Sono entrato in contatto con il mondo di Nora Dei
attraverso Antonio Bartoccetti,
chitarrista degli Antonius Rex di
cui ho scritto tempo fa sulle pagine del blog.
Qualche nota oggettiva sul progetto
relativo a Nora è fruibile al seguente link:
Intuire il talento e le potenzialità di
un giovane artista è materia da esperti-e sensibili- e mi immagino cosa abbia
provato Antonio nel disegnare un’idea musicale che prevede un percorso,
un’evoluzione verso una posizione di chiara e meritata visibilità.
La musica è anche lavoro, per chi la crea/propone/produce,
ma per chi opera nella “zona musicale” con passione e coscienza, prendere per
mano il talento, educarlo e con esso camminare, diventa quasi una missione, e
le difficoltà, piccole o grandi, che si presenteranno nel quotidiano, non
potranno che rendere più solido il risultato
futuro, evitando di …creare una luce che
brillerà un solo giorno.
E’ per me difficile fornire valutazione
esaustive basate sull’ascolto di un unico video, e resto quindi in attesa di
altro “materiale” e magari di una performance live, ma il mio istinto mi porta
a pensare ad una potenziale grande artista, con tanta personalità e una voce
che tocca il cuore.
Nora ha le idee chiare e le espone senza
alcuna remora, tanto che l’intervista a seguire potrebbe essere considerata una
piccola nota biografica da intitolare ...” Il mondo di Nora Dei”. Leggiamola.
L’INTERVISTA
La prima volta che ho ascoltato “One I
Love” (ripresa dal brano Blacklady Kiss) , non ho avuto la possibilita' di vedere il video e quindi non sono stato
influenzato dalle immagini. Ma la tua voce mi ha toccato immediatamente e ho
risentito il brano tre volte di fila. Come nasce musicalmente Nora Dei? Che
cosa ti ha portato sul sentiero della musica?
E' sempre un grande piacere parlare di musica e di tutto ciò che
la circonda. ‘Nora Dei’ nasce grazie ad Antonio Bartoccetti, il quale mi ha
“scoperta” così, per caso, una domenica sera, in un locale. Stavo cantando “Bring me to life” degli Evanescence e,
finito di cantare, mi ritrovo a parlare del mio “futuro musicale”.
A proposito di questo, ho sempre desiderato avere un futuro
pieno di musica... della mia musica. Come ho accennato nel mio video “ipse dixit”,
sogno di fare la cantante da quando avevo tre anni; mi rinchiudevo già nella
mia camera ed ascoltavo per quasi tutto il giorno la radio e mi registravo in
cassetta con il microfono, che mi avevano “fatalmente” regalato i miei
genitori.
Il regalo più bello che abbia mai ricevuto!
All’inizio mi sentivo strana, non riconoscevo la mia voce, e
perciò, molte volte, mi facevo prendere dalla rabbia, finché non accettai, che
la mia voce era così. Riascoltandola capivo che non era una voce “stonata”, che
avevo delle capacità per poter fare la cantante! Volevo prendere lezioni di
canto, ma i miei genitori non erano d’accordo, non mi avevano mai sentita
cantare... lo facevo di nascosto; finché all’età di sedici anni, durante un
viaggio in crociera, mi presentai ad un incontro con i musicisti, per una
serata di talenti in nave. Feci tutto di nascosto e, la sera stessa, i miei
genitori mi hanno sentita cantare per la prima vera volta, ma... di fronte a
circa duemila persone. Devo ammettere che ho avuto un gran coraggio! Appena
tornata a casa ho iniziato a prendere lezioni di canto.
Leggere la tua biografia significa apprendere
un tuo percorso di sofferenza che pare arrivi ora ad uno sbocco positivo.
Quanto pensi sia formativo, dal punto di vista musicale, conoscere da vicino il
disagio ed il dolore?
La mia vita, le mie esperienze, i miei problemi, tutti gli
ostacoli che ho incontrato durante il mio percorso, mi hanno “aiutato”
soprattutto a scrivere testi, testi malinconici, ma anche con una forte
impronta di rabbia, di rassegnazione e anche di sarcasmo; alcuni testi, invece,
parlano di quelle poche cose che mi circondano e che amo, come la Luna. Ebbene
sì.. sono un po’ lunatica… è questa, d’altronde, la caratteristica principale
del mio segno zodiacale!!
La mia infanzia non è stata un’infanzia serena, e posso dire di
aver ingoiato bocconi amari e di aver sopportato delle situazioni estreme.
