Quindici anni fa moriva Michael Hedges. In occasione di questa triste ricorrenza, si vuole celebrare la
sua arte e la sua straordinaria figura umana, realizzando una serata cui
partecipano i chitarristi acustici italiani più bravi, creativi e di fama
internazionale…
Ezio Guaitamacchi presenta
MICHAEL HEDGES
Tribute
“Il Jimi Hendrix della chitarra acustica” a 15 anni dalla morte
UNA SERATA SPECIALE PER CELEBRARE L’ARTE E LA
MUSICA
DEL PIU’ GRANDE CHITARRISTA ACUSTICO DELLA
STORIA
Martedì 4 Dicembre 2012 – ore 21.30
SALUMERIA DELLA MUSICA (Milano)
BEPPE GAMBETTA
GUITAR REPUBLIC
FORASTIERE feat. BORIS
SAVOLDELLI
FINAZ from
BANDABARDO’
VERY SPECIAL GUEST from SAN FRANCISCO, CA
MICHAEL MANRING
Nel corso della
serata verranno proiettati estratti dall’ultimo concerto di MICHAEL HEDGES in
Italia, Il 23 novembre del 1991, al Teatro di Porta Romana di Milano, quando MICHAEL
HEDGES ha concluso l’edizione 1991 del Festival “MUSICA & NATURA” aprendo
lo spettacolo di ANGELO BRANDUARDI. Insieme, i due musicisti hanno suonato WOMAN OF THE WORLD, un pezzo di
Michael che Angelo ha accompagnato con
il violino e IL DONO DEL CERVO, la classica ballata branduardiana impreziosita
dal flauto traverso di Hedges.
Sarà inoltre
possibile ascoltare alcune dichiarazioni
di personaggi che di Michael sono stati amici e estimatori: da David Crosby a Steve Vai, da Tuck &
Patti a Dweezil Zappa.
I chitarristi
acustici italiani più famosi all’estero (tutti insieme) saranno presenti per
rendere omaggio al genio dello strumento, MICHAEL HEDGES, scomparso
tragicamente 15 anni fa.
Con loro,
appositamente dalla California, MICHAEL
MANRING, il più virtuoso bassista dei nostri tempi, amico e collaboratore
di Hedges, unico musicista a salire sul palco al suo fianco.
MICHAEL HEDGES (1953-1997)
Il 2 dicembre
1997, sulla statale 128 all’altezza di Booneville (150 chilometri a nord di San
Francisco) viene ritrovata dalla polizia locale una vecchia BMW amaranto
targata “TAPROOT”.
È uscita di
strada (presumibilmente due giorni prima) ed è precipitata lungo la scarpata.
Sbalzato fuori dal veicolo, a pochi metri di distanza, giace il corpo senza
vita del conducente, MICHAEL HEDGES, 44
anni, il più grande chitarrista acustico della storia.
Definito “il JIMI
HENDRIX della chitarra acustica”, Michael come Jimi ha spinto oltre i confini
della realtà i limiti tecnici dello strumento e lo ha personalizzato sino a
farlo diventare la voce della sua travolgente creatività.
Come Hendrix,
Hedges è stato molto più di un chitarrista virtuoso affermandosi come artista
completo che, a modo suo, ha segnato un’epoca.
Di lui David
Crosby una volta ha detto: “Insieme a
Jackson Browne, il miglior autore di canzoni che io abbia mai ascoltato”.
Il suo amico Steve Vai lo ha descritto come “il
chitarrista più incredibile sulla faccia della terra” e persino Frank
Zappa, dopo aver sentito la fenomenale versione per chitarra acustica della sua
Sofa No. 1 ha ammesso di trovarsi di
fronte a un “genietto”.
Ogni concerto di
MICHAEL HEDGES era un’autentica esperienza psico-sensoriale: a brani
pirotecnici seguivano ballad intense, a rock song pompatissime si succedevano
ipnotici strumentali, il tutto eseguito con grande senso della teatralità,
danzando o suonando in posizioni yoga, saltando da una parte all’altra del
palco come un circense consumato.
“Come definirei la
mia musica? Forse New Edge o Heavy Mental …”
“In realtà, il mio stile chitarristico è una via di mezzo
tra il balletto classico e il wrestling”.