Pubblico oggi parte di una tesi di Alessandro Di Maio.
Incuriosito dall’interesse di un giovane per la
musica immortale dei Pink Floyd, ho a
lui posto alcune domande.
Il post è abbastanza corposo, ma penso valga la
pena prendere un po’ di tempo per rivisitare la storia della nostra musica
attraverso occhi … meno contaminati.
L’INTERVISTA
Immagino tu sia molto giovane, ma non mi stupisce
il fatto che apprezzi musica “antica” ma di estrema qualità, situazione che
rilevo con una certa frequenza tra le nuove generazioni. Come nasce per te
l’interesse verso i Pink Floyd?
L'interesse
verso i Pink Floyd nasce con un po' di ritardo, verso i 18 anni, quando
finalmente mi decisi ad ascoltare questo gruppo che ormai sentivo ovunque. La
scintilla partì da una parte del concerto "Pulse" (la canzone
"Comfortably Numb" precisamente, ma non solo) dove rimasi estasiato
dall'immenso impianto audio-visivo e dall'impatto che creava.
Essendo tu un allievo di Flavio Scogna immagino
che il tuo indirizzo sia di tipo
classico. Riesci a trovare un modo per descrivere le affinità tra musica
progressiva e quella classica? Molti lo hanno fatto ma mi interessa sapere cosa
ne pensa una persona della tua età.
Invece
non provengo affatto da un indirizzo di tipo classico, ma da un indirizzo
completamente tecnico. Frequento il corso "Tecnico di sala di
Registrazione", che è una laurea per fonici. Sono attivo anche
musicalmente, studio la chitarra elettrica da qualche anno. Un modo per descrivere le affinità tra musica
progressiva e classica non te lo so dire in modo esaustivo, anche perché non ho
un passato classico, anzi lo studio della musica classica è venuto dopo lo
studio della musica progressiva. Per certo ti so dire che tutta la musica di
oggi è contaminata dalla musica classica e del passato, la musica progressiva
soprattutto (basti pensare anche ai Genesis, agli Yes, ecc.), senza di essa
probabilmente non avremmo tutta questa variegatura di generi che la
"musica di oggi" ci propone. (nota: qui potrei scrivere molto di più
ma non scriverei nulla di nuovo, quindi mi sono limitato a questa risposta, la
posso ampliare comunque.)
Credo che avere come docente un musicista come
“il tuo Prof” sia una grossa fortuna, perché la sua visione della musica è la
più ampia possibile? Quali sono i valori più profondi che ti ha passato negli
anni di interazione?
E'
vero, è stata una grande fortuna poter frequentare un suo corso, anche se molto
breve purtroppo. Il valore più profondo che mi ha passato è l'apertura
musicale, il non doversi mettere un muro di pregiudizi davanti alla musica,
qualsiasi essa sia. Penso che questo valore, che già avevo dentro, sia stato
amplificato davvero tanto dopo il suo corso. Prima di conoscere il prof. Scogna
avevo un buco di conoscenze riguardo molti compositori della storia della
musica contemporanea, che è riuscito a colmare in poco tempo, dandomi una
visione molto più aperta e stimolante della musica. Mi ha dato molti stimoli
alla ricerca della musica, e so che sarà una ricerca che andrà avanti per tutto
il corso della mia vita.
Che giudizio dai, in generale, dello stato
attuale della musica?
