Carmine
Capasso arriva al rilascio del suo primo “vero”
album solista (nel curriculum troviamo un EP di 5 anni fa), “Assenza di gravità”, disponibile dal 2 dicembre attraverso l’etichetta
Ma.Ra.Cash.
Conosco ormai
da un bel po' di tempo Capasso per effetto della sua presenza fissa nei The
Trip e per la sua collaborazione constante con i The Samurai of Prog. Chitarrista,
certamente, ma l’idea predominante è che la sua vena artistica lo spinga verso
tutti gli aspetti che riguardano la musica, financo quelli organizzativi, e l’ho
quindi trovato a suo pieno agio come driver in toto di questo nuovo progetto.
Dall’intervista
a seguire emergono le fondamenta dell’album, ideato come concettuale, mettendo
in musica un sogno, quello della progressione in un mondo davvero complicato
attraverso un volo caratterizzato dall’assenza di gravità,
trovandosi alla fine in uno spazio contraddistinto dal senso di leggerezza
assoluta, un beneficio che presto si scontrerà con la dura realtà.
Provo ad
andare maggiormente in profondità, sperando di aver bene interpretato gli
intenti dell’autore.
Dietro al suo
sogno ad occhi aperti si nasconde un cambio di passo, soprattutto culturale che,
almeno inizialmente, appare come salto nel buio.
La velocità di
propulsione si trasforma in inerzia, e a quel punto basta un nulla per essere
costretti a modificare il nostro sentiero, i nostri intenti.
La spinta che si nasconde dietro ad ogni cambiamento appare portatrice di leggerezza sino a che non si manifestano le sue conseguenze, e a quel punto si avverte nuovamente il peso, la gravità, e tutto appare inutile. Ma è quello il momento in cui ci si rende conto che la svolta è appena stata compiuta, e la nuova conoscenza deve trovare la via della condivisione, un percorso che non può essere solitario ma deve accomunare il più possibile anime e obiettivi.
Nel suo
viaggio Capasso si fa accompagnare amici/collaboratori fidati, come si evince
dalle info inserite nell’articolo.
Il messaggio che l’autore ci regala è di grande valenza, ma gli aspetti musicali sono altrettanto importanti e mettono in rilievo le fondamenta formative e le esperienze pregresse, senza che ci si soffermi su di un genere specifico, ma integrando, esplorando e proponendo una musica dagli aspetti variegati, un pop di qualità che ingloba generi differenti entro i quali Carmine dimostra di muoversi con grande sicurezza, utilizzando ritmi e atmosfere come funzione dell’argomento specifico.
Ancora qualche
giorno e l’arcano verrà scoperto, per il momento godiamoci lo scambio di
battute, Carmine Capasso ci permette di entrare in un mondo in… “Assenza di
gravità”!
Approfittiamo dell’uscita del tuo prossimo album per riepilogare la tua storia: come nasce, cresce e prolifica Carmine Capasso? Quali sono i tuoi punti cardine relativamente alla formazione musicale?
Carmine nasce a Caserta, il 9 giugno 1989; artisticamente inizio come clarinettista all’età di 6 anni, ma a 10 anni inizio ad interessarmi alla collezione di vinili di mio padre e scopro parallelamente i Led Zeppelin, il rock progressivo e Slash (Guns N’Roses), ed ecco una folgorazione chiamata chitarra! Ho dedicato tanto tempo al mio strumento e alla musica in generale ed è un amore e una passione che alimento giorno dopo giorno. Posso vantare diverse collaborazioni con famosi artisti italiani ed internazionali ed ho l’onore di essere anche un richiesto session man per The Samurai of Prog, Sasha Torrisi (Timoria), Delta Moon, Sherrita Duran (corista di Gianni Morandi), Antonio Onorato (collaboratore di Pino Daniele) e Arturo Stalteri (Pierrot Lunaire e tastierista di Rino Gaetano). Attualmente sono un componente della band The Trip dove, oltre ad esserne il chitarrista, sono stato il produttore dell’album “Caronte 50 years later”. Come cantautore, le mie canzoni hanno avuto diverse rotazioni su diversi canali radiofonici e televisivi, tra cui Mediaset ed MTV.
Sono abituato a vederti in ruoli precisi all’interno di progetti come The Trip o The Samurai of Prog: cosa cambia quando ti metti in proprio?
Nella mia musica sono soprattutto un cantautore e arrangiatore, curo ogni aspetto, sia artistico che esecutivo. Fa parte della mia natura occuparmi di ogni singola cosa, tant’è che nella mia musica, a differenza delle collaborazioni, non mi limito solo a comporre, cantare e suonare la chitarra ma utilizzo diversi strumenti (anche se in realtà faccio questo tipo di lavoro anche in altri progetti, i Trip in primis).
Mi parli del nuovo album partendo dal titolo e dal suo significato?
“Assenza di gravità” è da intendersi come una sorta di concept incentrato su un sogno, ovvero farsi strada in un mondo abbastanza vasto e complesso dove, a volte, proprio per la sua strada “tortuosa”, sembra di fluttuare nell’aria avendo difficoltà nel poggiare i piedi a terra. Da qui il desiderio di vivere in una realtà priva di gravità per ritrovarsi poi in un luogo dove a fare da cornice é il senso di leggerezza. Lo scenario cambia quando ad essere protagonista è la guerra (Immobile) dove a pagarne le conseguenze sono quelle persone che nulla hanno a che vedere con essa e che lottano per arrivare al domani (Neve Nera).
