali nel
1996, rimanendo con il gruppo fino al 2002. Nonostante le controversie
pubbliche con Simmons negli ultimi anni riguardo alle sue passate dipendenze,
Frehley aveva ribadito di aver raggiunto la sobrietà e di aver lasciato i Kiss
in passato "di sua spontanea volontà".
Secondo quanto riportato, l'incidente che gli è costato la
vita è avvenuto a fine settembre, causandogli un trauma cranico e una
conseguente emorragia cerebrale che lo ha costretto a diverse settimane di
terapia intensiva. Le sue condizioni di salute avevano portato alla
cancellazione di tutte le date del suo tour solista del 2025.
Ace Frehley lascia la moglie Jeanette e la figlia Monique. La
sua eredità, intesa non solo come il sound inimitabile dei Kiss, ma come fonte
di ispirazione per innumerevoli chitarristi, rimane un pilastro indelebile
nella storia del rock and roll.

