EPO
plays
KING
CRIMSON
IN
THE COURT OF THE CRIMSON KING
and other tales
Con l'album "In The Court Of Crimson King" iniziò ufficialmente la musica progressive.
Electric Progressive
Orchestra presenta un progetto ambizioso che viene sviscerato nelle righe a seguire,
attraverso l’intervista e la presentazione ufficiale.
L’INTERVISTA
Il progetto EPO, nato
negli anni ’70, si è fermato per lungo
tempo per riprendere solo un anno fa. Che cosa vi è accaduto, musicalmente
parlando, in una “vacanza” di trent’anni?
La metà degli anni settanta vede il declino del Progressive e l'avanzare di
un genere agli antipodi e cioè il Punk: nel mondo giovanile quella musica
meravigliosamente complicata venne sostituita con un rozzo succedersi di bicordi su cui venivano urlati monosillabi.
Il mondo stava cambiando... in peggio.
Di lì a poco tutti i grandi gruppi prog cominciarono ad andare in letargo e
chi non lo fece si trasformò con compromessi spesso imbarazzanti.
In questo contesto gli EPO si sciolgono.
Venendo a mancare il progressive mi sono dedicato all'altra mia grande
passione musicale e cioè il jazz: ho frequentato i corsi di Siena Jazz e di
Ravenna Jazz, ho frequentato corsi con tanti grandi musicisti come John
Scofield, John Abercrombie, Pat Martino, Robben Ford, Mike Stern.
Ho fondato diverse formazioni tra cui i “Coalition” con cui ho suonato
avendo come ospiti tanti nomi del jazz come Ares Tavolazzi, Mauro Grossi, Ian
Carr, Pietro Tonolo , Karl Potter.
Ho organizzato seminari con Tommaso Lama, Franco D’Andrea e Franco Mussida
con cui ho avuto il piacere di fare un concerto.
Ho iniziato l' attività di insegnante di chitarra, che tuttora svolgo, in
varie scuole della Toscana.
Ho cominciato ad organizzare festival che hanno come scelta di genere il
jazz ed il progressive, come “Beat”, “Summerbeat” e ”Bolgheri Jazz”.
Massimo Cappagli con lo scioglimento del gruppo si è dedicato a tempo pieno
alla sua attività di grafico, riprendendo quella di musicista con la
ricostituzione del gruppo.
Vorrei ricordare che il gruppo è completato dal batterista Ettore Fancelli,
già collaboratore degli EPO in passato e da tre nuovi componenti e cioè Lorenzo
Del Ghianda alle tastiere, Alessio Mattolini alla voce e Alessandro Riccucci al
sax e flauto.
Pur mantenendo lo stesso
acronimo avete modificato il nome del gruppo: ci sono motivazioni legate alla
vostra personale evoluzione musicale?
Al tempo i nomi dei gruppi erano spesso delle sigle (Banco del Mutuo
Soccorso, Premiata Forneria Marconi ecc.) era quindi normale un nome del
genere.
Il nome di Electric Progressive Orchestra ci sembrava più esaustivo e
adatto ad un progetto che prevede musica di altri.
Nel caso di un progetto di musica originale non è detto che non venga usato
il nome originale.
Tra i tanti possibili
amori targati anni ’70, che cosa hanno in più i King Crimson?
1. Robert Fripp.
2. Grande coerenza ed onestà musicale.
3. Assenza di compromessi.
4. Sono stati un modello per tutti.
Mi hai raccontato di aver
conosciuto personalmente Robert Fripp e di aver passato con lui lungo tempo in
occasione di stage musicali. Le leggende sul personaggio e sul suo carattere si
sprecano. Mi racconti le tue impressioni, sia rivolte all’aspetto tecnico che a
quello umano?
Riguardo all'aspetto tecnico tutti sanno che Fripp è dotato di una grande
tecnica, ma vi assicuro che c'è molto di più di quanto si possa immaginare.
È la persona con il più alto grado di disciplina e di cura del particolare
che abbia mai incontrato, una ricerca della perfezione mai fine a se stessa.
Gli aneddoti su quei giorni si sprecherebbero.
Il corso prevedeva una vita in comune con la possibilità o opportunità di
svolgere attività umili apparentemente
non inerenti alla musica, come lavare i piatti.
Alle cinque del mattino Fripp entrava nelle camerate e ci svegliava con
degli arpeggi sulla sua ovation acustica.
Poco tempo per vestirci e lavarci dopodiché ci portava a fare un’ ora di
meditazione.
Al corso usavamo la nuova accordatura ideata da Fripp e chiamata “New
Standard Tuning” (dalle corde basse CGDAEG).
Alla domanda del come gli fosse venuta in mente questa accordatura Fripp
rispose che gli era apparsa da sinistra verso destra mentre faceva la doccia.
Dopo il pranzo, rigorosamente vegetariano come gli altri pasti sempre
preparati dagli allievi anziani, c'era la possibilità di un colloquio privato
con Robert durante il quale si poteva affrontare ogni argomento, musicale e
non.
Non ho perso un appuntamento.
Fripp è dotato di un umorismo molto inglese: una volta entrando nella sua
stanza dissi " Posso entrare?" e lui mi rispose " L'hai già
fatto".
Ho sempre nelle memoria un
concerto dei King Crimson a cui partecipai da adolescente, ad inizio anni ’70.
Ricordo una partenza lenta, ed un’esplosione dopo il terzo brano, Easy Money. Come sono gli EPO dal vivo?
