Nel giorno del suo compleanno,
ricordiamo un cantante e pioniere del synth-pop… Tanti auguri Philip Oakey!
Il 2 ottobre ricorre il compleanno di Philip Oakey, l'enigmatico frontman e co-fondatore
dei The Human League, una band che ha scolpito il proprio nome nella
storia della musica pop con un suono distintivo e un'estetica inconfondibile.
Nato a Hinckley, Leicestershire, nel 1955, Oakey non era
inizialmente destinato a una carriera musicale, ma il suo impatto sul panorama
sonoro degli anni '80 e oltre è innegabile.
Fin dalla loro formazione a Sheffield nel 1977, i The Human
League si sono distinti per la loro audace sperimentazione elettronica. In
un'epoca dominata dal punk e dal rock, Oakey e la sua band hanno abbracciato i
sintetizzatori con una visione futuristica, creando melodie che erano al tempo
stesso innovative e irresistibilmente pop. Il loro primo singolo, "Being Boiled" (1978), pur non ottenendo un successo immediato, era un
manifesto del loro approccio, che vedeva la composizione musicale come
un'estensione della logica e dell'ispirazione, piuttosto che della formazione
musicale tradizionale.
La svolta epocale arrivò nel 1981 con l'album Dare.
Questo capolavoro, trainato dal successo planetario di "Don't You Want
Me", non solo proiettò i Human League nell'olimpo delle stelle
internazionali, ma definì anche il suono del synth-pop per un'intera
generazione. L'introduzione delle due giovani coriste, Joanne Catherall e Susan
Ann Sulley, scoperte da Oakey in un club di Sheffield, non fu una mera aggiunta
vocale, ma un elemento cruciale che conferì alla band un'identità visiva e
sonora unica, unendo le voci femminili alle melodie sintetiche e al baritono
profondo e carismatico di Oakey.
"Don't You Want Me" divenne un fenomeno culturale,
raggiungendo la vetta delle classifiche sia nel Regno Unito che negli Stati
Uniti e vendendo milioni di copie. Ma il contributo di Oakey non si limitò a
questo singolo iconico. La sua capacità di scrittura, che esplorava temi di
amore, perdita e complessità delle relazioni umane, maturò nel tempo,
mantenendo sempre una profonda comprensione del potere della melodia e
dell'atmosfera.
Oltre al lavoro con i The Human League, Philip Oakey ha
intrapreso una carriera solista di successo, la più celebre delle sue
collaborazioni è indubbiamente quella con il leggendario produttore Giorgio
Moroder. Il singolo "Together in Electric Dreams" (1984), tema
del film "Electric Dreams", divenne un altro successo mondiale,
consolidando la sua reputazione come icona della musica elettronica.
L'impatto di Philip Oakey e dei The Human League va ben oltre
le vendite di dischi. Hanno ispirato innumerevoli artisti e band, dimostrando
che era possibile raggiungere il successo commerciale senza l'uso di chitarre o
batterie tradizionali, e che la musica elettronica poteva essere emotiva e di
massa. La loro estetica audace, dai tagli di capelli all'immagine complessiva,
ha influenzato la moda e la cultura popolare degli anni '80, rendendo Oakey una
figura riconoscibile e iconica.
Ancora oggi, Philip Oakey continua a registrare e a esibirsi con i The Human League, mantenendo viva l'eredità di una band che ha saputo evolversi rimanendo fedele ai propri principi. La sua voce distintiva e la sua visione artistica hanno contribuito a plasmare il paesaggio musicale moderno, lasciando un'impronta indelebile che continua a risuonare.