Che cosa ti proponi di raccontare con le tue liriche?
I miei testi nascono da esperienze di vita soggettiva, racconto di me infatti, e questo disco racchiude le mie esperienze di questi ultimi cinque anni. Cambiare vita, vivere nuove emozioni (un trasferimento, un lavoro, una famiglia, una moglie, un figlio, nuovi amici). Dopotutto esperienze comuni ad ogni singolo essere umano.
Invece, dal punto di vista musicale, che tipo di sonorità presenti?
Ho voluto che questo fosse un lavoro denso di atmosfere psichedeliche e a tratti progressive ma che presentasse soprattutto armonie e melodie tipiche della tradizione musicale italiana. Essendo un chitarrista “anomalo”, ho messo la mia chitarra al servizio della musica e non la musica al servizio della mia chitarra. Mi sono reputato sempre un musicista psichedelico e determinate sonorità sono riuscito a tirarle fuori dalla mia chitarra (alcuni pad del disco sono ricavati dalla chitarra).
Potresti soffermarti sui tuoi collaboratori e sulle motivazioni che ti hanno portato a coinvolgerli?
Ho
coinvolto i miei collaboratori di sempre, innanzitutto per la stima e la
fiducia (reciproca) che nutro nei loro confronti e soprattutto perché non si
limitano ad essere dei semplici esecutori ma arricchiscono i miei brani
contribuendo ad esprimere ciò che voglio comunicare. Ho raggruppato musicisti
che seguivo e seguo come fan e quale onore è più grande di quello di averli nel
proprio disco?! Ognuno di loro è un importante nome della musica italiana ed
internazionale. In questo mio album abbiamo quindi: Ovidio Catanzano e Antonio
Liccardi (batteria), Francesco Di Pietro e Costantino Taglialatela (piano,
synth), Roberto De Rosa e Alessandro Saltarelli (basso), Salvatore Santella al
sax, Andrea Taddeo in un duetto vocale, Emilio Verrillo al bouzouki; ospiti
come Sasha Torrisi (Timoria), Marco Bernard & Kimmo Porsti (Samurai of
Prog), Marcus Eaton (David Crosby), Luca Sparagna (Le Orme), Adrian Shaw
(Hawkwind), Elisa Montaldo (Il tempio delle Clessidre), Marco Grieco (Samurai
of Prog), Danilo Sesti, Barbara Rubin, Jenny Puertas (Agusa), Alessandro Di
Benedetti (Inner Prospekt), Andrea Ranfa (The Trip), Tony Alemanno (The Trip),
Ivan Santovito (IsProject), Oscar Fuentes (Days Between Stations).
Rispetto al tuo lavoro con i Trip qui sei tu che crei: quale ruolo prediligi tra il chitarrista puro e il factotum?
Anche nei Trip mi sono occupato non solo di suonare diversi strumenti ma ho composto per l’album “Caronte 50 Years Later” il brano “Acheronte”. Anche nel nuovo album ci sarà un brano composto da me! Tornando alla tua domanda, prediligo il ruolo di factotum, cercando sempre di lasciare il mio segno ma con delicatezza e senza invadenza. Mi piace sperimentare nuovi suoni e quindi abbracciare diversi strumenti e più sono strani… più mi piacciono!
Chi si è occupato degli aspetti grafici?
Da factotum posso dire che ho voluto anche curare gli aspetti grafici del mio album, ma mi lascio guidare molto da mia moglie che ha un buon gusto ed é molto critica e diretta.
Cosa mi dici dell’etichetta e del rapporto professionale che ti lega a Ma.Ra.Cash?
Il rapporto professionale con la Ma.Ra.Cash é nato dapprima con il mio lavoro per i Samurai of Prog e successivamente con The Trip. Dopo il lavoro di produzione di “Caronte 50 Y.L.” ho proposto il mio album a Valter Boati e Massimo Orlandini che hanno mostrato da subito grande entusiasmo… abbiamo infatti grandi aspettative per questo lavoro!
“Assenza di gravità” sarà proposto anche dal vivo? A proposito, quando verrà rilasciato?
Si, ci saranno prima delle piccole presentazioni in acustico e poi appuntamenti con la band al completo, infatti stiamo già lavorando allo show! Non vedo l’ora di poterlo presentare! L’album uscirà in digitale e in formato CD, il 2 dicembre 2022 ma sarà disponibile in prevendita sul sito web della Ma.Ra.Cash dal 18 novembre 2022. Ovviamente troverete l’album anche su Amazon, Feltrinelli, IBS, Mondadori ecc.
Tracklist:
1-Sogno pt.1 (3:17)
2-Assenza di gravità (4:30)
3-In un posto che non c’è (3:17)
4-Immobile (3:33)
5-Neve nera (5:11)
6-Una valigia di perché (4:00)
7-Milano già lo sa (4:21)
8-Sogno pt.2 (5:31)