Cerchiamo di lasciare parlare la musica, poche le parole di presentazione,
cerchiamo di catturare l'attenzione del pubblico con una scaletta varia e con
repentini cambi di atmosfera.
Quando suoniamo musica di altri cerchiamo di riproporla identica
trascrivendo anche gli assoli improvvisati.
Quando invece facciamo musica nostra diamo grande spazio
all'improvvisazione ed ogni brano non è mai lo stesso due volte.
Il vostro progetto è
ambizioso, perché l’obiettivo è quello di riproporre integralmente e fedelmente
“In The Court Of Crimson King”,
ovvero il primo atto della musica prog. Che tipo di soddisfazione provate? Non
pensate sia una bella responsabilità?
È come toccare qualcosa di sacro, ci rendiamo conto di esserci presi un
bell'impegno ed una grande responsabilità,
ma la prima volta che lo abbiamo suonato integralmente eravamo
tutti visibilmente commossi.
Inoltre far conoscere alle nuove generazioni questo tipo di musica ci dà
una motivazione in più.
Quali sono le maggiori
difficoltà tecniche che si riscontrano quando si ripropone la musica dei K.G?
Prima di tutto le dinamiche poiché da questo punto di vista suonare male i
King Crimson è molto a facile.
A parte la difficoltà tecnica inerente a frasi veloci, cambi tempo,
improvvisazioni non propriamente consonanti di brani (come 21st Century
Schizoid Man), anche brani apparente semplici se non affrontati con
l'intenzione giusta non rendono e perdono la loro forza.
C'è molto da scavare nei brani dei King Crimson: anche laddove sembra non
ci sia nulla di particolare scopriamo ad attento esame che invece vi è un
sofisticato arrangiamento che fa la differenza.
Il dettaglio in questa musica è fondamentale.
C'è una densità musicale sorprendente.
Nel vostro set live c’è
spazio anche per altri semi degli anni ’70, come quelli di YES e PFM. Esiste nel panorama attuale
qualcosa che si avvicina a quella musica?
No, ma a differenza di qualche tempo fa mi sembra che si inizino ad
intravedere dei segnali di speranza in questo senso.
E’ prevista una
registrazione in studio del vostro lavoro?
Nel prossimo inverno registreremo un cd di musiche originali.
Prova ad aprire il libro
dei desideri e dimmi cosa vorreste vi accadesse, musicalmente parlando, entro
il 2015.
Niente di eclatante spero che il progetto sia apprezzato e ci porti a
suonare più a lungo e più spesso possibile anche all’estero, magari anche con
una nostra proposta originale.
Tra i mie progetti nel cassetto c’è anche un repertorio
di brani prog arrangiati in chiave jazzistica.
L'opera
Nel 1969 il
gruppo inglese King Crimson guidato
dal chitarrista Robert Fripp
presenta al mondo In The Court Of The
Crimson King un’opera destinata a lasciare un segno indelebile nella storia
della musica.
Questo primo
album del gruppo è considerato il manifesto di quell'affascinante genere musicale
denominato Progressive dove tutti i
linguaggi musicali quali il rock, il jazz, la
musica classica, quella popolare e la sperimentazione si fondono in una
musica totale.
In The Court Of The Crimson King è un opera
d'arte senza tempo ed una pietra di
paragone per ogni progetto di musica contemporanea di qualità.
È un disco
perfetto con intuizioni musicali ancora oggi all'avanguardia e con testi che
sono pura poesia o come nel caso di 21st
Century Schizoid Man una buia profezia sui nostri giorni, profezia che
purtroppo si è avverata visto che non ci sono dubbi sul fatto che stiamo
vivendo in un mondo dominato da pazzia e stupidità.
EPO
Il gruppo EPO (Esatta Pressione Olio) nasce
nel 1974 e si caratterizza subito per la scelta di un repertorio composto esclusivamente
da brani originali con i quali viene sperimentata una musica totale di chiara
estrazione crimsoniana.
Verso la fine
degli anni settanta il gruppo si scioglie dopo anni di intensa attività
concertistica molto apprezzata da pubblico e critici musicali.
Alla fine del
2011 il gruppo si riforma ad opera dei due membri fondatori: il chitarrista Corrado Rossetti che nel frattempo
oltre a specializzarsi nel genere progressive e frequentare i corsi di Robert Fripp che ritiene da sempre il
suo maestro, ha maturato
una
lunga serie di attività sia come docente di chitarra e musica di insieme, sia
come musicista jazz con diverse formazioni a suo nome ed il bassista Massimo Cappagli.
Completano la
nuova formazione il batterista Ettore
Fancelli, già collaboratore in passato del gruppo, il tastierista Lorenzo Del Ghianda, il cantante Alessio Mattolini ed il
flautista/sassofonista Alessandro
Riccucci.
Il significato
dell’acronimo EPO è stato
trasformato in Electric Progressive
Orchestra.
Il
progetto
Affrontare la
messa in opera di In The Court Of The
Crimson King richiede un grande impegno ed una buona dose di coraggio,
questo sia per la difficoltà tecnica dal punto di vista strumentale sia per la
sensazione di toccare qualcosa di sacro.
Questo progetto
propone integralmente il primo disco in studio dei King Crimson con una lettura assolutamente fedele all'originale sia
nella scrittura musicale che nelle sonorità.
Un progetto
affrontato con grande rispetto e devozione che ha come obiettivo la diffusione
della musica dei King Crimson e del Progressive in generale.
Il concerto,
oltre alla suddetta opera, prevede degli estratti da altri album dei King Crimson, da Fragile degli Yes e da Per un amico della PFM e brani originali.