Erewän - “How
will all this end?”
Anesthetize
Productions
Digipack CD
Erewän rilascerà a dicembre
il suo primo lavoro, “How will all this end?”.
Già, cosa succederà… come andrà a finire! Il titolo
dell’album fornisce già gli elementi basici del pensiero di questo artista francese (che usa la lingua di Albione) che ho appena conosciuto e di cui proverò a scrivere, partendo proprio dalla
sintesi della sua vita.
Ho chiesto a Erewän gli elementi importanti della
sua formazione e mi ha risposto così:
<<Un po’ di teoria musicale e sax ai tempi del college, padre amante della musica e musicista nel tempo libero... è in questo contesto che ho iniziato a suonare la chitarra come autodidatta, in particolare catturando Led Zeppelin e Pink Floyd. Successivamente, e rapidamente, il mio mondo musicale si è aperto ed è diventato molto vario, nutrendosi di tutti gli incontri che ho fatto nel mio percorso di vita. Nel tempo ho sviluppato gradualmente la mia musica e i concetti ad essa collegati, alternando concerti, cover e composizioni incise sui primi demo. Uno di questi incontri, però, ha segnato una svolta decisiva nella mia storia: la collaborazione con Alexandre Lamia darà infatti vita ad un primo album in studio dal titolo "How will all this end?" che uscirà il 10 dicembre per Anesthetize Productions”>>
Ho ascoltato l’album in anteprima e l’ho trovato
fresco e godibile, musica “varia” - aggettivo che credo possa piacere all’autore
- con testi importanti.
Per gli amanti delle etichette segnalo che nel comunicato ufficiale, alla voce “genere musicale” corrispondono i termini “Prog Rock/Celtic/Folk”.
Il disco può considerarsi un lavoro “concettuale” che
ha come legame una severa riflessione sui tempi che stiamo vivendo, il cui
paradigma è presentato nel sunto che accompagna il booklet:
“È una storia contro la violenza, la guerra, l'odio assurdo e il comportamento tra umani. Un tuffo profondo nella natura psicologica umana e in ciò che ha saputo commettere nella Storia. Situazioni orchestrali e cinematografiche presentate in una musica folk/prog/rock/celtica. Testi e musica portano il pubblico in una riflessione poetica, ponendosi su situazioni drammatiche assurde. E sempre, sullo sfondo: la bellezza della natura...”
Si parte con uno strumentale, “Rising sun on the
Shore” (4:07) che inizia con suoni omomatopeici che riportano al rumore
del mare che sbatte sugli scogli, un disegno della natura che regala serenità e
propone, attraverso la musica, l’ottimismo che da sempre accompagna un qualsiasi inizio.
A condurre i giochi una chitarra solista che “parla e sorride” e duetta con uno strumento a fiato tradizionale, probabilmente campionato.
Segue “Childhoods” (5:06) e scopriamo la
voce di Erewän - pulita e caratterizzante -, che propone la prima lirica
impegnata, focalizzata sulla fanciullezza:
“Quanti ragazzi… cosa diventeranno da grandi! Forse
passeranno una vita discreta, magari resteranno anonimi, oppure entreranno
nella storia, forse si vergogneranno del loro status o forse ne saranno orgogliosi…
apriranno porte d’oro o affronteranno strade difficili, quanti troveranno la
propria strada? Attendiamo e vediamo l’evoluzione delle cose!”
Il ritmo si alza rispetto al brano precedente ma c’è
sempre una chitarra elettrica che si propone, questa volta dell’ospite Alexandre
Lamia.
Un brano di facile presa che potrebbe essere un inno, una incitazione che utilizza gli stilemi del rock per arrivare facilmente all’ascoltatore.
Il terzo episodio si intitola “Walk Away”
(5:33), una sorta di ballad dall’atmosfera sonora cinematografica che volge verso
atmosfere sinfoniche.
Un monito per chi usa atteggiamenti sbagliati e ferisce il prossimo, un consiglio per chi dovrebbe sapere che tutto può ritorcersi contro: “… basta con l’arroganza e l’odio oppure… vai via, allontanati e scrollati di dosso i cattivi pensieri…”.
E il viaggio continua con “Headline”
(7:07), un brano meraviglioso e toccante nel suo incedere, una sorta di storia
nella storia, una mini-suite che non può lasciare indifferenti.
