Alcuni giorni fa ho
partecipato alla presentazione di un libro particolare.
Il luogo era la
Feltrinelli point di Savona.
Il libro ha un titolo
affascinante: “Stanley Kubrick e me”, ed è il
racconto di una o più vite, proposto da Emilio D’Alessandro con la collaborazione di Filippo Ulivieri.
Non sono in grado di
... dire la mia sul contenuto, perché
non ho ancora avuto il tempo materiale per leggerlo, e mi ripropongo di tornare
sull’argomento appena possibile.
Ma non volevo perdere
l’occasione di raccontare a caldo un incontro che è comunque avvenuto, e che mi
ha particolarmente emozionato.
Intanto diciamo
qualcosa sui due scrittori.
Filippo Ulivieri
- estrapolo direttamente dal book - dal 1999 è curatore di ArchivioKubrick,
il più completo database online sulla vita e l’opera di Stanley Kubrick.
Emilio D’Alessandro è invece … un uomo fortunato.
Emigrato in Inghilterra nel ’60, per sfuggire al servizio di leva, attraverso
mille mestieri ed una passione per le automobili, arriva involontariamente a Stalney Kubrick,
e per trent’anni vivrà accanto lui, inizialmente come autista, ma con un'evoluzione continua che lo porterà ad incarnare il ruolo del factotum e dell’assistente personale.
Molteplici gli aneddoti
da raccontare, storie con cui stupire, situazioni fuori dal comune da evidenziare.
E’ un uomo avanti con
l’età Emilio, e seduto in attesa dei riflettori puntati su di lui appare
incredulo al cospetto di tanta attenzione.
Un giornalista chiede ed ottiene il permesso di intervistarlo
e a lui rivolge domande dirette che riesco appena a captare: ” Chi
vuole ringraziare oltre al suo oculista che le ha ridato una buona vista? Cosa
le ha dato Kubrick?”. E lui, di rimando: “ Kubrick mi ha dato tutto…”
Inizia l’atto ufficiale, con Ulivieri nel centro ed una
gentile “conduttrice” su di un lato.
Non so se fa parte del
gioco, se Emilio ha previsto per se un basso profilo, abituato a vivere il
mondo delle star, ma preferendo la penombra alla ribalta… resta il fatto che
gli viene tolta la scena, a favore di un racconto molto interessante e
coinvolgente, ma … di rimbalzo.
E quando gli viene
posta la prima vera domanda, nasce spontanea e controllata la sua replica: “ E' già stato detto tutto…” .
Poco male, l’essenza
del libro è uscita, e il personaggio straordinario anche.
Ho provato a
fotografare le qualità di questo piccolo uomo, perché senza i numeri giusti non
si raggiungono certi livelli!
Ho provato anche ad
immaginare ciò che lui ha avuto la fortuna di vivere in prima persona, ed io,
quando mi trovo davanti a chi ha potuto toccare storie che per la maggior parte
di noi sono solo letture e cinema, provo
sempre una grande ammirazione, e un po’ di sana invidia.
E mentre uscivo dalla
Feltrinelli, a dibattito ancora in corso, rivivevo la scenetta del primo
incontro tra Kubrick ed Emilio: “Piacere io sono Kubrick… piacere io sono
Emilio D’Alessandro…”, ma chi fosse Kubrick, in quel preciso
momento era davvero un grosso punto interrogativo,
un quesito a cui Emilio avrebbe però, molto presto, dato una risposta.