Penso
che la musica ai giorni d'oggi sia parecchio lobotomizzata, un po' come la
generazione d'oggi, soprattutto per la "musica non classica", ovvero
rock e derivati. Penso si sia fatta confusione tra prendere ispirazione e fare
solamente un copia/incolla a oltranza senza un minimo di reinterpretazione
personale. Questo è un problema però che si è sempre presentato, e non è una
novità. Penso che il problema principale sia l'ascoltatore. Ai giorni d'oggi,
l'ascoltatore medio si trova bombardato da una quantità tale di musica che non
gli viene nemmeno la voglia di cercare qualcosa di nuovo e di indagare, ma
sente solo quello che gli capita. Quante volte abbiamo scaricato intere discografie
senza aver ascoltato nemmeno metà album? Anche a me è capitato. Se non si
riesce ad arrivare allo stimolo della curiosità, che sia tramite un maestro,
tramite un amico, tramite un blog,
un'immagine, non riusciremo mai ad uscire da questa lobotomizzazione
generale. Penso che sia fantastico riuscire ad ascoltare e ad emozionarsi con
la più grande varietà di musica: passare da Ravel ai Pink Floyd, da Bach ai
King Crimson, da Eric Satie ai Massive Attack, da Mahler ai Radiohead, da
Mozart a John Coltrane, da Beethoven a Miles Davis e via dicendo... (ho fatto
dei paragoni così estremi volutamente, e
ovviamente è impossibile mettere gli stessi artisti sullo stesso piano).
Un
problema analogo che trovo nell'ascoltatore medio di oggi è anche la qualità con
la quale ascolta la musica: ormai si preferisce la quantità alla qualità. Si
preferisce avere 1000 dischi in mp3 128 kbps (quindi con una compressione dati
altissima, a tal punto da non riuscire a sentire dei suoni e a tagliare molte
alte frequenze) che avere 300 dischi in Flac o in Wav. Inoltre il mercato del
cd sta morendo sempre più velocemente, e tutti i ragazzi d'oggi sentono la
musica con il loro ipod in ambienti rumorosi o addirittura col cellulare...
Prova a proiettarti verso il futuro prossimo, e
disegnami la tua ideale collocazione musicale prossima.
Se
per futuro prossimo intendi le mie aspettative, spero di riuscire a entrare nel
mondo del lavoro come ingegnere del suono e music producer. Non nascondo di
avere il sogno nascosto di portare avanti un mio progetto musicale, che sto
cominciando a idealizzare in questo periodo. Spero soprattutto che la musica
venga rivalutata in Italia, ora come ora vedo speranza di lavorare sia sotto
l'aspetto tecnico che musicale solo all'estero.
Sarà
divertente rileggere queste domande tra una decina d'anni...
Conservatorio Statale di Musica “L.
Refice”
Corso di Storia della Musica Moderna e
Contemporanea
Tesi di Alessandro Di
Maio
Anno Accademico 2010-2011
Prof. Flavio Emilio
Scogna
Pink Floyd: Analisi e Innovazioni
I Pink Floyd sono i pionieri della psichedelia e
uno dei massimi complessi rock di sempre. Nel corso di una carriera lunghissima
(in cui si distinguono tre fasi, corrispondenti ad altrettante formazioni)
hanno spostato i limiti del pop e del rock sposando l'elettronica e
approfondendo la ricerca sonora in una serie di album giudicati pietre miliari
della musica popolare del Novecento. Altra loro peculiarità è quella di aver
prodotto mastodontiche rappresentazioni multimediali della propria musica
attraverso spettacoli in cui la componente visiva è parte integrante di quella
sonora.
Biografia
L'era di Syd Barret (1965-1968)
Roger
Keith Barrett, detto Syd, nasce e vive a Cambridge dove si fa subito notare per
la personalità eccentrica e per il suo talento artistico. Che non scaturì
subito con la musica, bensì con la pittura e la letteratura.
Più
tardi, quando cominciò ad interessarsi alla musica, in particolare al blues, si
unì ad un gruppo, i Geoff Mott And The Mottoes, dove Roger Waters, ogni tanto,
prendeva parte alle prove con il suo basso. Casa Barrett ben presto divenì una
specie di club, dove Syd conobbe Bob Klose e strinse una forte amicizia con
David Gilmour, che sarà proprio colui che prenderà il suo posto nel '68.