Un quadretto a base di tristezza e solitudine, forse di bullismo, uno di quelli a cui ormai ci siamo assuefatti, quei fatti drammatici che hanno protagonisti, spesso, i nostri giovani, che cercano un sorriso, la comprensione, la socializzazione e l’affetto, non solo in famiglia, e quando tutto, ma proprio tutto, sembra giocare contro, può arrivare il cortocircuito che conduce a gesti disperati e folli. E il giorno dopo i giornali, con i loro titoli, sapranno fornire una spiegazione: “Un’altra uccisione selvaggia a scuola… come è potuto accadere? Sprizzi di sangue inutili… come può essere! Era un pazzo! È stato ucciso per mantenere la pace!”.
Con “The
Banshee's Keening” (5:45) entriamo nella tradizione e nella sfera folk.
Irlanda,
leggende spaventose tra goblin e folletti, mentre Banshee si aggira per la
campagna, e il suo passaggio spaventa la gente.
“Povera
Banshee, ti aggiri per i sentieri, carica di dolore, guai a quelli che
ascoltano la tua voce, non avranno più possibilità perché ti considerano
messaggera della morte, in attesa di fare l’ultima chiamata. E se la vedi e la
senti… la tua ultima ora è incominciata!”.
La
leggenda narra appunto che le banshee non si mostrano mai agli esseri umani,
con l'eccezione di coloro che sono prossimi alla morte, per cui a loro è
abbinato il senso di malvagità.
Siamo,
anche musicalmente, nel pieno della cultura celtica anche se a metà traccia
troviamo una virata verso una sorta di riflessione sonora che risulterà
sorprendente.
Brano che induce alla danza e alla comunione di intenti.
Il
viaggio prosegue con “Witches of the Middle-Ages” (4:33), una
storia ambientata ovviamente nel medio evo, ai tempi dell’inquisizione, che
vede come protagonista una giovane carina e innocente, vittima della
superstizione e della cieca isteria di massa.
Altra ballata dolce e delicata, tipica della tradizione da cui nasce il racconto, un piacevole ascolto che propone un mood davvero malinconico.
“Twist
of Fate” (5:24): a volte le cose accadono, è il destino che modifica i
percorsi di vita; amori che nascono e poi scemano, incomprensioni, sentimenti
vari che si modificano eppure… non è colpa di nessuno… a volte è solo segno del
destino!
Altra canzone dal modus lento, ambient, una sorta di folk tipico dei seventies molto coinvolgente.
“Evil
in Us” (8:14) è il pezzo più lungo dell’album. Un’introspezione che
porta ad affermare l’autore che il male è insito in noi: “Guerre,
intolleranza umana, odio, genocidi… ma l’angelo e il diavolo vivono a stretto
contatto e potrebbe essere che il primo, qualche volta, abbia il sopravvento:
prenditi il tempo per ascoltare il tuo cuore…”.
Struggente, a tratti lancinante, racconterebbe il dramma anche senza una lirica… ma per fortuna il testo esiste!
L’album
si conclude con “Highlands” (5:49), il secondo strumentale, e
appare significativo che le “parole” iniziali e conclusive siano affidate alla
sola musica.
Sono
due i guest della situazione, il già citato Alexandre Lamia alla solista
ed Eric Bouillette al violino.
Altopiani, paesaggi, cieli coperti e carichi di sole, la natura che ci è vicina con tutta la sua bellezza e benevolenza, un universo che diventa nemico solo quando viene trattato come tale.
Che
sorpresa Erewän!
Delicatezza
massima nell’affrontare argomenti pesanti, musiche positivamente incatalogabili, varietà e
qualità, cambiamenti di stati d’animo e di situazioni sonore, padroneggiando la
tecnologia disponibile.
Sarei
davvero curioso di ascoltare questo artista francese in una situazione live,
per capire se la magia della musica in studio si traduce in emozione da
concerto.
Intanto gustiamoci questo lavoro in uscita a dicembre, credo che meriti una conoscenza ravvicinata!
Tracklist
1. Rising sun on the Shore
2. Childhoods
3. Walk Away
5. The Banshee's Keening
7. Twist of Fate
8. Evil in Us
9. Highlands
Tempo Totale: 51’37
Ospiti
Eric Bouillette: Violin on ''Highlands''
Alexandre Lamia: Guitar lead on ''Childhoods'' &
''Highlands''
Discografia
2021: How will all this end?
Links
Bandcamp: https://anesthetize.bandcamp.com/album/how-will-all-this-end?
Anesthetize: https://anesthetize.fr/produit/erewan-how-will-all-this-end?
Facebook: https://www.facebook.com/Erewanproject
Contatti
Erewän
Bad Dog Promotions
https://anesthetize.bandcamp.com/album/how-will-all-this-end
Anesthetize Productions
info@anesthetize
Registrazione:
Erewän & Alexandre Lamia
Missaggio
e mastering: Alexandre Lamia
Data
di uscita: 10/12/2021