Rock e canzone d'autore: analizziamo
la leggenda della cover di 'White Mountain' e se davvero la Vanoni abbia
'aperto' le porte d'Italia ai Genesis negli anni '70
L'Italia piange la scomparsa di una delle sue voci più
preziose e inconfondibili. L'addio a Ornella
Vanoni, avvenuto il 21 novembre 2025 all'età di 91 anni, ha
lasciato un vuoto incolmabile nel panorama musicale e culturale italiano. Per
decenni è stata la "Signora della Canzone", un'icona di eleganza,
ironia e autenticità.
Per celebrare la sua vita e la sua carriera straordinaria, ricorderemo un aneddoto meno noto ma cruciale che testimonia la sua apertura musicale e la sua influenza internazionale: il suo inaspettato legame con una delle band simbolo del rock progressivo britannico, i Genesis. Sembra un abbinamento impossibile, eppure è storia.
Pochi sanno che, prima ancora che i Genesis diventassero le
superstar del rock progressivo mondiale, Vanoni diede un contributo
involontario ma fondamentale alla loro diffusione.
Tutto risale al 1972, anno in cui Ornella Vanoni pubblica
l'album di successo Un gioco senza età. L'album è una raccolta di
cover in italiano di brani internazionali. Tra i rifacimenti, spunta un titolo
che fa drizzare le antenne ai fan del prog: Un gioco senza età è la versione italiana di "White Mountain", un brano
tratto dall'album Trespass (1970) dei Genesis.
Secondo gli esperti e le fonti del settore, si tratta della prima
cover mai realizzata in assoluto di un brano dei Genesis da parte di un artista
esterno.
"White Mountain" è un pezzo epico e malinconico,
ispirato a un racconto di Jack London, che mostra la capacità della band di
Peter Gabriel e Tony Banks di creare atmosfere complesse, tipiche del rock
progressivo.
La Vanoni, con la sua inconfondibile interpretazione, trasforma il pezzo, dandogli un tocco più intimo e melodico, grazie al testo italiano curato da Andrea Lo Vecchio e Roberto Vecchioni.
All'epoca, i Genesis erano un gruppo di nicchia. L'incisione
di un pezzo dei Genesis da parte di un'artista di punta come Ornella Vanoni
diede loro una risonanza inimmaginabile.
Steve Hackett, lo storico chitarrista dei Genesis, ha più
volte riconosciuto l'importanza di Ornella Vanoni per la loro carriera in
Italia, affermando in un'intervista: "È lei che ci ha spianato la
strada in Italia".
Conclusioni personali...
Nonostante la dichiarazione suggestiva di Hackett, sono molto
scettico sulla validità di certe affermazioni che inducono a pensare che esista
una connessione diretta tra la versione di un brano dei Genesis e la
successiva, e spesso enfatizzata, "apertura" del mercato musicale
italiano alla band, grazie all'interpretazione di Ornella Vanoni.
La realtà del mercato italiano, già fervente e ricettivo nei
confronti del rock progressivo, suggerisce che il successo dei Genesis fosse un
percorso inevitabile, alimentato dalla qualità della loro musica e dai tour
successivi, piuttosto che da una singola cover.
Tuttavia, attenendosi ai fatti e a ciò che viene riportato,
l'episodio rimane un affascinante punto di contatto tra due mondi
apparentemente distanti. È un aneddoto che celebra la capacità di Ornella
Vanoni di attraversare i generi con la sua classe ineguagliabile e, allo stesso
tempo, ci ricorda l'enorme influenza che l'Italia ha avuto sull'evoluzione del
rock progressivo internazionale.
