Nasceva il 4 novembre del 1949 Vittorio De Scalzi e vorrei ricordarlo con un evento concreto a cui partecipai nel luglio 2019 a Genova, una bella esibizione di una delle tante diramazioni dei New Trolls - La storia dei NEW TROLLS - che chiudeva il Prog Fest.
Ho sottolineato “una delle tante diramazioni” perché i New Trolls che conobbi nell’adolescenza, nel corso degli anni hanno subito tantissimi cambiamenti e frammentazioni di cui non posso dare giudizio, certo è che non è mai stato semplice per me risalire alle origini e ridisegnare l’albero genealogico corretto.
Quando penso a Vittorio - e ai New Trolls - mi ritornano alla
mente momenti precisi della mia vita, stimolati da tracce musicali che sono
state per me riferimenti continui.
Parto dal 1968: il brano è “Visioni”, un rock
psichedelico che mi colpì come un macigno, nonostante avessi solo 12 anni!
Dopo tre anni, la fase prog prevaleva sul rock precedente
e nasceva “Concerto Grosso”…
E arriva il pop di qualità, quello trasversale, che tocca
tutto il pubblico diventando un must senza tempo, e come simbolo cito “Aldebaran” e… “Quella
carezza della sera”.
Come si fa a condensare così tanta musica in un articolo!
Ad ognuno il proprio ricordo e un diverso abbinamento tra trame sonore e memoria, lasciando spazio al pensiero personale, sottolineando un legame con
l’artista scomparso… tutto lecito, comprensibile, umano.
Vittorio mancherà fisicamente, agli affetti più vicini e ai tanti conoscenti coltivati nel corso di mezzo secolo e oltre, ma è privilegio di certi artisti rimanere vivi per sempre, perché ogni volta che partirà l’arpeggio di “Una miniera” o il rock di “Davanti agli occhi miei” ci sarà qualcuno che immediatamente idealizzerà un palco, una televisione, un locale, in cui Vittorio e i suoi compagni di avventura continuano a suonare e a far sognare.