mercoledì 18 gennaio 2023

Ricky Portera-“Perche' io so' io ... e voi non siete un cazzo”


Ricky Portera-“Perche' io so' io ... e voi non siete un cazzo”

VIDEORADIO


Per commentare un album, un libro, un’opera, non è ovviamente necessario conoscerne l’autore… è il contenuto che va analizzato. Certo è che se si ha un’idea di chi ci sia dietro al lavoro oscuro e spesso inquantificabile che si cela dietro ad un progetto artistico, il quadro si delinea con maggior chiarezza.

Questo per dire che ho avuto un lungo scambio di battute con Ricky Portera negli studi di Videoradio, ad Alessandria, in occasione del suo album “Fottili”, del 2014, e la nostra chiacchierata (una video intervista recuperabile su youtube) mi permise allora - e mi permette oggi - di inquadrare l’artista e l’uomo. E questo aiuta.

Il suo nuovo lavoro ha un titolo bizzarro, che facilmente riporta alla fonte: “Perche' io so' io ... e voi non siete un cazzo” (per quelli appena nati, Alberto Sordi ne “Il Marchese del Grillo”).

Il recente e drammatico periodo legato al lockdown ha lasciato il segno e ha indotto gli esseri pensanti a lunghe e forzate riflessioni, che nel caso del musicista/scrittore/pittore/scultore hanno trovato sfogo in opere successive, magari portando a miglioramenti personali, probabilmente ad una rivisitazione dei valori della vita, con la possibilità di urlare il proprio pensiero attraverso nuove creazioni.

Portera non è sfuggito a questa regola e ha messo su “carta” il risultato della propria indagine, otto brani che diventano il paradigma di momenti drammatici, solo otto brani, perché, come lui dice: “… non ho voluto aggiungerne altri, in quanto non avrebbero avuto lo stesso sapore del momento che stavo vivendo”.

Ricky Portera ha una storia importante alle spalle, e ricordare il suo iter professionale di chitarrista e oltre appare superfluo, anche se la sua lunga collaborazione con Lucio Dalla e gli Stadio resta un marchio di fabbrica.

Ma lui è un vero rocker, uno che ha navigato all’interno della musica di qualità e di piena visibilità mettendo sempre il suo piglio un po' ribelle e anticonformista.

Non è un suo obiettivo quello di essere costantemente presente, non vuole fare parte del mainstream che potrebbe cavalcare con facilità, ma preferisce osservare dall’esterno e mettere del suo quando ritiene sia giusto farlo, quando pensa di potere incidere con la sua visione del mondo.

Il titolo scelto nell’occasione è rappresentativo dello status dell’autore, almeno in questo momento della vita, e, messa al bando la presunzione, Portera mette in mostra il suo manifesto, quello che lo porta a non volersi confondere con quanto propone il mercato attuale, con artisti creati a tavolino, con proposte musicali fotocopia, con liriche vuote e superficiali, difficili da digerire per chi ha vissuto da vicino il mondo cantautorale di grande valore.

Ma l’assioma colorato che denomina l’album è anche rivolto al potere, quello che conosce solo la via del profitto e dell’interesse personale, facendo solo finta di occuparsi di chi necessita di aiuti concreti.

Le sue otto perle tengono conto di tutto questo, una sorta di confronto tra “me e loro”, tra la proposta sincera tratta dal vissuto e la conformazione obbligata verso un unico modello riconosciuto, una sorta di “ortodossia a tutti i costi”.

Ne esce fuori un album piacevole in cui riconoscersi, momenti sacri conditi da virtuosismo elettrico e da una voce roca e intimistica, graffiante e calda, sicuramente caratterizzante.

Il disco era stato anticipato dal brano “Giorno normale”, la gioiosa banalità del quotidiano, il ritrovare il piacere delle piccole cose negate a lungo all’interno di città deserte e distopiche. Ma per quanto tempo ci ricorderemo di quei giorni così inusuali, spesso surreali?

Ogni step sarà comunque una sorpresa, un attimo da vivere tra ritmo, e poesia, un rock melodico che merita di essere catturato, perché le occasioni in cui Portera si “lascia andare” in prima persona non sono poi molte, quasi centellinate, probabilmente forzate dalle circostanze, in un modo sonoro che pare gli sia ormai stretto.

 Il “Grande figlio di puttana” è tornato, godiamoci la sua arte!

 


Tracklist:

1-Prega tu… che prego anche io

2-Ricominciare con voi

3-Vado via

4-Mettiamo il caso

5-Brutto momento

6-Giorno normale

7-Girotondo

8-Dammi la fede


https://www.facebook.com/people/Ricky-Portera/100052021818154/

https://www.instagram.com/rickyportera/