Jack Bruce: quando il basso divenne
voce e leggenda
Oggi, 14 maggio, ricorre l'anniversario della nascita
di John Symon Asher Bruce, meglio noto come Jack
Bruce, un musicista la cui influenza risuona ancora oggi con la
stessa potenza del suo leggendario basso.
Nato nel 1943 a Bishopbriggs, in Scozia, Bruce non fu
semplicemente un bassista, ma un innovatore, un improvvisatore di rara
genialità e una voce soul che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia
del rock e del blues.
La sua carriera decollò negli anni '60, un periodo di
fervente sperimentazione musicale. Dopo aver militato in formazioni seminali
come la Graham Bond Organisation, dove affinò le sue abilità e incontrò futuri
compagni di avventura, Bruce raggiunse la consacrazione con i Cream. Insieme a
Eric Clapton e Ginger Baker, diede vita a un trio di supereroi musicali la cui
alchimia esplosiva ridefinì il concetto di power trio.
Il basso di Bruce non era un mero accompagnamento ritmico, ma un protagonista melodico, un fiume in piena di linee complesse, contrappunti audaci e un suono corposo e distorto che divenne il marchio di fabbrica della band. La sua capacità di improvvisare con la stessa libertà e inventiva di un solista lo elevò al di sopra dei suoi contemporanei, influenzando generazioni di bassisti a venire. Brani iconici come "Sunshine of Your Love", "White Room" e "Crossroads" sono intessuti dalle sue intricate e pulsanti linee di basso, che dialogavano con la chitarra di Clapton e la batteria di Baker in un turbine di energia creativa.
Ma Bruce non fu solo un virtuoso strumentista. La sua voce potente e soul aggiunse un'ulteriore dimensione al suono dei Cream, conferendo profondità emotiva a ballate bluesy e grinta rockeggiante ai loro pezzi più energici. La sua collaborazione con il paroliere Pete Brown diede vita a testi evocativi e spesso criptici che si sposavano perfettamente con la complessità musicale della band.
Dopo la breve ma intensa parabola dei Cream, Bruce intraprese una prolifica carriera solista, esplorando una vasta gamma di generi musicali, dal jazz-fusion al blues, dal rock progressivo alla musica sinfonica. Album come "Songs for a Tailor", "Harmony Row" e "Out of the Storm" testimoniano la sua inesauribile creatività e la sua volontà di spingersi sempre oltre i confini musicali. Collaborò con una miriade di artisti di calibro internazionale, dimostrando la sua versatilità e la sua apertura a nuove sfide sonore.
La sua scomparsa nel 2014 ha lasciato un vuoto incolmabile
nel panorama musicale, ma l'eredità di Jack Bruce continua a vivere attraverso
la sua vasta discografia e l'impatto che ha avuto su innumerevoli musicisti.
Ricordare la sua nascita oggi è celebrare un artista che ha saputo trasformare uno strumento spesso relegato al ruolo di accompagnamento in una forza espressiva di prim'ordine.
