Da pochi
giorni è uscita la seconda compilation (doppia) realizzata dall’etichetta
Toten Schwan, con un alto livello musicale legato al mondo
underground italiano, e sabato 13 ottobre verrà festeggiato l’anno di attività da parte dell’associazione,
con la realizzazione del ROCK LIVE INDEPENDENT, un festival che avrà luogo a La Spezia che
raccoglierà nove band della scena indi.
Davide Rossi, intraprendente e innovativo amante della musica, e “conduttore”
principe del progetto, ha risposto ad alcune domande, raccontando qualcosa in
più sulla sua attività, gestita in team, ma guidata in prima persona.
L’INTERVISTA
Come nasce l’idea di
realizzare la tua etichetta discografica, la Toten
Schwan?
Toten Schwan nasce circa un anno fa
dalla mia idea di autoprodurre come scelta, dribblando le etichette che con la
scusa dell’indipendenza lucrano sui gruppi invece di puntare sulla loro musica.
E’ un concetto figlio della frequentazione dei centri sociali che ha
contraddistinto la mia gioventù. Nel 2000 , con i GLUCK, rifiutammo un
contratto SONY music rimanendo per scelta nell’autoproduzione, a nostro avviso
una scelta di vita, per non vendersi al commerciale, al prodotto su vasta
scala, la differenza tra una merendina industriale perfetta ed una fetta di
torta di mele della nonna. In più tentiamo con difficoltà di applicare i
concetti dell’autodistribuzione, dell’autogestione in stile comune hippy degli
anni settanta e dell’unione come forza.
Tutto questo si è sviluppato nella nostra associazione, utopistica , ma ancora
viva, almeno per ora.
Quali
sono le maggiori difficoltà che hai trovato lungo il cammino?
Sicuramente il dover vincere la tendenza
all’inattività delle persone, abituate a pagare per avere qualsiasi tipo di
servizio, il booking, la distribuzione, la grafica, la tipografia etc.,
secondariamente l’egoismo, che porta a guardare solo al proprio senza voler
fare per gli altri, concetto che poi è un po’ la chiave di volta della
struttura Toten Schwan.
So
che tu hai un’altra attività. Hai mai pensato seriamente a trasformare la tua
passione in lavoro?
No. Un lavoro implica un guadagno e il
guadagno non rientra negli obiettivi dell’associazione da noi creata. In
effetti per me l’etichetta nasce come hobby, anche se di fatto è un secondo
lavoro (in perdita n.d.s.) , io lavoro come operaio in un cantiere navale, ed
anche gli altri membri fanno parte della working class operaia.
Come
è costituita Toten Schwan… quanti siete? Esista una precisa suddivisione dei
compiti?
Nasciamo come associazione culturale
no-profit, con un nostro statuto. Di fatto personalmente svolgo la maggior
parte delle attività, coadiuvato alla Spezia da Luca, a Genova da Mirko e
Simone, in più ho un tecnico computer ,Max, un aiuto logistico per grafica e
tipografia da Andrea Thunder e gestionale da parte di Mary. Per le decisioni in
genere si mette al voto.
Come
giudichi l’attuale situazione musicale dal punto di vista del puro talento?
Ottima, penso che la crisi globale stia
costituendo non solo per la musica, ma per tutta l’arte, una forza motrice
spaventosa, che però deve ancora trovare quel connotato comune per essere
definita nel suo insieme, un po’ come è successo in Inghilterra per il punk
alla fine degli anni sessanta o per il grunge negli Stati Uniti nei ’90. Penso
che sia una sorta di gigante senza forma, complice anche la globalizzazione ed
internet.
Cosa
significa per te avere la possibilità di utilizzare uno strumento come
internet? Puoi fare un bilancio tra elementi positivi e negativi?