Syd
prese in considerazione l'idea di formare un gruppo con Roger e Bob, ma i due
avevano già formato una band senza di lui, che aveva vari nomi tra i quali
Sigma 6, Abdabs, Screaming Abdabs, Meggadeaths e infine Tea Set. Quando Syd si
unì a loro, la formazione a cinque comprendeva, oltre a Waters e Klose, Rick
Wright e Nick Mason, due studenti del Politecnico di Architettura.
Quando
la band conobbe Mike Leonard, un tecnico delle luci che mise a disposizione la
sua casa, cominciarono i famosi "light shows" con luci psichedeliche
che furono una costante dei Floyd non soltanto nella periodo di Barrett.
La
band però aveva bisogno di un cantante, che trovarono in un negozio di dischi,
Chris Dennis, un cantante blues di Cambridge.Nel frattempo Syd, tornò con un
nuovo nome per il gruppo: aveva un paio di dischi di due bluesman della
Georgia, Pink Anderson e Floyd Council. Mise assieme i loro nomi, ottenendo
Pink Floyd, un nome che fu ben accetto dagli altri del gruppo.
I
The Pink Floyd Sound iniziarono a suonare in varie feste o pub, e intanto
Dennis lasciò la band, riservando il ruolo di voce solista a Barrett.
Pure
Klose, seppur amichevolmente, si allontanò: il suo interesse era di stampo
jazzistico, mentre lo spirito "anarchico" di Syd era più spinto verso
il rock e la rottura delle tradizioni; così i The Pink Floyd Sound rimasero in
quattro.
Syd
Barrett era il leader indiscusso della band. Tutte le composizioni erano sue,
il suo stile chitarristico era inimitabile, soprattutto nei live dove i Floyd
tiravano fuori tutto il loro estro creativo e psichedelico. Citazione
interessante tratta dal libro Lo scrigno dei Segreti : “I suoi entusiasmi e le
sue influenze erano quanto di più tipicamente underground si potesse
immaginare: oracoli cinesi e racconti per l’infanzia; fantascienza da poco
prezzo e i racconti della Terra di Mezzo di Tolkien; ballate folk inglesi,
blues di Chicago, elettronica d’avanguardia; Donovan, Beatles e Rolling Stones.
Il tutto ribolliva nel calderone del suo inconscio per emergere in una voce,
una sonorità e uno stile che erano unici di Syd”.
Era
il 1966, e la corrente psichedelica stava prendendo piede in Inghilterra,
soprattutto a Londra, dove i Floyd vennero ingaggiati per alcuni concerti al
Marquee Club, grazie ai nuovi manager Peter Jenner e Andrew King.
Ma
fu soltanto nel 1967 che i Floyd furono tra le band di spicco della Londra
psichedelica: diventati "house band" del nuovissimo UFO Club a
Londra, cuore del movimento underground della capitale britannica, il cui
gestore Joe Boyd era un amico di Jenner, registrarono il primo 45 giri Arnold
Layne / Candy And A Currant Bun.
Fu subito un successo, e ben presto i Floyd
registrarono un altro 45 giri, See Emily Play / The Scarecrow, che permise loro
di acquistare nuova fama nel labirinto delle band psichedeliche che bazzicavano
i locali underground londinesi in quegli anni.
Risalgono a questi tempi i primi effetti collaterali
dell'acido su Syd Barrett; anche se non in modo evidente come nel '68, Syd
cominciò a dare segni di stanchezza già dall'estate di quell'anno, quando uscì
il meraviglioso The Piper At The Gates Of Dawn. In questo periodo Syd cominciò
ad assumere, oltre a massicce dosi di acido, anche qualche pillola di Mandrax,
un potentissimo antidepressivo che sarà la sua rovina insieme agli
allucinogeni.
I mesi successivi Syd si fece sempre più assente,
l'LSD gli stava distruggendo il cervello e le poche composizioni di allora
(Apples And Oranges, Jugband Blues, Scream Thy Last Scream, Vegetable Man)
riflettono perfettamente la sua condizione psicologica in quel momento.
