Premessa necessaria
Eugenio Finardi mi ha accompagnato dai vent'anni ad oggi, diventando una
colonna sonora costante delle mie vicende quotidiane. Ho avuto il privilegio di
intervistarlo un paio di volte e ho sempre trovato nella sua musica un tema che
si accoppiava perfettamente alle mie esperienze. A differenza di molti
cantautori suoi coevi, Finardi ha sempre dimostrato un'attenzione quasi
maniacale per gli aspetti musicali, partendo dal rock ma sconfinando in ogni
genere possibile, e miscelando una certa classicità, diventando a mio giudizio
molto trasversale.
A pensarci bene, negli anni ’70 non esisteva nulla di italiano che proponesse il rock, a differenza, ad esempio, del genere Prog, che poteva contare su grandi gruppi che nulla avevano da invidiare alle band d’oltremanica. Insomma, il rock – carico di messaggi – era targato “FINARDI”!
COMMENTO AL NUOVO ALBUM
Con Tutto, Eugenio
Finardi ci consegna un'opera che, sebbene possa evocare un senso di congedo
dopo cinquant'anni di carriera, e a undici anni dal precedente lavoro in
studio, si rivela in realtà un'esplorazione senza tempo delle sue speranze,
riflessioni e profonde autoanalisi. Il ventesimo album in studio del cantautore
milanese è un concentrato di saggezza e lucidità, un bilancio esistenziale che
guarda simultaneamente al passato e al futuro, mantenendo una sorprendente
attualità sonora.
L'album si dispiega attraverso undici tracce che fungono da
istantanee della sua esistenza, osservate da una prospettiva che trascende il
contingente. Finardi si conferma un maestro narratore, guidandoci attraverso un
percorso intimo e universale. La sua capacità di attraversare le
"ere" musicali e sociali con integrità artistica è evidente anche
qui: le sonorità elettroniche avvolgenti, che a tratti richiamano un certo
Franco Battiato, si fondono con testi densi e ricchi di significato, creando un
connubio equilibrato tra musica, parole e concetti. La tracklist stessa rivela
una struttura narrativa interconnessa, dove ogni brano sembra portare in sé
l'eco del precedente, in una sorta di "blockchain" cantautorale.
Un aspetto fondamentale nella realizzazione di questo disco è
il metodo di lavoro adottato, ispirato al modello "Beatles" nel film Get
Back, come lo stesso Finardi ha raccontato. Si è trattato di un lavoro
quotidiano e codificato, con orari di lavoro pianificati e rigorosamente
rispettati, una disciplina che ha permesso di plasmare l'opera con precisione e
dedizione.
In questo processo, un ruolo di primaria importanza è stato svolto dal chitarrista e produttore Giovanni "Giuvazza" Maggiore, da molti anni suo compagno di viaggio nella musica. La sua maestria e la sua sensibilità musicale hanno contribuito in modo significativo a definire le sonorità e l'arrangiamento delle tracce, dimostrando una sinergia artistica consolidata e profonda che si riflette nella qualità del risultato finale.
Tutto è un disco che scava nei ricordi, analizza il presente e si confronta
con le incertezze del futuro, toccando persino la fisica quantistica e i
misteri dell'esistenza. Finardi traccia un quadro del suo percorso come uomo,
sempre attento alla realtà sociale e alle sfumature del sentimento.
Il viaggio si apre con "Futuro", dove la speranza in una tecnologia capace di unire le persone nell'Amore si contrappone all'ironica consapevolezza di un potenziale distacco umano, in un dialogo con il suo celebre "Extraterrestre" del '78.
Il brano successivo, "Bernoulli", approfondisce ulteriormente le riflessioni sul caos e l'ordine dell'esistenza.
Il brano successivo, "Tanto tempo fa", rievoca le sonorità degli esordi, riflettendo sulla
semplicità di un tempo in cui le idee erano la vera ricchezza, pur mettendo in
guardia dalla schiavitù del pensiero e dalla ricerca di ideali effimeri. La
lucida affermazione che "La Verità non esiste. Esistono le persone"
ne è il culmine.
Il percorso si fa più intimo con "La Battaglia",
un brano dalla profonda risonanza interiore, dove la chitarra acustica
introduce un momento di riflessione sulla genitorialità, sull'amore
incondizionato che include il doloroso ma necessario atto di "lasciar
andare" i figli verso la propria libertà. Questa tematica si evolve in
"Francesca Sogna", un duetto toccante con la figlia Francesca
(in arte Pixel), in cui la voce giovane e sfumata di lei si accosta a
quella matura del padre, esplorando le incertezze e le speranze della
giovinezza.
"La mano di uno che sa" e "Onde di Probabilità" introducono una tensione più marcata, con musiche
ipnotiche che accompagnano riflessioni sulla vita, sulla saggezza acquisita e
sul parallelismo tra l'esistenza e la fisica quantistica. "I venti della luna" alleggerisce l'atmosfera, riprendendo il ritmo della
speranza e della spinta vitale, con un richiamo al Bob Dylan della giovinezza,
sottolineando come la vita vada affrontata qui, sulla Terra, con tutte le sue
forze.
A seguire, "Massiccio attacco di panico"
offre un momento di catarsi e liberazione, affrontando con lucidità e una certa
ironia un'esperienza comune e profonda.
"Pentitevi" affronta il tema della fine e della redenzione con un'ironia che esorta a vivere pienamente, accettando gli errori. L'album si chiude con "La facoltà dello stupore", un brano di straordinaria liricità che celebra l'amore e il cammino condiviso con una persona speciale, affermando che, nonostante le apparenze, per un amore così profondo non esiste mai un vero finale.
Tutto non è solo un disco, ma un testamento artistico di grande
spessore. La sua forza concettuale e la profonda liricità sono accompagnate da
una musicalità senza tempo, capace di spaziare tra atmosfere leggere, passaggi
rock e la maestosità di brani complessi. Eugenio Finardi, con quello sguardo un
po' beffardo e complice in copertina, ci interroga e ci invita a riflettere.
Un'opera da ascoltare con attenzione, che smentisce ironicamente la sua stessa
idea di "fine", dimostrando che la sua energia creativa è tutt'altro
che esaurita.
È incredibile come in quelle immagini si riesca a cogliere
l'essenza di un percorso artistico e personale lunghissimo. Rivisitare mezzo
secolo di storia attraverso gli occhi e l'arte di Finardi, condensato in
un'unica clip, è un'occasione rara. Si vedono gli inizi, le trasformazioni, le
evoluzioni, ma anche la coerenza e la lucidità che lo hanno sempre
contraddistinto. È un concentrato visivo che permette di apprezzare ancora
di più la profondità e la longevità della sua carriera, rendendo tangibile il viaggio
che ha compiuto e che, in qualche modo, abbiamo fatto anche noi al suo fianco.
Tracklist
01. Futuro (03:07)
02. Bernoulli (03:01)
03. Tanto Tempo Fa (03:31)
04. La Battaglia (04:00)
05. Francesca Sogna (feat.
Pixel) (03:05)
06. La Mano Di Uno Che
Sa (04:19)
07. Onde Di Probabilità (02:36)
08. I Venti Della Luna (03:52)
09. Massiccio Attacco Di
Panico (02:01)
10. Pentitevi (04:21)
11. La Facoltà Dello
Stupore (04:48)

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