Jethro
Tull-"Stand Up"
Commento
e ascolto
AVVERTENZE
Nelle righe a seguire propongo un
commento minimale, con ascolto allegato, di un album storico dei Jethro Tull.
L’intento è quello di rimanere in
superficie a favore dei neofiti curiosi, e quindi più che una recensione
trattasi di una presentazione, poco utile per gli esperti del genere.
Titolo:
Stand Up
Artista:
Jethro Tull
Pubblicazione: 1º agosto 1969
Durata: 41:36
Tracce: 10
Genere: Rock progressivo-Folk rock
Etichetta:
Chrysalis-Island Records (UK)-Reprise Records (USA)
Produttore: Ian Anderson, Terry Ellis
Registrazione: aprile 1969, Morgan
Studios, Londra, Inghilterra
Note: Ristampato
nel 2001 con 4 bonus tracks
Stand Up è il secondo album in studio dei Jethro Tull, pubblicato
il 1° agosto del 1969. È un album che ha segnato una svolta
significativa nel suono della band, introducendo elementi del folk rock e del
progressive che sarebbero diventati caratteristici del loro stile.
L'album, diversamente dal precedente This Was, è caratterizzato da un allontanamento dalle sonorità blues a favore di un sound più vicino al rock; ciò è probabilmente dovuto all'abbandono del chitarrista Mick Abrahams - per contrasti con Ian Anderson - che diventerà così leader del gruppo. Il nuovo chitarrista Martin Barre risulterà alla fine il membro più longevo, 42 anni alla corte di Re Ian.
In Stand Up vengono utilizzati strumenti all'epoca inusuali per la musica rock, come la balalaica, il mandolino e l'onnipresente flauto traverso. La copertina dell'album rappresenta i Jethro Tull (Ian Anderson, Martin Barre, Clive Bunker e Glenn Cornick), e al suo interno vi è un pop-up dei membri del gruppo.
Il disco può essere considerato come il "crocevia" nel quale prendono forma i vari stili e generi che i Jethro Tull affronteranno nei decenni successivi. In esso sono contenuti, infatti, i primi abbozzi di musica medievale (Jeffrey Goes to Leicester Square), di rock e progressive rock (Nothing Is Easy o We Used to Know), di musica orientale (Fat Man) e di folk acustico (Look Into the Sun, Reasons for Waiting).
L'album si apre con la celebre traccia A New Day Yesterday, caratterizzata da un riff di chitarra energico e un suono complessivo molto potente, brano che dimostra fin dall'inizio la grande abilità del leader della band, Ian Anderson, sia come cantante che come flautista.
Si passa poi da brani rock come Nothing Is Easy a pezzi più sperimentali come Bourèe, hit storica della band, rifacimento in chiave moderna della Bourrée inserita nel quinto movimento della suite in mi minore per liuto di Johann Sebastian Bach. Il pezzo è strumentale ed esalta i virtuosismi di Ian Anderson al flauto traverso e Glenn Cornick al basso (a seguire esempio video).
Ma tutte le canzoni di Stand Up sono ricche di arrangiamenti complessi e, come già sottolineato, strumenti insoliti. Inoltre, la presenza di testi poetici e profondi conferisce un tocco in più ai brani.
Sintetizzando, prima dell’ascolto a
seguire: Stand Up
è un must, che ha contribuito a consolidare il suono unico dei
Jethro Tull. La combinazione di elementi rock, folk e progressive, insieme alle
abilità musicali eccezionali dei membri della band, ha reso questo album un
punto di riferimento nella loro carriera.
Imperdibile per gli amanti del rock!
TRACKLIST (cliccare sul titolo per ascoltare)
Tutte le canzoni sono state scritte da Ian Anderson, eccetto ove indicato:
A New Day Yesterday - 4:10
Jeffrey Goes to Leicester Square - 2:12
Bourée
- Johann Sebastian Bach, Ian Anderson - 3:46
Back to the Family - 3:48
Look Into the Sun - 4:20
Nothing Is Easy - 4:25
Fat Man - 2:52
We Used to Know - 3:59
Reasons for Waiting - 4:05
For a Thousand Mothers - 4:13
Bonus track presenti nella versione del 2001:
Living in the Past - 3:20
Driving Song - 2:39
Sweet Dream - 4:02
17 - 3:07
Formazione
Ian Anderson - voce, chitarra folk,
flauto, pianoforte, organo Hammond, mandolino, balalaika
Martin Barre - chitarra elettrica,
flauto
Glenn Cornick - basso, voce
Clive Bunker - batteria, percussioni