lunedì 28 aprile 2025

Commento al libro "Jackson C. Frank - la luce chiara e dura del genio", di Jim Abbott"

 


Una tragedia in tanti atti. Le tragedie dell’incendio, della malattia mentale, della perdita dei figli (letteralmente e in senso figurato), la tragedia di essere senzatetto e quella di morire solo, circondato da molti. Così tante tragedie e una sola vita per contenerle tutte.

Jackson C. Frank. Possa la sua storia essere raccontata e le sue canzoni cantate.

 

Il modo in cui mi sono avvicinato a Jackson C. Frank e al suo curatore italiano è descritto, dettagliatamente, nell’articolo a cui si arriva cliccando sul seguente link:

https://athosenrile.blogspot.com/2025/01/la-tragica-storia-di-jackson-c-frank.html

 

Successivamente, mi sono dedicato alla lettura di "Jackson C. Frank - la luce chiara e dura del genio" di Jim Abbott, un prezioso omaggio di Gian Carlo Pandolfi, vero motore della sua rivisitazione italiana. Uscito nel maggio scorso, il libro ha avuto un successo tale da esaurirsi in breve tempo, anche se attualmente dovrebbe essere reperibile.

Immagino la difficoltà nel cogliere le sfumature dello scritto di Abbott e, pur riconoscendo alcune piccole imperfezioni nella trasposizione italiana, è doveroso sottolineare come queste rappresentino una minima parte rispetto all'imponente e prezioso lavoro di rielaborazione compiuto. La testimonianza è importante, ed è possibile sperare che la sua storia arrivi esaustivamente sul grande schermo (nel 2023 è uscito un documentario sulla vita di Jackson C. Frank intitolato "Blues Run the Game: The Strange Tale of Jackson C. Frank"), perché, come dice Abbott, “Una eredità non è molto se nessuno sa che sei esistito!”.

Il libro di Jim Abbott, "Jackson C. Frank - la luce chiara e dura del genio", si presenta come un'indagine meticolosa e appassionata sulla vita enigmatica e il talento fragile di Jackson C. Frank, figura di culto nel panorama folk degli anni '60. Abbott non si limita a una biografia convenzionale, ma illumina le intricate pieghe di un'esistenza segnata da un'immensa promessa artistica e da una profonda e persistente oscurità personale.

Fin dalle prime pagine, l’autore traccia un ritratto vivido dell'epoca in cui Frank emerge, la fervente scena folk britannica degli anni '60, un contesto fertile per talenti unici e spesso tormentati. La narrazione cattura l'essenza di un'epoca in cui la voce piena e ricca di Frank, il suo finger-picking esemplare e la sua abilità nello scrivere melodie memorabili lo distinguevano sulla scena londinese. Il libro esplora come, nonostante l'ammirazione di colleghi come John Renbourn, che lo considerava superiore a Paul Simon, Frank rimase ai margini del successo mainstream.

Un elemento centrale è l'esplorazione del tragico evento che segnò indelebilmente la vita di Frank: l'incendio scolastico che sfigurò, privandolo di molte persone care. Abbott, con sensibilità e rispetto, analizza come questo trauma abbia influenzato la sua psiche, la sua arte e il suo rapporto con il mondo. Il libro non cede al sensazionalismo, ma cerca di comprendere la profonda cicatrice emotiva che ha accompagnato Frank per tutta la sua esistenza, manifestandosi nella sua musica introspettiva e nel suo carattere schivo. L'incidente, paradossalmente, lo portò a imbracciare la chitarra, uno strumento che divenne sia rifugio che mezzo espressivo.

L'analisi dell'unico album omonimo di Jackson C. Frank, registrato a Londra con la produzione di Paul Simon, è un pilastro del libro. Abbott non si limita a descrivere le sonorità rarefatte e le melodie inquietanti, ma si addentra nei testi enigmatici, cercando di decifrare i temi ricorrenti di solitudine, perdita, amore e disillusione. Brani come "Blues Run the Game", poi diventato uno standard reinterpretato da numerosi artisti, rivelano la profondità emotiva e la capacità compositiva di Frank.

Il libro esplora la genesi delle canzoni, le influenze musicali di Frank e l'impatto che questo album, pur di scarso successo commerciale all'epoca, ha avuto su generazioni successive di musicisti, spesso presente in colonne sonore di film, come "Brown Bunny" e "Electroma".

Abbott affronta la progressiva discesa di Frank nell'oscurità, segnata da problemi di salute mentale, instabilità emotiva e un'esistenza sempre più marginale. Il libro cerca di fare luce sulle ragioni di questo declino, senza offrire facili risposte o giudizi, ma piuttosto dipingendo un quadro complesso delle sfide che Frank ha dovuto affrontare. La gestione avventata dell'assegno assicurativo, le difficoltà relazionali (il matrimonio con Elaine Sedgwick, la perdita del figlio), la convinzione che Paul Simon lo avesse danneggiato, la vita da senzatetto e l'episodio in cui perse un occhio sono tutti elementi che contribuiscono a un ritratto tragico.

L'omaggio di Gian Carlo Pandolfi, che ha tradotto il libro in italiano, aggiunge un ulteriore livello di profondità, offrendo una chiave di lettura culturale specifica.

Il volume si arricchisce ulteriormente di un toccante inserto fotografico in bianco e nero, che ripercorre visivamente momenti topici e significativi della vita di Jackson C. Frank, offrendo uno sguardo intimo sul suo percorso umano e artistico.

Lo stile di scrittura di Jim Abbott, come si può intuire dal titolo ("la luce chiara e dura del genio"), è caratterizzato da una prosa incisiva e poetica, capace di rendere giustizia alla complessità del suo soggetto. L'autore intreccia aneddoti (come l'incontro con Elvis a Graceland), testimonianze (le parole di John Renbourn), analisi musicali e riflessioni personali per offrire un ritratto a tutto tondo di Frank, evitando la semplice cronologia degli eventi. Il libro include dettagli commoventi, come la lettera scritta con una macchina da scrivere rotta a Renbourn e il registratore a cassette ritrovato tra i suoi averi.

In conclusione, "Jackson C. Frank - la luce chiara e dura del genio" di Jim Abbott si conferma come un'opera fondamentale per chiunque sia interessato alla storia del folk, alle vite tormentate dei geni musicali e alle oscure correnti che possono celarsi dietro una bellezza artistica fragile e intensa. Il libro non solo ripercorre la vita di Jackson C. Frank, ma cerca di comprendere la sua eredità artistica e umana, offrendo al lettore una prospettiva illuminante su una figura tanto talentuosa quanto sfuggente. La "luce chiara e dura" del titolo suggerisce un tentativo di squarciare il velo di mistero che avvolge Frank, offrendo uno sguardo penetrante sulla sua genialità e sulle sue sofferenze. Il libro celebra il suo unico album come un'opera di inestimabile valore, un testamento di un talento che, nonostante le avversità, continua a risuonare.


UN PO’ DI ASCOLTO