La serata del 16 febbraio 2018 resterà nella storia savonese, e non solo per quanto accaduto in ambito musicale.
Era di
scena la musica progressiva proposta da due band cittadine di lungo
corso, Il Cerchio D’Oro e i Nathan e la
doppia presenza autorizza a definire l’evento un mini “Festival Prog”.
E’
evidentemente una storia di amicizia, rapporto consolidatosi tra le due band
negli ultimi tempi grazie ad un progetto benefico che ha raccolto molti
consensi e… denaro, una somma ben precisa utile all’acquisto di una culla
termica per il trasposto di neonati.
La bellissima notizia
- annunciata in diretta dal palco da Massimo
Pacini, membro del Lions Club Savona
Torretta - è quella che l’obiettivo è stato quasi raggiunto, grazie alla
diffusione di un video rilasciato nell’occasione delle feste natalizie,
catalizzatore di offerte cospicue e condivisioni multiple. Ed è stato proprio
il Dott. Amnon Cohen, Direttore
della Struttura Complessa di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale San Paolo
di Savona e dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, a descrivere i
dettagli tecnici di tutta l’operazione, sinceramente sorpreso dal
raggiungimento dell’obiettivo: se è vero che è sempre più difficile vivere di musica, nel senso del “mestiere”, è
altrettanto vero che attraverso di essa si possono fare piccoli miracoli, ed è
questa una dimostrazione significativa.
A completamento
informativo aggiungo che il brano in questione - “Almeno un attimo, il Natale degli altri” - nasce da un’intuizione
di Bruno Lugaro e dal completamento
musicale di Piergiorgio Abba
(Nathan). Il successivo lavoro di squadra ha visto il coinvolgimento musicale
de Il Cerchio D’Oro e quello
organizzativo del Lions Club Savona
Torretta, di MusicArTeam e
l’azione della Croce d’Oro di Albissola
Marina.
Ed ecco l’ultimo atto della serata, occasione che difficilmente si
ripeterà vista la situazione davvero unica…
Ed ecco l’ultimo atto della serata, occasione che difficilmente si
ripeterà vista la situazione davvero unica…
Ma prima di questo bis
generalizzato sono saliti on stage due veri gruppi omogenei, e si è quindi
assistito ad un paio di ore di musica che ha incollato il folto pubblico alle
comode poltroncine rosse del Teatro, un luogo che ha suscitato in me miriadi di
ricordi, di bambino e di adolescente.
Per chi veniva da “fuori” città o
per chi non ha vissuto quei giorni per mero fatto anagrafico, certi aspetti,
che ho sottolineato prima del concerto, possono essere sembrati poco
comprensibili, ma memoria e musica sono “entità” inscindibili, e se è vero che
è proprio nel campetto adiacente al Teatro che mi sbucciavo le ginocchia ogni
domenica mattina, è altrettanto vero che attorno ai miei 16-17 anni i Salesiani
- così chiamavamo il luogo in quei giorni - era l’unico cinema in cui potevamo
vedere a ripetizione “Yessongs”, “Pink Floyd a Pompei” e “Pictures at an
Exhibition”.
Ma andiamo oltre le mie
rimembranze…
Aprono il concerto i Nathan, attivi da molti anni e dediti soprattutto
alla proposizione di musica progressiva altrui, dai Genesis ai Pink Floyd. Ma
questo è il passato! Nel 2016, dopo una lunga incubazione, nasce il loro primo
album di inediti, “Nebulosa”, per
AMS, e… esplode la creatività, tanto che nel prossimo mese di marzo, a distanza
di solo due anni dall’esordio discografico, uscirà il nuovo disco, “Era”, sempre per AMS, proposto in minima
parte (2 brani) nel corso della serata.
Oltre ai già citati Bruno Lugaro (voce) e Piergiorgio Abba (tastiere), troviamo
alla batteria un altro elemento storico - Fabio
Sanfilippo -, Mauro Brunzu al
basso e una new entry, il chitarrista Andrea
Laurino a cui è toccato il compito non facile di sostituire Daniele Ferro, creatore delle parti
solistiche di entrambi gli album.
I tempi ristretti - circa un’ora
per band - hanno imposto delle scelte esecutive e i Nathan, oltre ai due brani
inediti - uno dei quali all'interno del video a seguire - hanno presentato un
sunto di “Nebulosa”, l’album di
esordio.
Nonostante il recente cambiamento
della line up e una non eccessiva attività live pregressa (ma questo è un
elemento che caratterizza tutti i gruppi prog) il sound dei Nathan è apparso
solido, coeso e convincente, e il pubblico ha chiaramente apprezzato la
performance. L’affiatamento può progredire solo con l’aumento delle occasioni
live, ma ciò che si è visto sul palco è da apprezzare in toto. E le sorprese
non sono finite perché il nuovo disco, che ho avuto l’opportunità di ascoltare
in anteprima, rappresenta una vera evoluzione e sarà una sorpresa per gli
appassionati del genere.
Eccone un assaggio…
Il cambio set serve a Max Pacini per completare l’opera
benefica, una raccolta di offerte gestita in loco dalla Croce d’Oro di Albissola Marina abbinata al sorteggio di tre
piatti in ceramica di grande valore, regalati ad altrettanti partecipanti
fortunati.
Entra in scena Il Cerchio
d’Oro in formazione tipo, quella dell’ultimo album, “Il fuoco sotto la cenere”, uscito per Black Widow Records la scorsa
estate: Franco e Simone Piccolini
alle tastiere, i gemelli Terribile -
Gino e Giuseppe - alla batteria e al basso (e alla voci), Piuccio Pradal alla voce e alla
chitarra ritmica e Massimo Spica
alla chitarra solista.
La loro storia racconta di un
gruppo di amici che costituiscono un “complesso” negli anni ’70 e, dopo la “normale
vacanza” di alcuni lustri, si ritrova nella piena maturità e così, tanto per
togliersi un po’ di soddisfazioni, dal 2006 ad oggi registra tre album,
conosciuti ormai in tutto il mondo relativo alla musica progressiva:
soddisfazioni di pubblico e critica!
Anche in questa occasione non si
smentiscono e, proponendo un mix di tutta la loro produzione, divertono ed
emozionano l’audience, un pubblico fatto di musicisti, amici e appassionati,
davvero attento e concentrato, pronto però a lasciarsi andare al termine di
ogni episodio musicale.
Anche per loro propongo un
contributo video dell'esibizione…
Mi pare inutile entrare nei
dettagli tecnici di una serata dai molteplici significati, che ha messo in
mostra amicizia, voglia di attimi di piena comunione, partecipazione e
altruismo.
Doveroso però un ringraziamento al
fonico, Alessandro Mazzitelli e al
“padrone di casa, Don Giovanni Margara.
L’ultimissimo atto, il bis già
proposto, si chiude con l’intervento di Max
Pacini che comunica che la benevolenza del pubblico ha praticamente
azzerato il gap esistente nel pre-concerto tra la cifra raccolta e quella
necessaria all’acquisto della culla termica, e nell’aria giravano alte parole
magiche… musica e amore… amore e musica!