Dai Pink Floyd a Carla Boni, una storia di reinterpretazioni italiane tra ironia, memoria e contaminazione culturale
C’è un momento nella storia della televisione italiana in cui
tutto sembra possibile. È il 1986, e sul palco di Un fantastico
tragico venerdì appare Carla Boni,
icona della canzone melodica anni ’50, pronta a interpretare… Another
Brick in the Wall dei Pink Floyd.
Sì, proprio lei. La voce di “Casetta in Canadà”, il volto
rassicurante del varietà postbellico, si ritrova immersa in un’atmosfera da
college britannico, tra cori di bambini e synth da disco. Il pubblico è
spiazzato, ma anche affascinato: è come vedere la nonna che improvvisamente
cita Roger Waters.
La performance è breve, surreale, eppure memorabile. Carla
Boni non cerca di imitare i Floyd: li attraversa. Il testo è adattato,
l’arrangiamento è pop, il contesto è quello di una TV che gioca con i simboli
senza paura. Il risultato? Un piccolo frammento di cultura pop italiana che
oggi, a distanza di decenni, risplende come una gemma kitsch.
Il video, oggi disponibile su YouTube, è diventato una
curiosità d’archivio. Non è un fake, non è una parodia moderna: è una
testimonianza reale di come la musica rock, anche quella più iconica, possa
essere reinterpretata nei modi più inattesi. E forse, proprio per questo, più
autentici.
Carla Boni non distrugge il muro: lo decora. Lo rende suo. E in quel gesto c’è tutta la libertà creativa di un’epoca in cui la televisione osava mescolare generi, epoche e linguaggi. Un venerdì fantastico, sì. E anche un po’ tragico. Ma indimenticabile.
Rock internazionale reinterpretato in Italia
Da Pink Floyd a Carla Boni – una
storia di contaminazioni
1979 - Another Brick in the Wall diventa un successo mondiale dei Pink
Floyd.
1980–1985 - La TV italiana sperimenta contaminazioni: varietà e
programmi musicali inseriscono brani rock in chiave pop e melodica.
1986 - Carla Boni interpreta Another Brick in the Wall nello
show televisivo Un fantastico tragico venerdì. Performance surreale e
ironica, oggi reperibile su YouTube come curiosità d’archivio.
Anni ’90 - Crescono le reinterpretazioni italiane di classici rock in
chiave dance e pop (cover di Queen, Led Zeppelin, Pink Floyd in programmi TV e
compilation).
2000–2010 - Internet diffonde registrazioni d’archivio: emergono video
rari e reinterpretazioni dimenticate.
2018 - Il video di Carla Boni viene caricato su YouTube, diventando
un piccolo fenomeno di culto tra appassionati di rock e cultura pop italiana.
Oggi - La performance è citata come esempio di “kitsch televisivo”
e reinterpretazione culturale, ponte tra tradizione melodica italiana e icone
del rock internazionale.

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