lunedì 12 novembre 2012

“Stanley Kubrick e me”- Emilio D'Alessandro con Filippo Ulivieri



Alcuni giorni fa ho partecipato alla presentazione di un libro particolare.
Il luogo era la Feltrinelli point di Savona.
Il libro ha un titolo affascinante: “Stanley Kubrick e me”, ed è il racconto di una o più vite, proposto da Emilio D’Alessandro con la collaborazione di Filippo Ulivieri.
Non sono in grado di ... dire la mia sul contenuto, perché non ho ancora avuto il tempo materiale per leggerlo, e mi ripropongo di tornare sull’argomento appena possibile.
Ma non volevo perdere l’occasione di raccontare a caldo un incontro che è comunque avvenuto, e che mi ha particolarmente emozionato.
Intanto diciamo qualcosa sui due scrittori.

Filippo Ulivieri  - estrapolo direttamente dal book - dal 1999 è curatore di ArchivioKubrick, il più completo database online sulla vita e l’opera di Stanley Kubrick.

Emilio D’Alessandro è invece … un uomo fortunato. Emigrato in Inghilterra nel ’60, per sfuggire al servizio di leva, attraverso mille mestieri ed una passione per le automobili, arriva involontariamente a Stalney Kubrick, e per trent’anni vivrà accanto lui, inizialmente come autista, ma con un'evoluzione continua che lo porterà ad incarnare il ruolo del factotum e dell’assistente personale.

Molteplici gli aneddoti da raccontare, storie con cui stupire, situazioni fuori dal comune da evidenziare.
E’ un uomo avanti con l’età Emilio, e seduto in attesa dei riflettori puntati su di lui appare incredulo al cospetto di tanta attenzione.
Un giornalista chiede ed ottiene il permesso di intervistarlo e a lui rivolge domande dirette che riesco appena a captare: ” Chi vuole ringraziare oltre al suo oculista che le ha ridato una buona vista? Cosa le ha dato Kubrick?”. E lui, di rimando: “ Kubrick mi ha dato tutto…”



Inizia l’atto ufficiale, con Ulivieri nel centro ed una gentile “conduttrice” su di un lato.
Non so se fa parte del gioco, se Emilio ha previsto per se un basso profilo, abituato a vivere il mondo delle star, ma preferendo la penombra alla ribalta… resta il fatto che gli viene tolta la scena, a favore di un racconto molto interessante e coinvolgente, ma … di rimbalzo.
E quando gli viene posta la prima vera domanda, nasce spontanea e controllata la sua replica: “ E' già stato detto tutto…” .
Poco male, l’essenza del libro è uscita, e il personaggio straordinario anche.
Ho provato a fotografare le qualità di questo piccolo uomo, perché senza i numeri giusti non si raggiungono certi livelli!
Ho provato anche ad immaginare ciò che lui ha avuto la fortuna di vivere in prima persona, ed io, quando mi trovo davanti a chi ha potuto toccare storie che per la maggior parte di noi sono solo letture e cinema,  provo sempre una grande ammirazione, e un po’ di sana invidia.
E mentre uscivo dalla Feltrinelli, a dibattito ancora in corso, rivivevo la scenetta del primo incontro tra Kubrick ed Emilio: “Piacere io sono Kubrick… piacere io sono Emilio D’Alessandro…”, ma chi fosse Kubrick, in quel preciso momento  era davvero un grosso punto interrogativo, un quesito a cui Emilio avrebbe però, molto presto, dato una risposta.