Genova, Teatro Govi, sono di scena i Prog
Legends, di cui conosco solo quello che di loro ho letto. Ho però
visto, ascoltato e consumato tutto ciò che propongono e quindi, con una
buona dose di curiosità, mi sono preparato all’evento proposto da un ensemble
che ha ormai raggiunto una discreta fama.
A dire il vero non avevo dubbi sulla qualità, sulle singole
skills, giacché preparare in modo fedele “Aqualung”, tanto per citare i miei
amati Jethro Tull, non è come proporre una qualsiasi “Canzone del sole” del pur
mitico Battisti; occorrono conoscenze, preparazione, talento e tanto studio… insomma,
non bastano tre accordi!
Incontro spesso giovani appassionati di prog, e ogni volta mi
interrogo sull'origine di una tale dedizione per un genere di nicchia, la cui
epoca d'oro si è consumata nello spazio di un lustro nei primi anni Settanta. Quasi sempre,
dietro a queste attitudini, c’è l’opera genitoriale, volontaria o casuale, ma al
di là della mia continua ricerca di una sterile verità, restano i fatti e, in
questo caso, un meraviglioso riassunto del meglio dei nomi prog del passato e,
in alcuni casi, ancora in attività.
Dal palco ci viene raccontato che la set list è molto dinamica,
in aggiornamento annuale, scelte dettate, sicuramente, anche, da amori
personali, per cui non mi pare utile metterla in discussione… tutto perfetto,
un bignami del prog ’70, a cui personalmente aggiungerei un tocco di Gentle
Giant e di Van der Graaf, ma sono particolari da super esterno, che non possono
tenere conto di mille variabili di cui non sono a conoscenza, per cui lascio da
parte il cuore e rilevo la bellezza di un concerto lunghissimo, circa due ore e
mezza, che mi ha permesso di conoscere nuovi musicisti, bravissimi, in grado di
fare spettacolo oltre la musica. Dalla mia posizione non era possibile
realizzare adeguati video, ma a seguire propongo uno spezzone emozionante, realizzato
quando verso la fine spettacolo il frontman Fabio Dessi ha spinto tutto
il pubblico ad alzarsi per realizzare in modo osmotico una magnifica “21st
Century Schizoid Man” di crimsoniana memoria.
Ed è proprio sul “cantante” che i miei pensieri si sono
soffermati alla fine del concerto: se è vero che dei fantastici strumentisti
possono essere cloni degli originali (cioè quello che si aspettano gli
spettatori da una tribute band), per chi propone la propria vocalità le cose
appaiono più complicate. Sottolineando che i Prog Legends sono in realtà un
tributo ad un’epoca e ad un genere, e tenendo conto che, per loro stessa
ammissione, ai singoli brani viene aggiunto il tocco personale, resta il fatto
che le grandi band proposte avevano una voce caratterizzante, spesso il primo
elemento di riconoscimento. Ma il timbro di Gabriel, Lake, Anderson -Jon e Ian-
appartengono solo a loro.
Dessi non cerca la similitudine ma si presenta con le sue
caratteristiche, con una notevole presenza scenica, e il tutto appare
convincente.
Vediamo la scaletta ufficiale:
Tarkus – ELP
In the Flesh
– Pink Floyd
Sheep – Pink
Floyd
Tom Sawyer –
Rush
6:00 – Dream
Theater
Wondrin’
Aloud – Jethro Tull
Aqualung –
Jethro Tull
Roundabout –
Yes
And You and I
– Yes
Medley Italiano – Surprise
È Festa – PFM
Epitaph + The
Court of the Crimson – King Crimson
21st
Century Schizoid Man – King Crimson
Horizons – Genesis
Supper’s Ready – Genesis
Qualcuno direbbe “tanta roba!”
A metà show arriva un medley italiano, oltre alla citata PFM; vado a memoria e potrebbe essermi sfuggito qualcosa, ma ricordo profumo di New Trolls (omaggio alla città?), Goblin, Banco, Area, Orme.
Accennavo allo show, davvero ben costruito, molto coinvolgente, e attento anche ai dettagli che solo il prog sapeva e sa dare, come gli assoli, nello specifico quello di batteria di Andrea Cecchetto, di basso di Lorenzo Di Prima, di pianoforte di Marco Zago, esilerante quando ha indossato un luccicante mantello alla Wakeman. Cito anche Marco Baldi, solitario con l’acustica su “Horizons”, con cui si arriva alla fine del concerto.
Poteva mancare il bis? Ovviamente no, e per chi non conosceva la scaletta, sarà sicuramente stata una grande sorpresa trovare un brano da… 23 minuti, ovvero la magnifica! Supper’s Ready!!
Un concerto davvero godibile in un teatro sold out, a riprova
che la musica progressiva ha raggiunto lo status dell’immortalità e anche il
pubblico giovane può essere protagonista del suo mantenimento.
Nel sito di riferimento è possibile fruire di tutte le informazioni sul progetto e sulla band:
https://proglegends.com/it/la-band/
