martedì 1 ottobre 2024

“A Plague of Lighthouse Keepers": la suite di "Pawn Hearts" - I Van der Graaf Generator tra solitudine e speranza

 


All’interno dell’album “Pawn Hearts” (1971) dei Van der Graaf Generator, uno dei miei preferiti in assoluto, troviamo la suite “A Plague of Lighthouse Keepers”, suddivisa in dieci sezioni.

Venne incisa nel corso di molte sessioni, in alternanza all'attività live della band. Per questo motivo ci vollero circa quattro mesi per registrarne tutte le singole parti, unite poi in fase di mixaggio.

Il pensiero del tecnico, il produttore John Anthony, tende ad enfatizzare la tecnologia del momento: “La traccia presentava una maggiore ricercatezza rispetto agli altri album, e abbiamo spinto al limite le capacità del Trident, utilizzando ogni singolo strumento presente negli studi di registrazione".

Le sperimentazioni di cui parla Anthony includevano varie tecniche, come la manipolazione del nastro e perlustrazioni sonore tramite l'utilizzo di mellotron e sintetizzatore. David Jackson affermò che una parte venne sovraincisa ben 16 volte. Alle registrazioni partecipò anche Robert Fripp dei King Crimson come ospite alla chitarra, il cui contributo può essere ascoltato nei minuti 8:10-10:20 e verso la fine della canzone.

A proposito delle liriche, Peter Hammill dichiarò: "È semplicemente la storia di un guardiano del faro, di base è solo quella. Viene narrato il suo senso di colpa e i suoi complessi nel vedere morire le persone, lasciando che esse periscano senza poterle aiutare. Non c'è una vera una fine, sta all’ascoltatore decidere la conclusione più appropriata.”

Il narratore lotta contro la solitudine, l'isolamento, la disperazione e il tormento, mentre aspetta che qualcuno lo salvi dalla sua terribile situazione. Il suo isolamento interiore e fisico è reale, ed egli lancia una nota profetica sul fatto che il disastro lo annienterà se non agirà al più presto.

Dalla canzone sgorgano molteplici immagini molto chiare che riflettono il tumulto interiore dell’uomo: gli spettri e gli scheletri delle navi che passano davanti alla sua torre, le onde che si infrangono contro le pietre, le maschere bianche di ossa e mascelle di ferro dei fantasmi.

Mentre il guardiano è testimone di molte cose orribili, si rende anche conto di essere bloccato in un ciclo infinito di sofferenza, e alla fine sembra accettare il suo destino e abbraccia la presenza della notte, riprendendosi dalla tristezza, dal lutto e dal dolore che ha vissuto.

Sono questi gli effetti dell'isolamento, della solitudine, che portano alla sensazione di essere intrappolati a causa delle circostanze determinate dalla vita.

A mio giudizio un capolavoro, rappresentativo di un album di cui non si può fare a meno. 

 


Artista: Van der Graaf Generator

Autore/i: Peter Hammill, Hugh Banton, Guy Evans, David Jackson

Album: Pawn Hearts

Data:1971

Etichetta: Charisma

Durata: 23:04