mercoledì 20 agosto 2025

L'armonia fragile: la saga di Crosby, Stills, Nash & Young

 


La storia di Crosby, Stills, Nash & Young è una sinfonia di armonie celestiali e dissonanze profonde, un intreccio di talenti individuali brillanti e personalità vulcaniche che si sono attratte e respinte con la forza di magneti impazziti. La loro unione, seppur effimera e costellata di drammi, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale, definendo un'epoca e regalando al mondo alcune delle melodie più evocative e politicamente cariche del loro tempo.

Il seme di questo supergruppo germogliò dalle ceneri di band iconiche. David Crosby, con la sua barba da corsaro e la sua mente acuta e spesso caustica, era stato un membro fondatore dei Byrds, pionieri del folk-rock psichedelico. Stephen Stills, un virtuoso della chitarra con un'anima blues e un'ambizione smisurata, aveva guidato i Buffalo Springfield, un gruppo effimero ma cruciale che aveva anche lanciato un certo Neil Young. Graham Nash, il cantautore melodico e pacato, aveva conquistato le classifiche con gli Hollies, portando con sé un'innata sensibilità pop.

La scintilla scoccò in una festa a Los Angeles nel 1968. Crosby, reduce dalla sua burrascosa uscita dai Byrds, e Stills, fresco della dissoluzione dei Buffalo Springfield, si ritrovarono a cantare insieme, le loro voci che si fondevano in un'armonia spontanea e magica. Nash, in visita alla prossima compagna Joni Mitchell, rimase folgorato da quella chimica vocale immediata. Quella notte, tra chiacchiere, fumo e la promessa di qualcosa di nuovo, nacque l'embrione di un progetto che avrebbe ridefinito il concetto di supergruppo.

 

Il loro primo album, "Crosby, Stills & Nash", pubblicato nel 1969, fu un trionfo immediato. Le loro armonie intricate e perfette, le melodie orecchiabili e i testi, che spaziavano da riflessioni intime a commenti sociali incisivi, conquistarono il pubblico e la critica. Brani come "Suite: Judy Blue Eyes", un'ode complessa e toccante all'amore perduto di Stills, "Marrakesh Express", con la sua atmosfera esotica e sognante portata da Nash, e "Long Time Gone" di Crosby, un lamento amaro sulla morte di Robert Kennedy, diventarono immediatamente classici.

Il successo fu travolgente, ma l'assenza di un tastierista e di un batterista stabili si fece sentire durante i loro primi concerti. Fu a questo punto che entrò in scena Neil Young. Stills e Young avevano avuto un rapporto tumultuoso ma artisticamente fecondo ai tempi dei Buffalo Springfield, e l'idea di riunire quei due talenti incandescenti, uniti alle armonie celestiali di Crosby e Nash, prometteva qualcosa di unico e potente.

L'aggiunta di Young trasformò il trio in un quartetto leggendario, ma portò con sé anche una dose extra di imprevedibilità e tensione. Young, un artista schivo e indipendente per natura, accettò di unirsi al gruppo a condizione di mantenere la sua libertà creativa e la possibilità di dedicarsi ai suoi progetti solisti. Questa dinamica instabile divenne una costante nella storia di CSN&Y.

Il loro primo album come quartetto, "Déjà Vu" (1970), fu un altro successo planetario, un'istantanea perfetta di un'epoca di cambiamenti sociali e politici. Canzoni come la title track, con le sue armonie malinconiche e il suo senso di presagio, "Woodstock" di Joni Mitchell (interpretata con vibrante energia dalla band) e "Teach Your Children" di Nash, un inno alla comprensione intergenerazionale, divennero la colonna sonora di una generazione.

L'apice della loro carriera fu il tour di "Déjà Vu", un'impresa mastodontica che li consacrò come una delle band più importanti del mondo. Tuttavia, le tensioni interne, alimentate da ego smisurati, divergenze artistiche e un crescente abuso di droghe, iniziarono a incrinare l'armonia fragile del gruppo.

Le sessioni per il loro secondo album come quartetto si rivelarono un disastro, un caos di litigi, egoismi e mancate collaborazioni. L'album non vide mai la luce nella sua forma originale, e i quattro musicisti intrapresero strade separate, concentrandosi sulle loro carriere soliste, spesso di grande successo.

Nei decenni successivi, la storia di CSN&Y fu un susseguirsi di reunion sporadiche, spesso accolte con grande entusiasmo dai fan, ma puntualmente interrotte da vecchi rancori e nuove incomprensioni. Ogni volta che le loro voci si univano di nuovo, la magia originaria riaffiorava, ricordando al mondo la bellezza e la potenza della loro armonia unica.

La loro saga è un monito sulla fragilità dei legami creativi quando vengono messi alla prova da ambizioni individuali e demoni personali. Ma è anche una celebrazione di un momento irripetibile nella storia della musica, quando quattro talenti straordinari si incontrarono e, per un breve ma intenso periodo, crearono un'armonia che continua a risuonare nel cuore di chi crede nel potere della musica di unire e di emozionare. La loro storia rimane un'armonia fragile, forse, ma una melodia indimenticabile.