DELSACELESTE – “LE ORME
DEI MIEI PASSI”
IN CD E DIGITALE DA NEW
MODEL LABEL
Dopo un paio di anni ritrovo una nuova proposta di Delsaceleste, all’anagrafe
Marco Del Santo, cantautore milanese da anni attivo sulla scena musicale
indipendente.
Analogamente a quanto avvenuto nella precedente occasione, quando venne
rilasciato “ La Fabbrica dei Ricordi”,
Delsaceleste rimarca e rafforza un metodo espositivo che non appartiene alla
tradizione del cantautorato, quel legare i vari passi del percorso attraverso
una salda connessione che stabilisce una logica comune, ciò che nella musica
progressiva era noto come concept album.
Le arti e i talenti personali consentono di spaziare ed esprimere ogni
tipo di sentimento, ma questa assoluta libertà richiede a volte un grande
sforzo di comprensione da parte di chi riceve, perché l’ermetismo che spesso
accompagna le opere intellettuali, o pseudo tali, è messo in campo privo di una chiave di
lettura, fatto potenzialmente stimolante che può condurre ad una buona interattività,
ma talvolta frustrante. Non è questo il caso.
L’album appena uscito si intitola “Le Orme Dei Miei Passi” e, come indicato nel comunicato stampa ufficiale…“… affonda le sue radici nell'esperienza vissuta da Marco in Australia, a Geelong,
nello stato del Victoria, a cui sono liberamente ispirate le canzoni e il
racconto annesso, scritto con Fabio Testa, alias Giovanni Fugazza, è illustrato
da Jacopo Silvestri. La traumatica rottura di una relazione diviene per il
protagonista punto di partenza di un percorso verso una nuova e più matura
conoscenza e riscoperta di sé, vissuta all'interno di scenari ignoti,
affascinanti e sterminati, in cui lasciarsi trasportare, smarrirsi e ritrovarsi”.
Una storia da leggere, vedere e ascoltare attraverso il “materiale”
inserito nel sito ufficiale, spazio in cui è possibile seguire l’evoluzione di
illustrazioni di forte impatto su cui si sviluppa il racconto. La modalità di
ascolto che suggerisco è proprio questa, far scorrere la musica usufruendo di
tutti i contributi a disposizione, per potersi calare in modo profondo in una
storia abbastanza comune, vista con altri occhi, ma di cui è facile prendere
possesso, immedesimandosi e disegnando in anticipo possibili soluzioni:
Sono un acceso sostenitore dell’unione
delle arti, e mi pare questo un esempio significativo di come una lirica - ed una
storia - possa incontrare l’immagine con il suggello del commento musicale, che
rende il tutto più della somma delle parti, e credo che questo sforzo di Del Santo
e della sua squadra sia proprio orientato verso la fusione di più elementi che contribuiscono a dare una
visione finale, dall’alto, che sa di completezza e che mi ha portato a fine
ascolto/lettura/visione a ritenermi soddisfatto per la sensazione positiva di
vedersi chiudere un cerchio, situazione di cui, credo, tutti abbisognano nel
quotidiano.
Dal punto di vista prettamente
musicale il disco presenta una buona varietà di situazioni, fatto di per sé collegato
al cambio di stati d’animo, di spazio e di tempo.
Chitarra e voce - ma non solo - e
il tipico tratto cantautorale (Ombre, Le Orme
dei miei Passi, Titoli di Coda) viene affiancato da
trame spiccatamente rock (Soltanto Polvere) con spruzzate di beat (Spazi immensi), di Sudamerica (Dolce Solitudine) e di situazioni classicheggianti
(Pensieri in Volo).
Undici tracce per raccontare un
momento di vita, che grazie all’incisione sulla pietra rimarrà per sempre,
eterno come i sentimenti che lo hanno determinato.
Un ‘altra perla di Delsaceleste.