giovedì 1 novembre 2012

TENEBRAE- IL FUOCO SEGRETO


A distanza di due anni nasce un nuovo lavoro della band genovese TENEBRAE, profondamente rinnovata nella line up, ma decisa a mantenere saldo il filo conduttore che da Memorie Nascoste conduce a questo nuovo album, “Il Fuoco Segreto”.
Marco Arizzi, fondatore della band nel 2005, e unico superstite del modulo originario, ci racconta a seguire il nuovo corso, la filosofia musicale, i progetti e i legittimi desideri.
E una delle caratteristiche che mi avevano colpito in occasione del primo contatto è rimasta inalterata, quella ricerca dell’unione di differenti arti che testimonia la voglia di spaziare e di non porsi limiti. E’ sufficiente navigare all’interno dello splendido sito per afferrare l’essenza dell’album e di quell’ Art Rock di cui sono propositori i TENEBRAE.
E proprio sul web Sara Aneto cura “l’assaggio” dell’art work, una serie di immagini capaci di commentare la storia realizzata da Antonella Bruzzone, emozionando alla vista, e potenzialmente dando lo spunto per la creazione di nuovi racconti, lanciando i presupposti per una sorta di interattività multimediale.
Punto di partenza una storia - fruibile anch’essa nel sito - dove, su di un tappeto oscuro, antico e pieno di mistero, si snodano concetti universali… l’incontro tra il bene e il male, l’amore, la cecità intellettuale, l’ambizione e, alla fine del ciclo, il ritorno alla realtà, ai sani valori di cui l’uomo è spesso - ma non sempre -  portatore.
Ma nel momento del ravvedimento... chi siamo noi? Cosa ci circonda? Possiamo ancora recuperare ciò che abbiamo ignorato a lungo e quindi perso?

La musica.
Il rock abbinato a ciò che ho appena descritto assume contorni dark (lascio ben lontani i due termini, non amando le etichette già costituite).
Musica di spessore, che si riesce ad apprezzare in toto se la si abbina a liriche ed intenti.
La sensazione che ho avuto è che le modifiche di formazione abbiano portato ad un più evidente gioco di squadra, ad una partecipazione attiva dei singoli che si fonde nell’obbiettivo comune, e che traspare nel mood generale.
Il nuovo vocalist Paolo Ferrarese si dimostra particolarmente adatto al contesto, dando melodia e atmosfera e sconfinando nella liricità, molto evidente in alcuni tratti.
E poi ritmi e "durezza" musicale, ma nessuna ricerca del virtuosismo ad effetto, a vantaggio e al servizio della narrazione.
Un concept album pregevole, ed un esempio di come idee chiare e unità di intenti portino a grandi risultati. La speranza è ora quella che la fase live ed il passaparola portino alla massima condivisione de “Il Fuoco Segreto”.




L’INTERVISTA

Sono passati quasi due anni dall’uscita di “Memorie Nascoste”. Cosa è accaduto alla vostra musica in questo periodo?

Sostanzialmente molto poco, e di tutto, perche’con il cambio radicale di line up e’ venuto  a mancare il background pregresso e l’esperienza che avevamo maturato con il vecchio combo con Memorie Nascoste, e allo stesso tempo le idee che incarnavano il progetto Tenebrae erano le mie che sono l’unico dei vecchi rimasti… quindi e’cambiato tutto per non cambiare nulla! Ho cercato diciamo di infondere lo spirito con cui fondai i Tenebrae nel 2005 nei nuovi arrivati per poter ricominciare semplicemente con un nuovo capitolo (diverso) di uno stesso argomento.
Ci sono state modifiche sostanziali alla line up? C’è un motivo preciso?

Il 20 luglio del 2011 la sezione ritmica e il cantante hanno deciso di abbandonare la band, mentre il tastierista di MN e’uscito dal gruppo nel Novembre 2010. Motivi precisi? Difficile ricondurre tutte le situazioni a una unica causa. Diciamo che negli anni le persone cambiano, le esigenze e le priorita’ anche, e per un motivo o per l’altro non si riusciva più a stare insieme, essendo felici di fare quel che si stava facendo, quindi e’ stato meglio dividersi e seguire ognuno le proprie passioni e strade. Ora la line up e’ totalmente rinnovata, a fine Fuoco Segreto il bassista che ha registrato il disco Fabrizio Bisignano, ha lasciato il posto a Mattia Severi, per motivazioni lavorative e di tempo disponibile, che diventa il giudice crudele e unico in un mondo in cui la musica purtroppo, per band come noi, non e’un lavoro ma viene vissuta come “hobby serio”.

