domenica 30 ottobre 2016

The Shaggs: band inascoltabile, band immortale...


La peggiore band di tutti i tempi: l'incubo sonoro delle sorelle Wiggin da quasi mezzo secolo continua ad incantarci, ispirarci, stupirci e stuprarci come la prima volta. Definitivo sberleffo proto-avant-rock, sublime quanto involontario, profetico quanto goffo unico e irripetibile, a suo modo immortale”.
Francesco Pullè

The Shaggs è stato un gruppo musicale femminile statunitense formatosi a Fremont, New Hampshire, nel 1968. La band era composta dalle sorelle Dorothy "Dot" Wiggin (voce, chitarra), Betty Wiggin (voce, chitarra ritmica) e Helen Wiggin (batteria).
Il gruppo fu formato nel 1968 su insistenza del padre, Austin Wiggin, che credeva che sua madre avesse previsto l'ascesa della band verso il successo. L'unico album della band, Philosophy of the World, fu pubblicato nel 1969. L'album passò inosservato, ciò nonostante il gruppo continuò ad esistere come band locale di concerti dal vivo. Le Shaggs si sciolsero nel 1975, dopo la morte di Austin.
La band è nota ancora oggi per la sua inettitudine a suonare la musica rock in modo convenzionale, che ha portato alcuni critici a considerarle antesignane del lo-fi.
Le Shaggs sono attualmente classificate come una cult band di outsider music e hanno ricevuto elogi da artisti come Frank Zappa e Kurt Cobain.


L'idea primordiale della band The Shaggs venne alla madre di Austin Wiggin. Quando Austin era giovane, la madre gli predisse nel corso di una chiromanzia che avrebbe sposato una donna bionda, che avrebbe avuto tre figlie dopo che lei fosse morta, e che le sue figlie avrebbero formato una band. Le prime due predizioni si avverarono, così Austin decise di far avverare anche la terza. Ritirò le sue tre figlie da scuola, acquistò loro gli strumenti e fece seguire loro alcune lezioni di musica. Austin chiamò la band "The Shaggs" ("Le arruffate") a causa della capigliatura arruffata che andava di moda allora. Nel 1968, Austin fissò per le ragazze un concerto regolare il sabato sera nel municipio di Fremont, New Hampshire.
A proposito dell'album delle Shaggs Philosophy of the World Cub Koda ha scritto: "C'è innocenza in queste canzoni e le loro performance sono al tempo stesso affascinanti e inquietanti. Colpi di batteria spezzati, accordi senza direzione, canzoni che non sembrano avere una metrica ben precisa, suonate fuori tono, chitarre di qualità dozzinale... tutto questo contribuisce a creare dissonanza e bellezza, caos e quiete, portando ogni ascoltatore a riorganizzare le proprie precedenti nozioni sui rapporti fra talento, originalità e bravura. Non esiste un album in vostro possesso che suoni anche lontanamente simile a questo". Si dice che, durante le sessioni di registrazione, le Shaggs a volte smettessero di suonare sostenendo che una di loro aveva commesso un errore e che avevano bisogno di ricominciare, lasciando i tecnici del suono a chiedersi su cosa si basassero le ragazze per dire che c'era stato un errore.
L'uomo che aveva promesso di stampare 1000 copie di Philosophy of the World si dice che sia fuggito con 900 dischi e con i soldi del pagamento. Il resto delle copie furono distribuite a stazioni radio del New England, ma ottennero poca attenzione e i sogni di celebrità di Austin per le sue ragazze andarono delusi.
Ad un esame più attento, le Shaggs sembrano avere un coerente (ma altamente idiosincratico) approccio a melodia, armonia e ritmo. Nei testi delle loro canzoni usano strutture di versi altamente irregolari, enfatizzate da strutture melodiche che tipicamente assegnano una nota per sillaba.
Nel 1975, Austin Wiggin organizzò una seconda sessione di registrazione per le sue figlie, durante la quale il gruppo registrò diverse canzoni. Tuttavia, quando le sessioni si interruppero per un infarto di Austin, le Shaggs abbandonarono il progetto di registrazione e il gruppo si sciolse.

Riscoperta

Nel 1980, Terry Adams e Tom Ardolino, della band NRBQ, che possedevano una copia originale dell'album ed erano fans della band, convinsero la Rounder Records a pubblicare di nuovo Philosophy of the World. Dopo la pubblicazione dell'LP, la rivista di musica Rolling Stone rese onore alle Shaggs definendole "Il ritorno dell'anno". Adams e Ardolino pubblicarono le canzoni non presenti nell'album del 1969 nell'LP del 1982 Shaggs' Own Thing. Nel 1988 Dorothy Wiggin riscoprì l'album Philosophy of the World nel suo scantinato e fece in modo che nel 1999 fosse ristampato in CD.
Il 20 e 21 novembre 1999, gli NRBQ celebrarono il trentesimo anniversario delle Shaggs con due concerti a New York City, ai quali parteciparono anche le Shaggs. Helen, che in quegli anni soffriva di depressione, rifiutò di esibirsi, così Ardolino suonò la batteria al suo posto.


Nel 2001 la Animal World Records pubblicò una compilation chiamata Better Than Beatles, una compilation di artisti vari che suonano le canzoni delle Shaggs.
Helen Wiggin morì nel 2006. La vedova di Austin Wiggin, Annie Wiggin, morì nel 2005.

Membri

·         Dorothy "Dot" Wiggin - voce, chitarra (1968 - 1975, 1999)
·         Betty Wiggin - chitarra, voce (1968 - 1975, 1999)
·         Helen Wiggin - batteria (1968 - 1975)
·         Rachel Wiggin - basso elettrico (1969 - 1975)
·         Tom Ardolino - batteria (1999)

A proposito della band…

"Queste ragazze non avevano alcun tipo di riferimento, non sapevano cosa stavano facendo, e dunque avevano dovuto riscrivere da zero la musica pop: le progressioni di accordi erano del tutto inaudite, la chitarra seguiva la stralunata e improbabile melodia della voce, mentre la batteria raramente suonava un colpo a tempo - quasi programmaticamente, si sarebbe detto. Si trattava di un accumulo di note mai sentito, privo di sovrastrutture, infantile e libero da qualsiasi regola. La musica di chi era stato costretto a inventarsi una sua musica".


"... la vera sorpresa era che un album del genere potesse esistere: molti musicisti rimasero sinceramente affascinati dalla musica delle sorelle Wiggin, perchè si trattava dell'espressione senza filtri di ciò che era nelle loro teste mentre venivano forzate a suonare. Niente ammiccamenti a un possibile pubblico, niente fronzoli, nessun utilizzo di modalità stilistiche già conosciute, tantomeno virtuosisimi. Pura musica, e basta".

A proposito dell'album...


"Se volete cimentarvi nell'ascolto del disco (sono solo 32 minuti della vostra vita, vale la pena tentare), innanzitutto allontanatevi da personaggi indiscreti che potrebbero non comprendere, e interrompere sgarbatamente il flusso del vostro trip; ricordate di lasciare dietro di voi ogni idea di canzone tradizionale, preparatevi a cadere in una sorta di trance musicale catatonica dopo il primo paio di pezzi... e con il tipo giusto di orecchi (e di cuore) potrete apprezzare l'incredibile opportunità di entrare nella mente di tre ragazze rinchiuse in un mondo alienante, che suonavano per assecondare le ossessioni di loro padre, e che nella musica hanno creato qualcosa di completamente inedito”.