Ben presto i Floyd ebbero bisogno di un altro
chitarrista, e la scelta ricadde su Dave Gilmour, chitarrista dei Joker's Wild
(band che faceva da spalla ai Floyd nei concerti) nonchè grande amico di
Barrett. Si provò una formazione a cinque, ma Syd stava sempre peggio e la band
decise, non senza sofferenze, di escluderlo dal gruppo.
L'album che pubblicarono in quella situazione di
cambiamento, A Saucerful Of Secrets, sembra quasi l'addio di Syd al mondo:
psichedelia sempre, ma non più i sogni visionari e lisergici di Piper, ma nuovi
toni malinconici e tristi.
Finita
l'era Barrett, i Floyd ora non avevano più il loro frontman e principale
compositore, e si trovarono di fronte ad un momento di crisi.
I nuovi Floyd (1969-1972)
Con
Gilmour al posto di Barrett e senza più il loro leader, i Floyd si trovarono
spiazzati, tanto più che si prese seriamente in considerazione l'idea di
sciogliere il gruppo.
Ma nel 1969 registrano Music From The Film More, in
soli otto giorni, per il regista Barbet Schroeder (per cui fecero anche
Obscured By Clouds).
Il
disco non ebbe molto successo, non fu benvoluto né dal pubblico né dalla
critica, ma i Floyd, non scoraggiati, si buttano a capofitto in un grande
progetto, un album doppio metà live metà studio.
Quell'album
esce lo stesso anno, è Ummagumma; diviso, come detto prima, in due parti:
quella live, che ripropone vecchi successi dei Floyd Barrettiani e non, e
quella in studio, completamente nuovo, composto da quattro sezioni firmate
ognuna da un membro dei Floyd.
Gli stessi Floyd non furono affatto soddisfatti del
risultato; nonostante ciò, l'album ebbe un successo enorme rispetto a quello
che si aspettavano.
La
successiva fatica, anche questa poco soddisfacente, fu la colonna sonora di
Zabriskie Point; nonostante le lunghe giornate di lavoro a Roma, alla fine il
regista Antonioni scelse solamente tre canzoni dei Floyd per il film, che fu
completato con brani di Grateful Dead, John Fahey, Young Bloods e Patti Page.
L'anno
successivo, comunque, si aprì veramente la seconda fase Pink Floyd: con la
magnifica title-track di 23 minuti si apre una delle pietre miliari non solo
della discografia degli stessi, ma dell'intera storia del Rock: Atom Heart
Mother. Un inizio orchestrale, con la collaborazione di Ron Geesin, che poi sfocia
in tre pezzi quasi acustici, delicati, e termina con la psichedelia di Alan's
Psychedelic Breakfast, in cui i rumori di fondo la fanno da padrone.
Da notare, comunque, che i Floyd avevano appena subito
un grosso furto pari a quarantamila dollari in amplificatori e strumenti vari.
Atom
Heart Mother fu anche il primo album in cui compare Alan Parsons come tecnico
del suono, e soprattutto è l'inizio del grande successo dei Pink Floyd.
Esce anche Meddle nel 1971, che a prima vista sembra
molto simile ad Atom: lunga suite che occupa un intero lato dell'LP (Echoes),
una ballata acustica (A Pillow Of Winds), e la perla psichedelica (One Of These
Days).
In
realtà Meddle porta molte innovazioni non solo nei Floyd, ma in tutto il
panorama musicale di quei tempi: l'uso dell'elettronica, le sperimentazioni, i
cori da stadio, nuove impronte blues. Meddle è sperimentazione pura.
Prima
di Meddle, in realtà, i Floyd avrebbero dovuto scrivere la musica per un
balletto colossale, 60 ballerini e un'orchestra di 108 strumenti...Erano stati
incaricati da Roland Petit, che voleva una cosa originale, ma dopo non poche
peripezie si decise di utilizzare vecchi brani dei Floyd.