Una cosa che mi aveva colpito nella precedente occasione era la vostra idea globale di musica, intesa come commistione tra più arti. Siete sempre propositori dell’Art Rock?

Sì decisamente sì, il “Fuoco segreto” rappresenta un prequel dei fatti narrati in Memorie Nascoste. L’unico modo in cui riesco a fare musica è quello di calarmi anima e corpo in una situazione narrativa; poi amo far collaborare con noi persone esterne, e devo dire che tutti i nuovi ragazzi si sono dimostrati disponibili nel proporre cose che vadano a coadiuvare la musica con varie forme d’arte, così come e’stato per MN. Il libretto di 24 pagine e’ stato realizzato da Sara Aneto, che ha reso “vivo” agli occhi quello che Antonella Bruzzone ha invece raccontato nella storia, e qui parlo di due collaboratrici che ringraziamo e senza le quali “Il Fuoco segreto” non sarebbe riuscito cosi’bene e completo come si e’dimostrato essere.

Quali sono le sostanziali novità che riguardano “Il Fuoco segreto”, vostra ultima fatica musicale?

Quello che colpisce subito e’ la diversa liricità dei due cantanti; ho preferito cambiare del tutto stile vocale in modo che l’ecletticità di Paolo Ferrarese potesse per noi suonatori essere mezzo principe attraverso cui poterci spostare tra vari tipi di emozioni che vogliamo rappresentare. Il sound rispetto a Memorie Nascoste risulta essere più immediato e maturo grazie anche al grande aiuto datoci in pre-produzione da Rossano Villa dell’Hilary Studio. Ogni nuovo membro ha dato a questa nuova versione dei Tenebrae ulteriori sfumature, che risultano essere un nuovo modo per raccontare le cose che avevamo in mente; questo e’ il grande vantaggio che offre il poter raccontare la storia, nuovo capitolo, nuova pelle, possibilità di sperimentare e muoversi, di poter essere duri o leggeri a seconda di quello che l’Idea vuole raccontare. Fondamentali comunque sono stati in questi mesi gli apporti di Alessandro Fanelli alla batteria, Francesco Mancuso alle tastiere e Fabrizio Bisignano al basso, e ora Mattia Severi, tutti ottimi musicisti e persone con cui e’ stato subito facile riprendere il bandolo della matassa. Per quanto riguarda me invece, l’album e’stato registrato interamente con una sette corde, novità assoluta, che da a tutto il disco una impronta decisamente piu’ dura nei brani più intensi.

Ho visto sul vostro sito le immagini che costituiscono l’art work. Come è nato il link tra storie e pictures… quale il punto di partenza?

La storia voleva esser fin da subito qulcosa che si legasse al vecchio lavoro, per dare continuità narrativa a tutto ed evidenziare al contempo un segnale forte del tipo… “Siamo sempre noi e siamo Vivi anche se abbiamo cambiato tanto”; volevamo anche che fosse un punto di confine tra il vecchio modo di far songwriting e il nuovo.
Dopodiché tutto e’ venuto da se e l’album in sei mesi era pronto per esser registrato.

Come pubblicizzerete l’album? Sono previsti eventi live?

Purtroppo, facendo tutto da soli, raccogliamo onori ed oneri.
Stiamo cercando di pubblicizzarci al massimo con i social network e suonando nella zona del genovese, cercando di uscire dalla regione tramite il supporto di band amiche.
Vedremo, il nostro obiettivo dopo il successo (sempre rapportato alla nostra dimensione, che e’quella locale) di Memorie Nascoste, e’ quello di poter vendere abbastanza cd da non dover sottoporci a un bagno di sangue economico per produrre il disco successivo. Vedremo cosa succederà e cosa riusciremo a fare in questo anno… di sicuro ce la metteremo tutta!