Un’altra serata di
estrema qualità quella proposta dal Teatro
Govi di Genova il 22 ottobre, con l’intervento organizzativo della Black
Widows Records.
Di scena un bel po’ di
storia, con un abbinamento dai discreti contrasti, ma con elementi comuni molto
forti, essendo la musica progressiva il leitmotive.
Ad aprire il
concerto il Consorzio Acqua Potabile, che ha messo in
mostra la felice collaborazione con Alvaro Fella, elemento
rappresentativo dei Jumbo (tra pochi
giorni protagonisti di una reunion live, a Magenta, con tutti i membri
originali).
I CAP nascono nei primi anni ’70, ed è
quindi corretto considerarli artisti seminali quando si parla di prog italiano.
Di quella antica line up è presente solo Maurizio
Venegoni (tastiere e voce), ma tanto basta per poter dare nuova luce ad un
progetto costituito dalla sua esperienza e dalla nuova linfa portata in dote da
tanti giovani musicisti che contribuiscono oggi alla realizzazione del nuovo
lavoro (uscito su CD e vinile per BWR), “Coraggio
e Mistero”, lavoro di cui Fella è parte integrante.
Avevo già visto i
CAP dal vivo, nel maggio 2014, al FIM genovese, e anche in quella occasione la
partecipazione di Fella era stata significativa, nonostante seri problemi
fisici, ma anche in quell’occasione era emersa la grinta e la particolare
personalità di un musicista che, occorre ricordarlo, ha legami inattaccabili
con la città di Genova, avendo avuto la possibilità di anticipare la
performance dei Genesis (assieme agli Osanna), nel 1972, al Teatro Alcione.
Palco gremito (nove
gli elementi in gioco), con l’aggiunta in un brano dell’ospite a sorpresa, un
altro “Jumbo”, Sergio Conte.
Repertorio
mischiato, tra passato e presente, ma ciò che contava maggiormente era la
misura del sound, affiancata alla soddisfazione del proporre un nuovo disco.
L’importanza delle
liriche ha trovato la fermatura del cerchio attraverso trame molto varie,
virtuosismi personali e tutti gli stilemi del prog doc.
Coraggio e Mistero… ci vuole coraggio per continuare a proporre
una musica da sogno, che appare a volte come moto di moderni carbonari; ci vuole
coraggio per continuare ad usare la propria voce per urlare ciò che siamo stati
in tempi che vorremmo tornassero, e non solo per l'aspetto gioventù.
E il mistero sta nei
tanti miracoli che si sono moltiplicati, legati alla Musica, validi solo per chi li vive, forse, ma
sempre più naturali con il passare del tempo.
Tutto questo mi è
parso chiaro, nel corso del concerto, e ci sono stati attimi in cui le caselle
della memoria, quelle indicate da Fella in una canzone proposta, mi si sono
aperte, e sono entrato ancor più in sintonia con la musica che mi si parava
davanti e con gli attori che erano lì per regalarmela.
Il video a seguire, oltre a fornire i nomi della band, permette di riassumere il pensiero appena espresso.
Il video a seguire, oltre a fornire i nomi della band, permette di riassumere il pensiero appena espresso.
Coraggio e Mistero.
Ecco il legame ancora più forte con chi ha il compito di proseguire la serata.
Zuffanti conosce solo l’azione, il
lavoro, il mettere in pratica le idee musicali che sforna a getto continuo. Ma
le batoste ogni tanto arrivano e qui subentra il suo… coraggio quello della
reazione “pulita”, fatta di moltiplicazione dell’impegno e del coinvolgimento.
Avevo già visto Höstsonaten dal vivo, in
altro concerto genovese, ma è stata questa l’occasione per ascoltare in toto il
nuovo album Symphony #1:
Cupid & Psyche.
Performance strumentale che, oltre alla
presenza del geniale Luca Scherani -
principale collaboratore di Zuffanti nel progetto - e del fido drummer Paolo “Paolo” Tixi, ha visto un gran numero di musicisti “classici”
on stage - nove in totale - e la presenza del corpo di danza della Compagnia Teatrale Gli Amici di Jachy,
con le coreografie di Paola Grazzi.
Il mistero. Il mistero che si
nasconde dietro a idee chiare e spontanee cesellate dal “manipolatore musicale”
Scherani, che produce una lievitazione sonora che porta alla assoluta
complementarietà di intenti, tra i musicisti ma… non basta: chi ballava davanti
a noi non era elemento a sé stante, ma integrato perfettamente, facendo a volte
dimenticare che esiste nella realtà netta separazione tra i ruoli, realizzando un
tutt’uno che ha messo in scena storia, mitologia e pura cultura, determinata
dalla musica e dai sentimenti che LEI, solo LEI sa suscitare in modo così corposo.
Serata emozionante!
Anche in questo caso lascio al
video il compito di entrare nei dettagli della formazione on stage, e di proporre un esempio di ciò che ho provato
a sintetizzare con le parole.
Il pubblico c’è stato, ma non
certo adeguato alla portata dell’evento. Il tempo inquietante e il derby
della Lanterna non hanno certo aiutato, ma per poter godere a lungo della NOSTRA
musica live servirebbe maggior impegno e presenza, perché potrebbe arrivare il
giorno in cui il coraggio ed il mistero non cosituirebbero più ne spiegazione ne giustificazione. E a quel punto non ci resterebbe che il mea culpa!