Aldo
Tagliapietra e Andrea Bassato in concerto
nuovo
spettacolo
Il 16 febbraio
il Teatro Don Bosco di Savona ospiterà il
concerto di Aldo
Tagliapietra e Andrea
Bassato.
Ho approfittato dell’occasione per porre ad Aldo
alcune domande, e le sue risposte dipingono un uomo propositivo e voglioso di
portare avanti progetti di qualità, circondato dalla sua famiglia, dagli amici,
e da persone che condividono la stessa filosofia di vita.
Il suo essere artista non si può mettere in
discussione, ma per chi ha avuto l’occasione di conoscerlo personalmente ciò
che colpisce è la sua serenità e il suo essere in pace con il mondo, stato d’animo
che riesce a trasferire con estrema facilità. Ed è per questa sua peculiarità
che la dimensione acustica, come lui stesso dice nell’intervista a seguire, è
quella più significativa in quanto capace di mettere in diretto contatto l’uomo
col suo pubblico.
Ma leggiamo il suo pensiero.
Ho sentito parlare di un nuovo set live, che ripropone FELONA e
SORONA a distanza di 40 anni, con la presenza di
David Jackson. Mi racconti qualche dettaglio?
40 anni fa Peter Hammil
aveva proposto di inserire delle parti di sax (di David Jackson appunto) nella
versione inglese di “Felona e Sorona” (“Felona and Sorona” che uscì per
l’etichetta Charisma) e a cui lui stava lavorando per i testi. Fu chiamato Dave
che suonò quelle parti ma non furono poi utilizzate per vari motivi, il primo
tra tutti che la versione inglese sarebbe così diventata qualcosa di troppo
diverso dal “Felona e Sorona” italiano, con un sound meno Orme e più Van Der
Graaf Generator. Nel corso degli ultimi anni ho suonato spesso con Dave e si è
parlato più volte di poter realizzare dal vivo quella versione inedita. Mi è
sembrato una buona idea per celebrare quest’anno il 40° anniversario di “Felona
e Sorona” proporre l’esecuzione integrale di questa versione mai sentita prima,
mantenendo però i testi della originale italiana.
Mi pare sia prevista anche
l’uscita di un tuo nuovo album. Di cosa si tratta?
Ti confermo che sto
lavorando al mio nuovo album che uscirà tra aprile e maggio, e che si potrà
ascoltare nella prima parte di questo nuovo spettacolo. Il nuovo lavoro è di
gusto più progressivo rispetto a “Nella pietra e nel vento”.
E’ una suite. L’ispirazione nasce per la celebrazione del 40° Anniversario di “Felona e Sorona”. Il titolo non lo anticipo perché potrebbe
cambiare ancora qualcosa prima dell’uscita. Per la copertina invece ti posso
già dire che ho riconfermato l’amico Paul Whitehead con un quadro dipinto
apposta per questo disco.
E’ da poco uscito “Nella pietra
e nel vento”. Come si trova l’equilibrio tra la voglia di creare materiale
nuovo ed i costi elevati per produrlo?
Per questo nuovo disco
come per il precedente ho scelto la strada dell’autoproduzione con
Distribuzione Self e Promozione Clamore. Preferisco investire di tasca mia così
la maggior parte del guadagno dalla vendita del disco rientra nella stessa
tasca. Questo, pur su piccoli numeri, consente di sostenere i costi di una
produzione di qualità e avere un guadagno adeguato per la creazione dell’opera.
Sei anche in tour con Andrea
Bassato: che tipo di spettacolo mettete in scena?
Da sempre cerco di
affiancare allo spettacolo in elettrico il live in acustico, che è la
dimensione in cui mi diverto di più. Mi piace il contatto con il pubblico e il
set acustico mi consente di interagire di più con chi mi viene ad ascoltare.
Quest’anno propongo questa formula insieme ad Andrea Bassato con il quale
abbiamo condiviso dieci anni di Orme. Ci siamo divertiti anche a rispolverare
qualche vecchia canzone che non era mai stata eseguita dal vivo.
E’ appena uscito il progetto
de La Maschera di Cera che propone una sorta di proseguimento di Felona e
Sorona, con una ipotetica chiusura del cerchio. Hai avuto occasione di
sentirlo? Che cosa ti ha suscitato il fatto che qualcuno lo abbia voluto far
rivivere?
No, non l’ho ancora
sentito. Mi fa piacere che “Felona e Sorona” abbia ispirato altri musicisti.
Sei molto attivo
musicalmente parlando, hai molti progetti e voglia di portarli avanti in
parallelo. Quanto ti è stato di aiuto circondarti di baldi giovani come Andrea
De Nardi e Matteo Ballarin?
Pensa … sono 50 anni
che scrivo canzoni. Ho iniziato nel 1963 vincendo un festival per cantautori a
Venezia. E la vena creativa non accenna a diminuire anzi… (ride). Avere uno
scambio con questi giovani è un grande stimolo, ed un grande piacere, poiché
oltre ad essere dei bravi musicisti sono anche delle persone a me affini,
condizione necessaria per poter fare della buona musica insieme e portare
avanti dei progetti.
E’ passato molto tempo,
tante le diatribe tra voi ex ORME. Cosa resta nei tuoi ricordi di bello e
incancellabile… la musica e poi?
Le Orme degli anni
Settanta… “tutti per uno, uno per tutti”… sono un
bel ricordo che rimarrà incancellabile, ricordo a cui sono molto legato ed è
l’unico in cui voglio ricordare il gruppo al quale tanto ho dato e dal quale ho
tanto ricevuto.
Il nuovo spettacolo di Aldo
Tagliapietra - la leggendaria voce delle Orme - in
duetto con Andrea Bassato - anche
lui ex Orme - ha debuttato lo scorso 8 dicembre al Teatrino Zero in provincia
di Venezia. Un concerto che ha letteralmente incantato il pubblico presente con
la preziosa esecuzione di stupende canzoni interpretate con grande maestria.
Qualche brano dalla produzione solista di Tagliapietra e molti grandi successi
dal repertorio Orme. Da segnalare in scaletta molti brani tratti dagli album
delle Orme da sempre poco eseguiti dal vivo, delle vere “rarità”.
Una trentina di brani per
due ore di concerto che mixa eleganza e
qualità.
I due musicisti, dopo
aver suonato insieme dal 1997 al 2007 nel gruppo Le Orme (gli anni delle produzioni
discografiche Elementi e L’Infinito e del DVD Live in Pennsylvania), in questi anni hanno
sempre trovato il modo di collaborare e finalmente hanno deciso di condividere
nuovamente un palco ed esibirsi in duo con un progetto che vede la
caratteristica voce di Aldo Tagliapietra accompagnata dalla chitarra e dal
piano, in una suggestiva esecuzione in cui i due alternano anche il violino e
il sitar.
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