E'
del '72 Live At Pompeii, surrealistico film-concerto girato nell'anfiteatro di
Pompei (rigorosamente senza pubblico), dove, oltre ad interviste inedite, ci
sono sequenze in cui si vede la band suonare nello spettacolare anfiteatro o
andare in giro per il Vesuvio. Il film ebbe molto successo, soprattutto per
merito delle eccezionali ambientazioni.
Il grande successo e
l'inizio della fine (1973-1977)
E'
il 1973. Esce The Dark Side Of The Moon, il più grande successo commerciale dei
Floyd, Le lunghissime registrazioni dell'album, dovute senz'altro alla ricerca,
da parte della band, del perfezionismo in ogni piccolissimo dettaglio, fanno sì
che l'album esca ben due anni dopo l'ultima fatica, tempo molto lungo se
consideriamo i tempi dei Floyd in quei periodi. Quest’album verrà analizzato
nei dettagli in seguito.
Fu a Syd che i Floyd dedicarono l'intero Wish You Were
Here, che esce nel 1975. La lunga suite, divisa tra inizio e fine, partenza e
conclusione, racchiude gli altri brani come una sorta di barriera da cui non si
può uscire, e non si deve, perchè nel contesto è cosa unica, nel presente
allucinato si ricorda le (non meno allucinate) follie e sogni passati. Shine On
You Crazy Diamond è il tributo a Syd Barret, che
fece la storia e contribuì a momenti fantastici che purtroppo finirono troppo
presto.
Durante
le registrazioni, un "ragazzotto grasso e calvo", come racconta
Wright, andò a trovarli in studio. Fu proprio Dave Gilmour, colui che aveva
preso il suo posto nella band, a riconoscere per primo il loro vecchio amico
Syd.
Come
erano finiti i Floyd di Barrett, dovevano avere una vita relativamente breve
anche i Floyd rimasti, che con Animals cominciarono ad incamminarsi verso la
fine. Mason e Wright contribuivano minimamente per problemi personali e di
famiglia, e Waters e Gilmour iniziarono ad azzuffarsi per il controllo della
band.
La
spuntò Waters, che, instaurando la più ferrea delle dittature, scrisse Animals
tutto da solo. Un concept basato sulla filosofia orwelliana, in cui Waters
descrive con assoluto cinismo il genere umano, dividendolo in cani, maiali e
pecore, facendo una sola, piccola eccezione per i "maiali con le
ali".
Ben
presto, però, le cose peggiorarono: la Norton Warburg, società di investimenti
su cui i Floyd avevano scommesso tutto, fallì, e la band fu costretta ad un
"esilio fiscale" nel sud della Francia.
Waters
prese la situazione in mano e cominciò a lavorare, oltre che ad un album
solista (The Pros And Cons Of Hitch Hiking), alla folle idea del
"Muro". Roger Waters in futuro scriverà anche un’opera lirica, “Ça ira”, di cui parleremo in seguito.
Il Muro e l'implosione finale (1979-1985)
Waters
ormai controllava tutto, scriveva testi e musiche, era diventato il leader
indiscusso della band.
Le
tematiche fondamentali che trattava variavano dalla critica alla politica del
tempo alla morte del padre nella seconda guerra mondiale, dalla crudeltà del
mondo discografico alla ribellione per ciò che l'uomo era diventato nella
società.