E’ lo specchio dei nostri giorni. Il Satana
in sistema binario. Comunque offre una potenzialità enorme, penso ad esempio al
fatto che siamo seguiti all’estero, soprattutto negli USA ed in Germania,
grazie ad internet e grazie ad internet esistiamo così come siamo. Penso se
avessi avuto quest’arma negli anni 80 e 90! Alcune mie demo hanno fatto il giro
del mondo con il sistema degli International Retry Coupon e
dell’autodistibuzione dei flyers… molto dispendioso a livello economico e di
energie! Il rischio con internet è comunque quello di cadere nel “troppo”, che
è un po’ come dire “niente”, mi spiego meglio, troppa musica disponibile da
scaricare uguale poca musica effettivamente ascoltata. Ai miei tempi si
comprava un vinile al mese e si frustava il giradischi… e l’offerta del negozio
era limitata, è per questo che potevano coesistere nella propria collezione
Genesis e Metallica, mentre oggi conosco persone fossilizzate nel solito
genere, con hard disk stipati di centinaia di band identiche.
Il
13 ottobre a Spezia avete organizzato un festival. Me ne puoi parlare?
Il ROCK LIVE INDEPENDENT, è così che sia
chiama il nostro festival, vuole celebrare il primo compleanno
dell’associazione; per l’occasione presenteremo la compilazione TWO e
suoneranno live nove bands provenienti da La Spezia, Genova, Imperia, Prato,
Livorno, Carpi e Modena, tutte inserite nella compilazione a parte GINEVRA, una
appena diciottenne cantautrice punk genovese, appena scoperta da Toten Schwan,
che rappresenta il futuro dell’etichetta. Chiaramente ingresso gratuito, in
quanto per concetto secondo noi la musica come tutta l’arte deve essere gratis.
In più questa manifestazione rappresenta un duro banco di prova e si prefiggerà
tre ambiziosi obiettivi da superare, che per scaramanzia scelgo di non dirti.
Mi
racconti qualcosa della compilation underground distribuita in questi giorni da Toten Schwan?
E’ la festa del numero due. Si apre
l’anno due di Toten SchwanRecords, così festeggiamo con TWO, la seconda
compilazione contenente due cd. Le grafiche sono basate sulle fotografie del
grande talento genovese Riccardo Giorgio Botta, a mio giudizio splendide. Hanno
partecipato alle selezioni ottantotto compagini da tutta Italia e dall’estero, vagliate
da dieci selezionatori e sono passate in ventisette. Rispetto alla prima
compilazione la vocazione è più indie e meno sperimentale, ci sono veramente
moltissime chicche, come ad esempio l’unico pezzo ufficialmente pubblicato dei
genovesi Vicious (grande band appena scioltasi), un pezzo dei Sex like an-X,
fantomatica formazione a metà tra Seattle e Sarzana, che fece un solo live (da
cui è preso il brano) e poi si sciolse; ma anche tante inedite e band già
affermate nell’underground nostrano come i romani Citizen Kane ed i campani
Aged Teen. Nel complesso un riassunto in pillole del 2012, l’anno della fine
del mondo programmata, della primavera araba, della crisi globale. La
compilazione presenta un intro ed un outro a tema per ogni cd, e viene venduta
low price con un ricco booklet a soli 7 euro.
Mi dai
un tuo giudizio critico sul businnes che gira in questo momento attorno alla
musica?
Che dire… una parola
per tutte… REPULSIONE
Prova
a sognare e a immaginare la tua etichetta discografica tra cinque anni.
Difficile dirlo. Come ho scritto sul
“chi siamo” del nostro sito www.totenschwan.altervista.org
, Toten è un progetto a termine, che sarà quando fallirà oppure quando
l’associazione (che è ad oggi un insieme di 400 persone) , non avrà più ragione
di esistere perché le persone che raccoglie avranno imparato ad autogestirsi
INSIEME con successo. Per cui spero che tra cinque anni Toten non esista più,
oppure che sia mutata in una sorta di simbolo clandestino anti-sistema da
seguire per dare lo stimolo a percorrere la via dell’autoproduzione totale
nella consapevolezza della propria forza; un po’ come funzionava per il simbolo
del film “l’esercito delle dodici scimmie”… beh, forse mi sono un po’ lasciato
andare con la fantasia, comunque spero solo che quello che facciamo sia di
esempio per tante altre persone, sarebbe già grande.
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