Che tipo di svolta ha rappresentato
l'incontro con il produttore Antonio Bartoccetti?
Antonio Bartoccetti è il mio produttore, mi ha portato in studio
per farmi cantare un brano eccezionale e mi sta dando l’opportunità di farmi
conoscere al mondo. E questo vale molto per me. In passato ho avuto vari gruppi
(hard/rock – metal - pop/rock), suonavamo qui nell'Italia centrale e... il
pubblico ci apprezzava. Qualcuno, ironicamente, mi chiedeva anche l’autografo a
fine serata! Ci si rideva su, ma dopo l’uscita del singolo ‘One I Love’, me l’hanno chiesto sul
serio! Ecco, sono questi particolari che fanno la differenza, e ogni sera,
prima di andare a dormire, sento che questa è davvero la mia strada, e la
risposta me la da sempre il mio crescente stuolo di fans; li sento vicini,
sento che credono in me, e io ho bisogno di credere in loro. Antonio
Bartoccetti mi sta aprendo finestre, che non ho mai immaginato di poter aprire,
e spero che là fuori si respiri aria buona!
Leggendo il comunicato stampa che
accompagna l'uscita del tuo singolo si evidenzia il tuo muoversi in area
“progressive gothic”. Spesso le etichette musicali vengono “incollate” per
facilitare il compito di avvicinamento e comprensione; nel tuo caso, esiste una
filosofia musicale che si sposa ad un modus vivendi?
La vita stessa è musica. Essa nasce dalle nostre emozioni, da
tutto ciò che ci circonda e da tutto ciò che abbiamo dentro. Dentro me c’è un
mix di emozioni, e credo che io possa riuscire ad esprimerle al meglio solo con
un genere come il “gothic metal”, o ancor meglio il "gotich-prog" e
derivati. Ho provato ad “indossare” altri generi più “tranquilli”, ma questo è
quello che mi calza a pennello; i miei testi e le melodie che ho in testa portano
a questo... non ho fatalmente altra scelta. Fondamentalmente non ho mai amato
essere “banale”, e fin da piccola cercavo di non scrivere come gli altri
artisti, di non farmi influenzare, e così è nato il mio primo testo, il quale
parla di una bambina che si perde in un labirinto, mentre stava cercando il suo
pupazzo... la sua sicurezza: lo ritrova, ma si accorge che, in fondo, non era
il suo pupazzo a darle sicurezza, ma la sua mamma, che, essendosi persa in quel
maledetto labirinto, non rivide più e morì da sola. Devo ammettere che anche i
sogni mi sono d’aiuto, sempre molto dark., da far venire i brividi. Tutto
questo spiega come un “modus vivendi” possa incidere su una filosofia musicale.
Dopo i primi ascolti, sono riuscito a
vedere il bellissimo video. Mi racconti l'esperienza specifica? Chi ha creato e
realizzato il video?
Il video è stato creato e realizzato dal team della Musik
Research. Il mio primo video in assoluto. Mi sono dovuta immedesimare nella
parte, poiché il testo e la musica non sono di mia creazione ma, comunque,
aveva a che fare con un aspetto della mia vita, o meglio, con un mio pensiero.
Ho accettato fin da subito, per mettermi alla prova. E’ stata un’esperienza
davvero fantastica, ho dovuto meditare molto sul mio ego e sul mio modo di
fare. Ho avuto alcuni problemi nel sentirmi a mio agio di fronte alle
telecamere, e di fronte ai passanti che si fermavano a guardare, ma la cosa mi ha arricchito! Fino a qualche
mese fa, per me, era solo un sogno poter fare un video e rivedermi online.
Immagino sia stata la tua prima
esperienza di registrazione in studio, almeno dal punto di vista professionale.
Mi racconti qualcosa sulla produzione? Cosa significa trovarsi in uno studio di
registrazione con un obiettivo ambizioso e nuovo?
Antonio Bartoccetti è stato di poche parole, sapeva che non
aveva bisogno di darmi tante spiegazioni, perché ha capito fin da subito che è
questo il mestiere che voglio fare e che mi sento di fare. Certamente trovarsi
da un giorno all’altro, con un contratto in mano, mi ha riempito il cuore. Una
sensazione stranissima, ma allo stesso tempo, straordinaria. Anche se non sono
riuscita a sentirlo completamente mio, durante la registrazione, il singolo
‘One I Love’ mi ha illuminato, mi ha portata in un mondo che non avevo mai
visitato, un’atmosfera particolarissima e profonda, come mi sento di essere io.
