Per il secondo anno consecutivo il mese di settembre vede realizzare
la commemorazione di una band seminale italiana, scomparsa per tre quarti, se
si fa riferimento al gruppo che portò al rilascio dei primi due album. Parlo
dei The Trip,
nati in terra inglese, ma cresciuti in un punto particolare della Liguria,
grazie al savonese Joe Vescovi, a Wegg Andersen, a Billy Gray e a Pino Sinnone.
Poco utile in questo contesto ripercorrere la storia della
band - peraltro conosciuta dagli appassionati del genere -, meglio privilegiare il racconto della serata.
Pini Sinnone, il batterista, ha raccolto l’eredità del gruppo
e mantiene vivo il ricordo nel modo migliore possibile, suonando e riproponendo
la musica attraverso i live, ogni volta che nasce un’occasione.
Il 3 settembre
tocca a Cisano sul Neva, esattamente
come un anno fa, e il motivo è chiarissimo: fu proprio in questo paese, nell’entroterra
albenganese, che i quattro musicisti crearono parte della loro discografia, e in
questi luoghi nessuno li ha dimenticati.
Nemmeno l’amministrazione comunale che, seppur giovane, e
quindi lontana da quei tempi gloriosi, si prodiga nell’alimentare il mito dei
Trip, residenti illustri di tempi passati.
La piazzetta di Cisano è caratteristica, e l’acustica
naturale gioca a favore del fonico, Alessandro
Mazzitelli, sempre presente in queste occasioni.
Per l’occasione la manifestazione ha assunto il nome di Vescovi Day-Concerto in memoria di Joe Billy e Wegg.
Se lo scorso anno erano di scena i The New Trip, in questa occasione troviamo on stage i The Trip di Pino “CARONTE”
Sinnone, evoluzione del progetto precedente, che vede come punto in
comune il chitarrista Tony Scantamburlo
e il vocalist Andrea Ranfa.
Alle tastiere una rivelazione, il giovane Filippo Delmastro, mentre è assente il
nuovo bassista titolare, sostituito nell’occasione da Giuseppe Terribile, de Il Cerchi D’Oro, mente Gino Terribile interviene nei cori e si siede dietro alle pelli per
la proposizione di una cover dei Procol Harum.
A seguire è visibile la “scaletta”, da dove si desume un
pescaggio nella produzione musicale iniziale dei Trip, con l’aggiunta di alcuni
tributi, come “Fortuna”, particolarmente
amata da Vescovi, o “You Keep Me Hangin’
On”, brano portato al successo dai Vanilla Fudge, la band che, secondo Joe,
ha dato il via al movimento progressivo.
Visti gli ospiti e la recente costituzione dei Trip, era
difficile immaginare un buon amalgama, raggiungibile solo dopo consistenti
sessioni di prove e numerosi live, e invece il concerto ha pienamente
soddisfatto il pubblico presente, che ha apprezzato una performance non certo
priva di spunti di miglioramento, ma sicuramente dignitosa e a tratti
coinvolgente.
Musicisti professionali, con aggiunta di talento puro e
umiltà da palco, elementi che emergono ripensando alle parti solistiche di
Scantamburlo, alle estensioni vocali di Ranfa, alla capacità di entrare nel
gruppo dei gemelli Terribile, alla forza aggregativa di Delmastro, il musicista
con il compito più gravoso - anche dal punto di vista emozionale -, quello di
sostituire un certo Joe Vescovi, il genio compositivo e tastieristico dei Trip.
Ma tutto riesce bene, e il collante, Pino Sinnone, mette da
parte i molti anni di inattività e prende in mano un pugno di (più) giovani e
prova a condurli verso una riva sicura, quella in cui la musica e gli amici non
si possono dimenticare, perché sempre presenti, al di là dell’impossibilità
fisica.
Un pensiero del sindaco e dei suoi collaboratori è rivolto
anche ai meno fortunati, e le eventuali donazioni dei presenti prenderanno la
via della solidarietà, quella che conduce nelle terre dell’ultimo terremoto.
L’ultima immagine che mi porto dietro è quella che viene
rilanciata dallo schermo sul palco: le vicende dei Trip anni ’70 scorrono in
continuo, e appaiono temporalmente lontanissime, collocate in un’era per tanti
sconosciuta, ma per molti versi più serena, e sicuramente carica di musica
importante. Pino Sinnone, con la sua opera fornisce l’opportunità di alimentare
un fuoco che, in presenza di premature dipartite, rischia di affievolirsi, e l’attività
concertistica è l’unico combustibile in grado mantenere il contatto stretto con
gli appassionati di musica.
A onor di cronaca un Vescovi era presente, Bruno, il fratello di Joe, sempre sul pezzo in queste occasioni: ah... quante ne ha viste lui a Cisano, quando i Trip vivevano e provavano a Villa Rosso!
A onor di cronaca un Vescovi era presente, Bruno, il fratello di Joe, sempre sul pezzo in queste occasioni: ah... quante ne ha viste lui a Cisano, quando i Trip vivevano e provavano a Villa Rosso!