The
Wall, 1979, altro grandissimo successo dei Floyd insieme a The Dark Side Of The
Moon, riprende le tematiche politiche di Animals e le amplia, trattando
dell'alienazione umana nella società moderna, la costruzione di un
"Muro" immaginario che protegge dai pericoli del mondo, ma nello
stesso tempo crea una solitudine che a lungo andare porterà alla follia. I
"mattoni" che costituiscono questo Muro altro non sono che
avvenimenti, tragedie, comportamenti, ingiustizie subite o recate, tutto ciò
che succede nella vita (certo non proprio fortunatissima) del protagonista
Pinky, non identificato come una persona ma come idealismo del genere umano
stesso; tutto ciò si accumula, nel tempo, e finisce per erigere una barriera
che separa Pinky dal resto del mondo.
Comunque
sia, il Muro alla fine viene abbattuto in seguito ad una sorta di
"auto-processo mentale" in cui Pinky rivede tutta la sua vita e alla
fine viene condannato, e il Muro viene abbattuto, lasciando spazio ad un
debole, ma sincero, messaggio di speranza: "Soli, o a coppie, quelli che
davvero ti amano camminano su e giù fuori dal muro".
Alla fine delle registrazioni, Roger espelle Wright
dalla band, a causa di uno scarso impegno e dal presunto consumo di cocaina di
Rick (che lui stesso ha sempre negato).
The Wall nell'82 diventa anche un film, diretto da
Alan Parker e con Bob Geldof nel ruolo di Pinky; non è nient'altro che l'album
con l'ausilio di immagini. Non ci sono dialoghi, se non qualche sporadica
frase; le animazioni di Gerald Scarfe e la fantastica performance di Geldof
aiuteranno, se non altro, a spiegare meglio il concept.
The
Final Cut, uscito 1983, non è altro che un'appendice sofferta a The Wall
elaborata completamente da Roger Waters. I Pink Floyd, o meglio ciò che ne
rimaneva, divisero definitivamente le loro strade nel 1985, senza mancare di
azzuffarsi ancora una volta per i diritti del nome. A sorpresa la spuntò
Gilmour, che fece di tutto per non far finire in quel modo i Pink Floyd.
Un nuovo inizio e la conclusione definitiva (1986-1994)
Gilmour
scrive un nuovo album, A Momentary Lapse Of Reason, e richiama Mason e Wright
(il contributo di questi ultimi fu soltanto una formalità, visto che scrisse tutto
Dave; è l'album floydiano in cui si sente di più la sua influenza, con lunghi
passaggi strumentali e quel sound che caratterizza tutta la sua carriera
solista).
E'
il 1994, e Gilmour, Mason e Wright, riuniti ancora una volta sotto il nome Pink
Floyd, pubblicano The Division Bell, più che degna conclusione di una band che
ha fatto la storia.
Storia recente (2000 -oggi)
Nel
2000 viene pubblicato Is There Anybody Out There?, l'ultimo live dei Pink
Floyd, registrato durante il tour di The Wall nell'80-'81.
Nel
2001 esce Echoes: The Best Of Pink Floyd, l'unica vera raccolta che contiene
tutti i più grandi successi della band opportunamente rimasterizzati.
Il
2 Luglio 2005, in occasione del Live 8 promosso dall'amico Bob Geldof, i Pink
Floyd si riuniscono, nella formazione storica Waters-Gilmour-Wright-Mason per
suonare insieme ancora una volta; durante l'esecuzione di Wish You Were Here,
Waters ricorda Syd Barrett.
Syd Barrett muore il 7 Luglio 2006 a Cambridge, per
complicanze dovute al diabete. Il 10 maggio 2007 viene organizzato un concerto
in sua memoria, a cui partecipano i Pink Floyd, che però non suonano insieme:
prima suona Waters e poi il trio Gilmour-Wright-Mason. Il motivo fu di non
voler distogliere l'attenzione dal fatto che era un concerto in memoria di Syd.
Il 15 Settembre 2008 muore Rick Wright, dopo una breve
lotta contro il cancro. Mason, che aveva sempre fatto da "collante"
tra Gilmour e Waters e ha sempre detto possibile una reunion dei Floyd, dopo la
morte di Rick ammise che i Floyd erano finiti per sempre.