martedì 29 novembre 2022

Mauro Martello-Sezione Frenante-"“Prigioniero di visioni”


Il disco di cui mi appresto a scrivere si intitola “Prigioniero di visioni”, e a proporlo è Mauro Martello-Sezione Frenante.

Per arrivare subito al punto propongo un po' di storia che riguarda i protagonisti dell’album:

Mauro Martello

Sezione Frenante

 

Inizio col presentare il pensiero di Martello che sintetizza così il nuovo progetto:

Il disco comprende nove tracce di cui una strumentale. I testi si ispirano a racconti di Guy de Maupassant e di Edgar Allan Poe. Di questi autori sono state scelte le opere più legate al mistero, al fantastico e alla follia.  Il progetto non è teso a realizzare una trasposizione musicale di lavori letterari. Si tratta piuttosto di una evocazione di atmosfere e suggestioni influenzate dalla lettura delle opere di questi autori. La musica è legata alla corrente del “progressive rock”. I brani, sempre slegati dalla tradizionale forma musicale della canzone, sono caratterizzati dal largo uso di sequenze melodiche, spesso di largo respiro e da frequenti momenti contrappuntistici. Numerosi i riferimenti a particolari forme della musica classica come, ad esempio, il canone. La vocalità si caratterizza per l’ampia estensione nel registro baritonale. I brani “Ligeia” e “Prigioniero di visioni” sono cantati da Lino Vairetti, voce solista e fondatore degli Osanna. Il brano strumentale è un omaggio a Ian Anderson, storico flautista dei Jethro Tull. Si tratta di una rielaborazione di una bourrée settecentesca rivisitata secondo lo schema della famosa “Bourée” dei Jethro Tull.

Il mistero, il fantastico e la follia a cui si accenna nell’introduzione si avvertono, quasi a pelle, nel corso dell’ascolto. Ci sono sufficienti informazioni oggettive, tante da poter entrare agevolmente all’interno di un progetto molto specifico, che unisce atmosfere tipiche di un certo prog ad una classicità frutto del DNA dei musicisti.

L’amore per i Jethro Tull è palese ma non vincolante, e anche il tributo fornito attraverso uno dei brani più celebri della Ian Andrson’s band - Bourée - viene completamente rivisitato, al contrario di quanto accade con chi normalmente propone quel pezzo, cercando la sovrapposizione assoluta.

Rileggere certe storie del passato cercando la contaminazione delle opere letterarie dell’800 obbliga musicisti e ascoltatori ad imboccare un sentiero fatto di elementi acustici, di situazioni auliche, di sacralità sparsa, e le trame rock si sposano con la tradizione e la cultura popolare.

Prigioniero di visioniappare la sintesi perfetta del significato di rock progressivo aggrappato alla tradizione tipicamente italiana, un mantenimento dei canoni irrinunciabili del genere a cui si aggiunge la contaminazione folk e melodica, potendo contare su skills strumentistiche di grande rilievo e sulla padronanza assoluta della “materia”.

Lino Vairetti interviene in un paio di episodi - “Ligeia” e sulla title track - e, ovviamente, impreziosisce il disco con il suo timbro vocale e con la sua capacità di “leggere” le linee guida - non solo in ambito prog -, ma l’album, questo album, non può essere suddiviso in scomparti sonori ed episodi, giacché il profumo che rimane alla fine dell’ascolto ha qualcosa di totalizzante, che prescinde il gradimento della singola traccia.

È questo un disco che si avvicina particolarmente ai miei personali gusti progressive, con frequenti cambi di tempo e mood, con la miscela folk- rock che prediligo, con la ricerca colta non fine a sé stessa ma proiettata verso un messaggio per il quotidiano, e non viene meno, quindi, l’elemento didascalico e didattico.

Ma non occorre essere un discepolo del prog per poter assaporare “Prigioniero di visioni”, la trasversalità mi pare una caratteristica importante del progetto, a patto che regni la curiosità e l’apertura mentale del fruitore.

Spero a questo punto di aver incuriosito a sufficienza il lettore, e per i propositi dell’autore e per l’ascolto dell’album (track by track) rimando al seguente link, consigliando vivamente la musica di Mauro Martello e Sezione Frenante:


Mauro Martello/Sezione Frenante: l'ascolto e le storie dell'album "Prigioniero di visioni"

 


Crediti

MAURO MARTELLO: lyrics author and music composer

LINO VAIRETTI: voice in “Ligeia” and “Prigioniero di visioni”

 

SEZIONE FRENANTE:

Mauro Martello: flute, sax, duduk

Luciano Degli Alimari: voice

Antonio Zullo: guitars

Mirco De Marchi: Keyboards

Sandro Bellemo: bass

Alessandro Casagrande: drums and percussion 

Pierluigi “Gigi” Campalto: recording and editing

Federico Pelle: mixing and mastering

Marzia Rocchi: cover and inside artwork

Antonio Zullo: graphic project

Recorded and edited at “Il Passo Studio” Campalto VE

Mixed and mastered at “Basament Studio” Vicenza VI

Produced by Ma.Ra.Cash Records

Distributed by Self Distribuzione Srl