Il mondo della musica piange la scomparsa di Claudio Benassi, storico batterista e
fondatore de I Corvi.
Benassi, insieme al cantante Angelo Ravasini, diede
vita nel 1966 a una delle band più iconiche e rappresentative del beat italiano
degli anni '60. Il suo ritmo inconfondibile ha scandito successi intramontabili
che hanno segnato un'epoca e che ancora oggi risuonano come inni di ribellione
giovanile.
Fino all'ultimo, Benassi ha continuato a portare avanti
l'eredità del gruppo. Era l'unico membro rimasto della formazione originale e,
dal 2014, aveva proseguito l'esperienza musicale de I Corvi con nuovi membri,
mantenendo viva la loro storia. Di recente, aveva anche scritto un libro sulla
storia della band insieme al giornalista Pierangelo Pettenati, un'ulteriore
testimonianza del suo legame indissolubile con il progetto musicale.
Con la sua scomparsa, se ne va un pezzo importante della storia musicale italiana, ma l'eredità di Claudio Benassi vive nelle sue canzoni, che continuano a far battere il cuore di intere generazioni.
La storia de I Corvi: dalle origini
alle rinascite
Il gruppo nasce a Parma nel 1965, fondato da Claudio Benassi
e dal cantante Angelo Ravasini, a cui si unirono Gimmi Ferrari (basso) e
Fabrizio Levati (chitarra). Fin da subito, si distinsero per il loro
look anticonformista, con mantelline nere a richiamare l'immagine del corvo, e
per uno stile musicale più elettrico e graffiante.
Il successo arrivò nel 1966 con il singolo "Ragazzo di strada", cover del brano "I Ain't No Miracle Worker"
dei The Brogues, che divenne subito un inno generazionale. La canzone, con il
suo testo di ribellione e il suo ritmo incalzante, conquistò il pubblico e li
consacrò come una delle band più innovative del panorama italiano. Seguirono
altri successi, come "Sospesa ad un filo" e "Che notte ragazzi", brani che ampliarono la loro notorietà.
Dopo un periodo di grande popolarità, I Corvi attraversarono
varie vicissitudini, tra cambi di formazione e periodi di inattività. La band
si sciolse e si riformò diverse volte nel corso dei decenni, ma la figura di
Claudio Benassi rimase sempre un punto fermo.
A partire dal 2014, decise di riportare in vita il progetto
musicale, reclutando nuovi musicisti e riproponendo i successi storici con
arrangiamenti attuali.
La loro eredità continua a vivere anche grazie a numerosi artisti che negli anni hanno reinterpretato i loro brani, a testimonianza dell'influenza che I Corvi hanno avuto sulla musica italiana. La loro storia, fatta di successi, momenti difficili e una costante voglia di tornare sul palco, li rende un simbolo di longevità e passione per la musica.

