Una canzone e tre versioni: I Profeti, P.P. Arnold e Merrylee Rush
Il mio primo impatto con la musica,
quando avevo ancora i pantaloni corti, riporta a brani musicali per me all’epoca
sorprendenti, eseguiti dai gruppi italiani allora in voga che esercitavano in
modo assolutamente libero l’esercizio di “copiatura” sonora, modificando e adattando
il testo, che da inglese diventava italiano, cambiando completamente
significato.
Non era una grande perdita, a quei
tempi le liriche non presentavano ancora nulla di serio, nemmeno al di fuori dei
nostri confini, anche se qualcosa, soprattutto in America, stava cambiando, con
l’impegno sociale di Dylan e Baez.
La tecnologia fu di grande aiuto per
la diffusione capillare della musica, attraverso prodotti e supporti sempre più
alla portata di tutti, che permettevano peraltro la socializzazione, i quei
primi anni Sessanta: rock’n roll, il twist, il folk, il beat, il rythm &
blues, il funky… musica da ascoltare, musica per ballare.
L’Italia era ben predisposta al cambiamento, ma la cosa che risultò più rapida e semplice per i giovani musicisti e i loro "gestori" fu quella di pescare a man bassa nella produzione anglosassone e farla propria, in tempi in cui non si guardava
molto ai diritti d’autore.
In pochissimi parlavano e cantavano
in inglese, e spesso i grandi nomi stranieri si prestavano a mettere da parte
il loro idioma naturale a favore dell’italico verbo, diventando loro stessi “cantanti
italiani”.
Due le alternative per i gruppi e i cantanti: prendere brani di
riconosciuto successo facendoli diventare la copia nostrana, oppure pescare nel mare magnum britannico, appropriandosi di canzoni sconosciute, rendendole “nuove”
per il pubblico italiano. E attraverso questo modus il brano originale prendeva
luce anche entro i nostri confini.
Di lì a poco, come è noto, tutto sarebbe cambiato,
ma restano dei gioiellini che credo non siano conosciuti da tutti, per cui a
partire da oggi, sporadicamente, proporrò un brano originale e la cover corrispondente,
e sono certo che qualche cosa di inaspettato verrà a galla.
I Profetisono stati un noto complesso milanese di musica beat, spostatosi in
seguito verso il pop melodico, in cui si distinse il carismatico vocalist Renato
Brioschi che, dal 1970, intraprese una fortunata carriera solista.
P.P Arnoldera una corista nel gruppo di Ike & Tina Turner. In occasione della
prima tournèe in USA dei Rolling Stones, Ike & Tine Turner fecero da gruppo
di spalla e nacque, pare, una relazione tra la giovane cantante e Mick Jagger,
che la aiutò ad iniziare una carriera in proprio; con l’aiuto del manager degli
Stones Loog-Oldham incide questo brano ed il classico degli Stones “As Tears Go
By”, ottenendo un discreto ma breve successo in UK.
Merrilee Rushè una cantante americana, nota soprattutto per la sua
registrazione della canzone oggetto dell’articolo, una delle 10 migliori hit
che le valse una nomination ai Grammy come cantante femminile dell'anno nel
1968.