...”sperare nell'amore perfetto che non
e' mai arrivato”. E' scritto nella tua biografia. Ma puo' esistere qualcosa di
perfetto e duraturo nelle nostre vite comuni?
La perfezione non è quella che vogliono farci credere. La
perfezione equivale a una nostra idea di un qualcosa che vogliamo in un certo
modo e in un certo periodo della vita ... e che desideriamo si realizzi, si
concretizzi. L’amore perfetto esiste, ma, per ora, solo nei miei sogni. Fino ad
ora ho vissuto d’infatuazioni, alcune deboli, altre devastanti, al punto di
arrivare a pensare che si trattasse dell’amore perfetto. E’ molto importante
sapere cosa si vuole. Se non si hanno degli obiettivi, degli ideali o delle
convinzioni, come facciamo a riconoscere cosa è meglio per noi? Prima di tutto
bisogna conoscere e amare se stessi, solo poi siamo pronti ad amare qualcuno.
Quanto e' importate per te la lirica in
un brano? Riesci a concepire il “donare emozioni” esclusivamente attraverso la
musica?
La lirica di un brano ha un valore relativo. ‘One I Love’ parla di un sentimento
chiamato amore, verso una figura femminile, sentimento non accettato nemmeno
dalle persone più care, come gli amici, ma nonostante ciò è sempre e comunque
amore, che non può e non vuole finire. Il motivo per cui non sono riuscita a
sentire questa canzone completamente mia, è perché non provo alcun amore folle
verso una donna, ma ho voluto dedicarla alla mia migliore amica, colei che mi è
stata vicina nei momenti più drammatici della mia vita.
...” I don't live to sing, I sing to
live...” e' una tua frase ricorrente che, se da un lato fa emergere il tuo
grande amore per la musica, dall'altro contiene frammenti di enorme dolore.
Quanto ti sta cambiando questa nuova esperienza con il team di Musik Research
Records?
Come ho già detto prima, il team della Musik Research, mi ha
dato la possibilità di incidere un grande brano e farmi conoscere, ma in verità
mi sta aiutando a far emergere la mia “vena artistica”, per continuare a
credere in quel sogno che ho deciso di seguire fin da quando ero bambina. Ho
superato molti ostacoli e momenti di debolezza interiore grazie alla musica, ed
è per questo che, alla domanda di un mio caro amico: “Per cosa vivi?”.. ho risposto “Io
non vivo per cantare.. ma canto per vivere.” ..ed è così.. io canto per
“sopravvivere”.
La pianificazione del tuo futuro lavoro
prevede l'uscita di un secondo single-marzo 2012- e di un terzo a giugno, per
terminare con l'album "Gothic Trance", una logica temporale che mi
incuriosisce. Come e' stato realizzato questo “disegno”?
Il mio produttore ha contrattualizzato il mio rapporto con la
sua casa discografica Musik Research la quale ha rapporti con tutte le più
grandi majors internazionali. Sempre Musik Research recentemente ha allargato
il proprio campo d'azione alla distribuzione digitale creando "Musik
Research Digital Distribution". Nel contratto ci sono due singoli fra cui
quello che andrò facendo, davvero sconvolgente, un vero vangelo progressive, e
il progetto per un album, che secondo i produttori, dovrà uscire il 12 Dicembre
2012, e che includerà tutti i video nella versione integrale. Se poi mi perderò
nel cammino l'uscita dell'album verrà rinviata. Adesso quello che mi interessa
è che "One I Love" ha avuto critiche molto
positive e sta facendo molti downloading in area legale. Ma già da domani
inizieremo il secondo singolo che, sempre secondo Antonio Bartoccetti, sarà una
delle cose più importanti della mia vita artistica.
Nel mio periodico “lavoro” di
intervistatore, l'ultima domanda e' sempre tesa verso il futuro. Nora, cosa
vorresti vedere realizzato nei prossimi tre anni?
Voglio migliorarmi dal punto di vista
vocale, strumentale e musicale in generale. Sono una vocalist, ma sono anche
una pianista. Non si finisce mai di imparare e io non mi accontento mai. Questo è un mio
pregio/difetto! I miei produttori lo sanno, sono molto esigente e vorrei la perfezione
di cui parlavo prima, di come me la immagino io. Certamente vorrei un album fra
le charts, ma vorrei anche grandi concerti che ho pazzescamente voglia di fare.
Ascoltiamo la voce di Nora...