lunedì 19 settembre 2011

1° Serata della rassegna "Impressioni di Settembre"2011


Ieri, 17 settembre, ha preso il via la decima edizione della rassegna dedicata al rock progressivo,”Impressioni di Settembre”.
Serata a tema, denominata “Astrolabio speciale 1971, l’anno zero del progressive italiano”.
L’organizzazione è come sempre del CSPI di Genova:
Centro Studi Progressive Italiano, guidato da Riccardo Storti, e il luogo che ha ospitato il primo atto è lo Studio Maia di Verdiano Vera. Ulteriore chicca, la diretta in streaming su Yastaradio
Un piccolo passo indietro. Era aprile, e trovandomi (con evidente imbarazzo) sul palco del Genova Prog Festival col compito di introdurre gli eventi, nominai il CSPI. Lo feci commettendo un errore di “lettura acronimo” legato alla mia ovvia emozione, e tradussi la lettera ”S” con la parola “Sperimentale”, anziché “Studi”.
Nella realtà dei fatti il termine “sperimentale” coglie in pieno ciò che questo agglomerato di appassionati di musica (e sono orgoglioso di farne occasionalmente parte) compiono day by day. Esperienze, amore e voglia di mettersi in gioco portano alla ricerca di nuove direzioni, con lo scopo finale di fare cultura musicale, non di nicchia, ma da condividere cercando, se possibile, di fare opera di proselitismo.
Ecco la chiave di volta, rispolverare il consolidato passato, cercando di sviscerarne i significati, e legarlo agli sforzi di chi da questo passato attinge, ma aggiungendo idee nuove, dando così un importante valore aggiunto. E questa voglia di innovazione non arriva necessariamente da chi ha uno stato anagrafico invidiabile, ma anche da chi è in pista da lustri e sente ancora l’entusiasmo e la motivazione per… sperimentare.
Alcuni di questi musicisti erano presenti allo Studio Maia: Paolo Siani ed Enrico Casagni della Nuova Idea, Ettore Vigo e Martin Grice dei Delirium e Lucio Calegari dei Wicked Minds, ovvero il seme del prog di casa nostra, sempre attivo(N.I. e Delirium), e chi ha invece recentemente realizzato un tributo a quella musica, collaborando con alcuni degli artisti originali, ma aggiungendo una nota di freschezza (WM).
Contributi importanti sono arrivati da Massimo Gasperini della Black Widow Records ( il resto della truppa era in sala regia) e da Scilla D’Innocenzio, giovane appassionata di prog e superattiva in ambito musicale. Il tutto coordinato da Riccardo Storti, il conduttore, con la regia di Verdiano Vera e Maurizio Raso, con le video riprese di Marco Rinzivillo, e il reporter fotografico Pietro Dacci.
Al di la della parete di vetro, quella che divide pubblico da regia, era possibile scorgere un altro pezzo di prog in ascesa, vale a dire Elisa Montaldo, che con Il Tempio delle Clessidre sta per portare un pezzo di musica italiana, “impegnata”, nella Corea del Sud.
Come dichiarato negli intenti, si è balzellato in un anno importante per il rock progressivo di casa nostra, il 1971, giudicato il punto zero, non pretendendo di coprire completamente uno spazio temporale rilevante, ma segnando tappe del percorso attraverso il ricordo degli ospiti.
Gli interventi personali sono quindi diventati immagini didascaliche, in attesa del brano rappresentativo che avrebbe chiuso il cerchio.


Partendo dall’album In The Beginning e dal 45 giri La Mia Scelta, della Nuova Idea, si è proseguito con Dolce Acqua dei Delirium arrivando al lavoro dei Wicked Minds, Visioni, Deliri e Illusioni (L'Uomo, con Vairetti alla voce), l’omaggio a quella musica nata a cavallo degli anni ’70.

Un po’ di sana provocazione… “ma Battisti ha fatto l’occhiolino al prog?”, tanto per alimentare la discussione, e una toccata e fuga su La Bibbia, album un po’ più rock del Rovescio della Medaglia.

Finale tributo alla PFM, con Impressioni di Settembre, ma largo spazio ha avuto Collage delle Orme, da alcuni presenti considerato il vero start, almeno dal punto di vista della visibilità.

Non solo ricordi in una serata che avrebbe avuto la sua grande statura anche se basata solamente su musica e aneddoti, ma anche qualche approfondimento favorito dall’atmosfera seriosa, ma familiare, venutasi a creare.

Ho sentito decine e decine di definizioni di musica progressiva, anche se quando ho iniziato ad ascoltarla era per me solo rock, un po’ diverso dal solito, ma capace di darmi emozioni uniche. La qualità palese, in bilico tra tecnica elevata e innovazione, ha fatto si che tale musica sia ora considerata immortale, alla pari di quella classica, ma la definizione stessa, “prog”, da il senso della dinamicità, del continuo movimento alla ricerca di un’evoluzione positiva. Questa spinta in avanti è data, dal mio punto di vista, da ciò che molti giovani stanno cercando di fare, al di la degli appellativi più disparati appiccicati al termine “prog”. Mi riferisco all’unione di arti differenti (teatro, poesia, immagini…)che pare sia una necessità espressiva delle nuove generazioni. Paolo Siani concordava su questo aspetto e da lui è nato un bel quesito, purtroppo in un fuori onda: “ Che tipo di format inventare per andare incontro a tutto questo? Quali tecnologie adottare? Come dare spazio, praticamente, a queste necessità espressive?”

Probabilmente la risposta arriverà in modo naturale, ma essere precursori e riflettere su certi aspetti è qualcosa che credo sia estremamente motivante per chi ha la possibilità di creare e rendere la propria arte visibile. Come i musicisti presenti, appunto.

In attesa di evoluzioni future possiamo godere altre due serate della rassegna “Impressioni di Settembre”, con esibizioni de Il Tempio delle Clessidre e Fabio Zuffanti (vedere locandina), in attesa dell’appuntamento del 21 ottobre, al Teatro Verdi di Genova, dove sarà di scena lo spettacolo “Paolo Siani & Friends, feat. Nuova Idea”, con un importante obiettivo benefico pro Ospedale Pediatrico Gaslini.

E saranno altre belle serata tra amici.